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La prospettiva europea dei Balcani occidentali. Il ruolo dell’Italia
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Data pubblicazione: 28.12.2006 09:56

Convegno internazionale

I lavori del Convegno, che saranno introdotti dal Sottosegretario On. Crucianelli e conclusi dal Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri On. D’Alema, saranno articolati su quattro panels, dedicati alla prospettiva europea vista rispettivamente da Bruxelles e dalla regione, al ruolo dell’Italia e alla cooperazione decentrata.

All’evento parteciperà l’Alto Rappresentante PESC, la Commissione Europea, l’Alleanza Atlantica, esponenti governativi, parlamentari e del mondo economico ed accademico italiano, nonchè esperti italiani e stranieri di questioni balcaniche

L’esigenza di mettere a fuoco il ruolo dell’Italia rispetto alle prospettive della regione balcanica discende dalla consapevolezza che i Balcani Occidentali attraverseranno nei prossimi mesi una fase delicata e forse decisiva per risolvere ormai annose questioni. Dopo l’esito complessivamente lineare e non traumatico della secessione del Montenegro, risoltasi con un attento monitoraggio dell’UE la scorsa primavera, la comunità internazionale affronta ora il nodo del Kosovo, che costituisce un dossier ad alta sensibilità per la Serbia. Belgrado, d’altro canto, è impegnata proprio in questo momento in un difficile passaggio del suo dialogo con Bruxelles nell’ambito del processo di avvicinamento all’UE. Tutto ciò in un ambito di crescente rilevanza delle questioni relative alla giustizia ed agli affari interni, per le quali l’Italia ha sviluppato una specifica sensibilità.

I Balcani sono, come noto, una priorità strategica per l’Italia, sotto il profilo della sicurezza, dell’influenza politica ed economica della nostra Penisola.

La definizione di alcuni nodi politici attesi nel corso del 2007 saranno cruciali per definire il futuro della regione. Essi avranno un forte impatto sugli equilibri pur precari, ma comunque consolidatisi nei Balcani negli ultimi anni, attraverso lo strumento del ‘protettorato’ internazionale. Per la prima volta sembra profilarsi con concretezza il passaggio da una gestione dei processi regionali basata - in Bosnia e Kosovo - su una forte presenza ed ‘interferenza’ internazionale ad una fase in cui le principali (non tutte) responsabilità di governo verranno delegate agli attori locali (ownership). L’esito di questo delicato ‘passaggio di consegne’ non è scontato, sebbene le condizioni generali di sicurezza nei Balcani siano sensibilmente migliorate, grazie alla cornice creata dalle istituzioni euro-atlantiche. Nello scenario auspicabile tutto avverrà pacificamente, il Kosovo guadagnerà il suo status (indipendenza ‘a sovranità limitata’) senza che ciò abbia ripercussioni negative all’interno della Serbia; mentre la Bosnia manterrà la sua unitarietà e cercherà di accelerare le riforme interne in chiave europea. Uno scenario negativo, ipotetico, vedrebbe invece la separazione del Kossovo provocare reazioni violente da parte della minoranza serba, un nuovo esodo della minoranza serba dal Kosovo, la ripresa forte del nazionalismo serbo (il partito radicale serbo, oggi all’opposizione, è largamente maggioritario e sono previste elezioni in Serbia agli inizi dell’anno prossimo) e nuove velleità secessioniste da parte dei serbi di Bosnia (quale reazione all’indipendenza del Kosovo) o degli albanesi in Macedonia o anche nel sud della Serbia (Presevo).

E’ nostro interesse creare nei prossimi mesi le condizioni per rafforzare le condizioni di sicurezza regionale al fine di poter garantire che dalla decisione sullo status finale del Kosovo e dalla fine del protettorato in Bosnia, scaturisca un consolidamento della stabilità regionale, anziché un ritorno all’instabilità.

Siamo convinti che la soluzione di ciascuna delle suddette questioni si collochi in una generale prospettiva di definitiva stabilizzazione del Sud-Est Europeo. L’Italia, che mantiene una marcata dimensione bilaterale nel rapporto con le controparti balcaniche, continua anche a svolgere un ruolo di primo piano nell’ambito del Gruppo di Contatto e della stessa UE oltre che della Nato, proponendosi quale fattore di moderazione e di costante mediazione tra le diverse esigenze, ed offrendo spazi di riflessione e di approfondimento in relazione ai diversi scenari ipotizzabili nella regione.

Il Convegno promosso alla Farnesina sarà preceduto alla vigilia da una riunione d’area degli Ambasciatori che attualmente operano nei Balcani. La riflessione a più livelli è così finalizzata - oltre a tener viva questa nostra sensibilità in ambito europeo - ad operare una sintesi operativa tra il lavoro finora portato avanti sul piano bilaterale e le azioni di ulteriore presenze che ci si ripromette di attivare nel corso dei prossimi mesi. Essi vanno dal dialogo politico agli interventi atti a potenziare la nostra già importante presenza sul piano economico e finanziario. Sono tuttavia previste anche attività in campo consolare e culturale così come sul piano della cooperazione giudiziaria e tra le forze di polizia. Sul piano della cooperazione allo sviluppo, infine, occorrerà dare continuità, se possibile incrementando il valore degli aiuti, ad una presenza finora costante ed attiva e che vorrà essere in particolare concentrata nel settore delle attività di sostegno ai processi di institution building.

Nel corso dei lavori verrà, tra l’altro, messo a fuoco anche lo schema di intervento sopra delineato. Una corretta azione di raccordo con le importanti attività finora realizzate dagli Enti locali e dagli organismi non governativi è elemento fondamentale nell’ottica di una razionalizzazione dell’intervento complessivo e di un auspicabile accrescimento del suo impatto.


PROGRAMMA

Ore 9:30 - Apertura
On. Sottosegretario Famiano Crucianelli

Ore 9:45 - Panel 1
L'ITALIA E I BALCANI
Moderatore: Marta Dassù
- On. Umberto Ranieri
- Sen. Lamberto Dini*
- Leonardo Maugeri
- Fulvio Conti*
- Corrado Passera

Ore 10:45 - Panel 2
LA PROSPETTIVA EUROPEA VISTA DAI BALCANI
Moderatore: Laura Mirachian
- Miodrag Lekic
- Ivan Vejvoda
- Albert Rakipi
- Osman Topcagic
- Furio Radin

Ore 11:45 - Panel 3
LA COOPERAZIONE GLI ENTI LOCALI
Moderatore: Elena Ragusin
- On.le Viceministro Patrizia Sentinelli
- Bruce Jenks*
- Vasco Errani
- Sergio Marelli
- Francesco De Angelis

Ore 12:45 - Panel 4
LA PROSPETTIVA EUROPEA VISTA DA BRUXELLES
Moderatore: Lucio Caracciolo
- Javier Solana
- Olli Rehn
- Carl Bildt
- Giuliano Amato*
- Alessandro Minuto Rizzo

Ore 13:45 - Conclusioni
On.le Ministro Massimo D’Alema

Ore 14:15 - Colazione (Sala Mappamondi)


(*in attesa di conferma)
Lingue di lavoro: italiano, inglese