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Kossovo: silenzio sul ponte

18.04.2003   

Il 12 aprile scorso l’AKSH, esercito di liberazione albanese, ha fatto saltare un ponte ferroviario nel nord del Kossovo. Per Steiner si tratta di un vero e proprio atto terroristico ma i politici albanesi tacciono e non condannano quanto avvenuto.
B92 - Steiner a Zvecan
Da mercoledì 16 aprile l’AKSH, Esercito di liberazione albanese, è ufficialmente considerato dall’UNMIK un’organizzazione terrorista ed ogni forma di sostegno o affiliazione con quest’ultimo verrà punita dalla legge. E’ stato specificato in una direttiva sottoscritta dal Rappresentante Speciale per il Kossovo Micheal Steiner in seguito all’attentato contro un ponte della ferrovia avvenuto nei giorni scorsi nel nord della regione. Steiner ha chiarito come quest’ultimo sia stato “un atto di terrorismo e non un crimine ordinario. E’ questo che tutto il mondo sta cercando di combattere”.

Steiner ha rilasciato queste dichiarazioni durante una visita al sito dell’attentato, avvenuto il 12 aprile scorso nella municipalità di Zvecan. Nell’esplosione sono morti anche due dei sospetti attentatori. “Atti di questo tipo vanno a detrimento dell’intera popolazione del Kossovo. Mi aspetto che ciascun politico del Kossovo condanni quanto è avvenuto”, ha dichiarato sempre Steiner, annunciando che la forza di polizia dell’UNMIK e le pattuglie della KFOR aumenteranno sensibilmente la loro presenza nell’area ed in particolar modo controlleranno i ponti sulle vie di comunicazione che connettono la Serbia al Kossovo. All’interno della polizia dell’UNMIK è stato inoltre creato un gruppo speciale di indagini volto a fare chiarezza sull’attentato. Il commissario di polizia UNMIK Stefan Feller, al fianco di Steiner durante la visita sul luogo dell’attentato, ha ricordato come le indagini abbiano già portato all’arresto di tre persone probabilmente coinvolte dell’atto criminale.
Il sito internet dell’Esercito di liberazione albanese (AKSH) riporta che due suoi membri, Islam Berisha originario di Gallap e Hamze Behrami originario di Mitrovica, sono rimasti uccisi nell’esplosione al ponte ferroviario. Islam Berisha è anche conosciuto sotto il nome di battaglia di Comandante Lami ed è era un ufficiale dell’AKSH nonché ex membro dell’UCK, dell’UCPMP, movimento indipendentista attivo della valle di Presevo e Medvedja, sud della Serbia e nell’NLA attivo sulla frontiera tra Kossovo e Macedonia. Hamze Behrami, prima di far parte dell’AKSH era stato attivo nell’UCK.
Nel sito si dichiara inoltre che questi ultimi sono “caduti da eroi mentre facevano saltare un ponte che collega le terre occupate albanesi con Belgrado”. Il portavoce dell’UNMIK, Derek Chapman, ha ricordato come quanto dichiarato sul sito ufficiale dell’AKSH non sia da ritenersi per forza vero. Sia quest’ultimo che il portavoce della KFOR, Gary Banister-Green hanno poi ripetutamente evitato le domande dei giornalisti in merito ad un presunto coinvolgimento nell’attentato di un membro dei Kosovo Protection Corps, una sorta di protezione civile nel quale sono stati inseriti molti ex- membri dell’UCK. “Potrebbero essere solo illazioni. Nulla è confermato”, hanno dichiarato. Anche se Chappel ha poi rivelato che una famiglia ha denunciato la scomparsa di uno dei suoi membri, che appunto faceva parte dei KPC, “ma nulla si può basare su semplici ipotesi”.
Sino ad ora comunque nessuno dei politici albanesi ha condannato quanto avvenuto, neppure in seguito alle forti pressioni esercitate da Steiner in questa direzione.
Dal nostro inviato dal Kossovo
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