Balcani Cooperazione Osservatorio Caucaso
mercoledì 07 settembre 2022 15:28

 

Romania: NATO ed UE, che ne pensano i media?

16.08.2004   

Pubblichiamo una ricerca svolta presso la facoltà di storia dell’Università di Iasi, Romania. Il percorso del Paese verso la NATO e la UE letto sulle pagine dei principali quotidiani rumeni.
Il logo di Evenimentul Zilei



Di Anita Laura



Il processo di integrazione della Romania nella NATO e nell’Unione Europea rappresenta uno dei più interessanti cambiamenti in atto nell’area del Sud-Est europeo. Il Paese è entrato a pieno titolo nell’Alleanza atlantica nel Novembre 2002 e l’ingresso nell’UE è previsto per il 2007 quando, insieme alla Bulgaria, completerà il processo di allargamento dell’Unione verso i Paesi dell’ex-blocco sovietico.



Il periodo incluso tra il 2000 e il 2002 è quello in cui il dibattito interno al Paese sull’opportunità o meno di avvicinarsi all’Occidente, è stato più acceso. La campagna elettorale del 2000, l’avanzamento dell’ultranazionalismo di România Mare, l’11 Settembre 2001 e la conseguente guerra in Afghanistan sono i principali avvenimenti che hanno scandito la vita politica rumena in quei due anni.



Un interessante punto di osservazione del processo di integrazione e dei fattori che lo hanno influenzato è rappresentato dai tre quotidiani più diffusi nel Paese e maggiormente influenti sull’opinione pubblica: Adevărul, ex organo stampa del Partito Comunista Rumeno, oggi vicino ai governi della presidenza Iliescu; România Libera, voce dell’attuale opposizione guidata da Costantinescu; Evenimetul Zilei, quotidiano popolare di larga diffusione.



Parlare di integrazione significa in concreto parlare di tutti quei cambiamenti politici, sociali e soprattutto economici che vanno ad influenzare la vita quotidiana dei cittadini e va sottolineato come in due anni i Rumeni si siano fatti carico di ingenti sacrifici volti al raggiungimento degli obiettivi previsti dalla NATO e dall’UE.


In tutti gli avvenimenti susseguitisi in Romania dall’inizio del 2000 si nota nella stampa di qulasiasi orientamento una certa unità di fondo volta al conseguimento di uno scopo comune. La campagna per le elezioni presidenziali del marzo-novembre 2000 ne è il primo esempio: con posizioni leggermente differenti, i tre quotidiani esprimono sempre un consenso comune all’ integrazione. In un momento critico come quello della pubblicazione del negativo rapporto del Parlamento Europeo sulla Romania, la stampa rivolge all’UE “rimproveri” superficiali e non mette mai in discussione la volontà di adesione.




Ulteriore dimostrazione di favore è la reazione all’avanzamento di România Mare nelle elezioni presidenziali. I giornali cercano di compattare il fronte europeista, attuando una campagna volta a sminuire il successo dell’ultranazionalista Vadim Tudor, sono sempre i quotidiani a dare poco peso alle dichiarazioni critiche e populiste verso la NATO del neoeletto presidente Ion Iliescu. La stampa tiene ben chiaro che i processi di ingresso nelle due Organizzazioni internazionali sono legati e che allontanare la Romania dall’Alleanza atlantica significa allontanarla automaticamente dall’Europa.



Dopo l’11 Settembre e l’inizio della guerra la Romania dichiara il suo appoggio incondizionato alla lotta contro il terrorismo, invia truppe a sostegno degli americani e firma così il suo ingresso nella NATO, che avverrá ufficilalmente nel Novembre 2002.



L’analisi dei principali quotidiani rumeni, seppur in uno spazio temporale ristretto, permette di cominciare a comprendere quale sia la situazione del Paese. Negli ultimi tredici anni la Romania ha messo in atto un processo, tuttora in fieri, a doppio senso: la faticosa e lenta decostruzione delle strutture del regime in contemporanea alla costruzione di un nuovo Stato basato sui modelli occidentali, l’ultima fase di questo cambiamento è l’avviamento delle trattative per l’ingresso nella NATO e UE.



Risulta chiaro, però, che per un passaggio così epocale, e anche doloroso, “da Est a Ovest”, non basta porre l’attenzione sull’aspetto politico-istituzionale,. è infatti necessaria una capillare e continua opera di educazione ai nuovi modelli, che ,va sottolineato, avviene principalmente attraverso i mezzi di comunicazione di massa.


I quotidiani sono risultati dunque un’ottima finestra sul processo di integrazione della Romania, sulle aspettative, sui falsi idoli e sui problemi che il Paese si trova attualmente ad affrontare nella lenta corsa verso l’Occidente.




Vai alla lettura del testo integrale della ricerca (pdf)


Vedi anche:




Romania: ad un passo dalla NATO

A passo d’oca verso l’integrazione europea




Consulta l'archivio