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mercoledì 07 settembre 2022 16:08

Osservatorio Balcani
 

Commenti dei lettori all'articolo: Fosse comuni

(1-10/20)

Messaggi mostrati: 
Message Autore: Vasco Vascon Data e ora: 16.01.2010 05:41
Lasko e altri posti
La conoscenza degli infoibamenti in Slovenia non sisale al 1997; già nel 1945 gli alleati che amministravano Trieste conoscevano i casi di infoibamento di allora, e li pubblicavano sul loro giornale 'Il Giornale Alleato'; la radio libera 'Radio Venezia Giulia' faceva conoscere gli infoibamenti che venivano effettuati in Istria essendo a contatto con giornali clandestini istriani che potevano osservare da vicino quello che facevano gli uomini dell'OZNA; nell'Istria c'erano poi questi giornali clandestini che venivano stampati a Trieste e descrivevano i prelevamenti, le deportazioni e le angherie che tutti i giorni l'OZNA faceva nei confronti degli Italiani; in uno scritto 'Bisturi Bisturi', raccontavano l'uccisione di tredicimila domobrani a Kocevski Rog, fatta dall'esercito popolare a guerra finita; i giornali clandestini hanno cominciato poi ad inviare una loro copia a tutti i giornali italiani e sicuramente si trovano ancora nei loro archivi; questo per dire che già allora Roma sapeva quello che facevano gli slavi nei confronti di Italiani, Tedeschi, Ungheresi, Sloveni e Croati; Roma sapeva, ma faceva finta di niente; i comunisti per le parole di Togliatti che definiva i profughi Istriani 'relitti repubblichini', i governanti perchè volevano avere l'amicizia del grande Tito al quale non importava un bel niente di loro; il Governo Italiano è stato uno dei massimi negatori della verità delle foibe, e di questo gli Istriani non possono essergli grati.
 
Message Autore: balkan Data e ora: 07.05.2009 12:47
Xgabriele santi
Da dove tutto questa ignoranza? Le capisce lo sloveno o il croato? Da dove le giungono tutte queste falsità? E soprattutto perchè?
 
Message Autore: gabriele santi Data e ora: 06.05.2009 17:30
la Slovenia collaborazionista peggiore delle SS tedesche
i numeri dicono tutt'altro, conosce il numero delle vittime dei collaborazionisti in Slovenia (per non parlare di HR e BiH) durante gli anni d'occupazione? Ricorda le SS che si vergognavano per la ferocia dei loro collaboratori sloveni e croati? Oltre ad aggiornarla sui numeri, le ricordo che le vittime dei collaborazionisti erano CIVILI INCOLPEVOLI, i militari ritrovati nella fossa comune di cui si parla erano CRIMINALI DI GUERRA. Oggi si invoca la pena di morte per i macellai Mladic, Gotovina.. mi spiega per quale criterio i macellai di 60 anni fa, probabilmente anche peggiori, invece sono delle povere vittime? Invece di fare del facile qualunquismo, si domandi perché in Slovenia dedicano vie a Tito, sarà mica per lo stesso motivo per cui noi le dedichiamo a Garibaldi? La "resa dei conti" non è che lo 0,0001% di ciò che è stato il periodo titino, non le viene in mente che forse gli sloveni hanno un ricordo positivo della società di quegli anni, perché molto di buono veramente c’era? E sono convinto che gli sloveni sono anche grati a Tito per aver condannato quei criminali collaborazionisti che altrimenti sarebbero rimasti scandalosamente impuniti. Caro moralista, prima di scrivere, ragioni con la mente aperta, e non a compartimenti stagni, perchè rischia di dibattere per frasi fatte su cose concettualmente errate, che fanno acqua da tutte le parti. PS: se non le piace la stella rossa strappi quella della sua carta d'identità ed emigri in west virginia.
 
Message Autore: Nazario Data e ora: 29.04.2009 17:45
La Slovenia titina peggiore delle SS tedesche?
A giudicare dal numero di morti e fosse comuni calcolate in un territorio così ristretto e così poco abitato mi viene da pensare che i titini siano stati peggiori delle SS. I numeri dicono questo. E' significativo che a Lubiana ancora si intitolino vie a Tito e che a ridosso del confine italiano ci siano più stelle rosse che a Cuba o nella Corea del Nord. Ma chi continua a fare l'energumeno tascabile e seminare vento come la Slovenia potrebbe raccogliere una tempesta di bora che lo spazza via in poco tempo. Meditate sloveni! Meditate!
 
Message Autore: Marco Data e ora: 20.04.2009 11:06
x Stefano Lusa
vede, io credo che non sia né utile né importante giustificare o condannare qualcuno, credo che l'importante sia informare. Ed informare non vuol dire solo "tizio e caio hanno ammazzato queste persone così e così.. ", ma vuol dire raccontare una pagina di Storia, cause, conseguenze, i punti di vista dei protagonisti, i possibili scenari alternativi... in modo che tutti possano comprendere ed analizzare seriamente un determinato periodo storico.
 
Message Autore: Marco Data e ora: 18.04.2009 17:35
x Stefano Lusa
e dell’Esercito di Liberazione), sia tra le Repubbliche; la guerra del 92-95 sarebbe stata anticipata di 50 anni con violenza ben maggiore, le guerre civili in YU e GR avrebbe avuto ripercussioni anche in Italia, che pure era sull’orlo della guerra civile. A mio avviso, Tito non aveva scelta, solo gli angloamericani l’avevano, ma hanno deciso di condannarli, e avevano le loro ragioni: come far accettare al neonato governo democratico austriaco 50.000 criminali stranieri? Che rischio per la nascente Austria democratica? Come evitare tensioni etniche in Carinzia dove già viveva una folta comunità Jugoslava? .. ma perché non ce ne liberiamo e glieli consegniamo? Ps: potere assolutamente arbitrario sostenuto dalla maggioranza della popolazione.. mi pare si contraddica da solo; l’AVNOJ era legittimata sia dall’impareggiabile sostegno popolare, sia dal campo, l’Esercito Popolare di Liberazione Jugoslavo (il più grande movimento di Resistenza europeo, quasi 1 milione di uomini), liberava da solo, senza aiuto angloamericano né sovietico, caso unico in Europa, tutta la Jugoslavia, l’Austria meridionale e l’Italia nord-orientale; l’AVNOJ presieduto da Tito era riconosciuto dagli alleati e dai sovietici governo provvisorio Jugoslavo, come la Francia Libera di De Gaulle, sebbene questa aveva una forza militare e un sostegno popolare decisamente inferiore all’AVNOJ di Tito.
 
Message Autore: Marco Data e ora: 18.04.2009 17:14
x Stefano Lusa
Mai ho detto “lo storico deve spiegare le esecuzioni sommarie”, non tollero mi siano attribuite frasi non mie, né tollero l’atteggiamento per cui si massacra chi non si accoda al facile pietismo preventivo e si pone ulteriori domande. Per convenzione la fine della guerra in YU è stabilita il 9 maggio (la liberazione), cioè 3-4 giorni prima di tali avvenimenti; i combattimenti si protrassero fino a maggio inoltrato visto il numero di nazifascisti e collaborazionisti ancora attivi nel nord di Jugoslavia e Italia, luoghi di fatto non ancora liberati. Mi/le chiedo, c’era al 15/05/45 la possibilità per il governo provvisorio di giudicare singolarmente 50.000 militari collaborazionisti criminali di guerra? Perché questo erano, altro che nemici di classe! Secondo le mie ricerche (da semplice appassionato di Storia, mi piacerebbe fosse lei a rispondere a questi quesiti) non c’era ancora altra istituzione per giudicarli oltre quella provvisoria, né c’erano prigioni per ospitare 50.000 detenuti per anni in attesa di processo. C’erano invece quasi due milioni di vittime e un’intera Nazione che chiedevano giustizia e condanna di quei criminali. Ma ipotizziamo ci fosse la possibilità di processarli, il processo e le probabili numerosissime condanne a morte (in Francia furono migliaia) rischiavano di scatenare una guerra civile ben maggiore di quella greca (1946-49), sia all’interno delle singole Repubbliche Jugoslave (penso soprattutto alla Croazia, che era stata il cuore della Resistenza
 
Message Autore: stefano lusa Data e ora: 16.04.2009 12:56
x Marco
Ho saltato un passaggio importante di quanto avevi scritto. Quando tutto ciò accadde la guerra non era più in corso. Ciò ovviamente cambia la prospettiva.
 
Message Autore: stefano lusa Data e ora: 16.04.2009 12:36
x Marco
Premetto che il mio intento non è polemizzare con te, ma ci tengo a precisare che in quel periodo, in Jugoslavia, era in pieno corso la presa del potere da parte dei comunisti. L'idea era che si dovevano fare i conti con i cosidetti nemici di classe. Il paese era in mano ad un potere assolutamente arbitrario, che peraltro aveva il sostegno della maggioranza della popolazione. Questo aveva poco a che fare con la resistenza in Slovenia che aveva soprattutto un carattere di "liberazione nazionale". Io non pretendo di essere un bravo storico, anche se ho un dottorato in storia, ma non capisco come possa "un bravo storico" "spiegare" esecuzioni sommarie di questo tipo richiamandosi al contesto. Così non si farebbe che giustificare dei crimini. Del resto quelle esecuzioni sono, oramai, deprecate persino dalle associazioni dei reduci partigiani. Tanto epr essere chiari, comunque, dal mio punto di vista, non è possibile mettere in discussione i valori della resistenza, nemmeno gli ideali di giustizia e libertà per cui i partigiani avevano combattuto, ma a maggior ragione non è possibile cercare attenuanti. della cosa ci si rese conto anche all'epoca, visto che quelle esecuzioni non vennero fatte nelle pubbliche piazze, ma in luoghi segreti destinati a rimanere nascosti. Su quelle vicende regnava il puù assoluto silenzio. Erano "temi tabù" su cui era meglio non far parola.
 
Message Autore: Marco Data e ora: 15.04.2009 20:57
x Stefano Lusa
Mi dispiace, ma no, il bravo storico analizza gli avvenimenti in maniera oggettiva e secondo la prospettiva del tempo e dei protagonisti (il nascente governo jugoslavo del 1945, gli angloamericani...), valutando la possibilità effettiva di scelte diverse e le evenuali conseguenze, non giudica in base a un'emozione momentanea, perché ciò comporterebbe solo un'osservazione ovvia, magari sentita, ma inutile ai fini storici. Cordiali saluti, e grazie per aver acceso i riflettori sull'episodio, perché confido che parlandone e con il tempo si arriverà ad un'analisi critica oggettiva. Marco B.
 
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