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mercoledì 07 settembre 2022 14:47

Osservatorio Balcani
 

Commenti dei lettori all'articolo: Slovenia: il futuro incerto dei cancellati

(1-10/28)

Messaggi mostrati: 
Message Autore: bruno Data e ora: 12.08.2007 10:53
mi perdonino le mucche
Forse la mia è solo una considerazione banale e vagamente qualunquista, ma mi chiedo dove sia l'UE in tutta questa vicenda. Si è tanto solerti nel tutelare la genuinità del Leedammer, ma di fronte a problemi più essenziali, sebbene meno vasti quanto ad interessi mossi, si continua a coprire tutto sotto gli stucchi e gli ori della retorica buonista per la quale in Europa ormai "siamo tutti amici" e "siamo tutti una grande famiglia". Basta che si rispettino i parametri di Maastricht.
 
Message Autore: GOURMET Data e ora: 21.03.2005 10:50
Si scrive Pasticcieri o Pasticceri ?
Duo Dinamico , come analisti, behhh..... meglio il BUDINO Al Cioccolato, o ,per rimanere in zona,la BAKLAVA.
 
Message Autore: casimiro Data e ora: 21.03.2005 10:39
ma dai, col buddino!
ora ci mancava anche il buddino nel ginepraio di ortodossi scatenati che si sentono in "Prima Linea" contro i cattolici e gli islamici... quel che manca a quella gente è...S.Tommaso, la LOGICA aristotelica, ossia lo scisma del 1056 li ha isolati dall'evoluzione razionalista del pensiero occidentale. Loro, AGLI ORTODOSSI intendo, mancano di conseguenza il RINASCIMENTO, LA RIFORMA, L'ILLUMINISMO, insomma sono ORIENTE, come osservava l'isolato e desolato pensatore serbo socialista dell'Ottocento, SVETOZAR MARKOVIC... La classe dirigente serba di oggi viene dalla lunga incubazione stalinista che l'ha dotata di capacità eccezionali di manipolazione delle masse tenute al buio, cui può far credere tutto e il contrario di tutto. Per cui è passata dal mito del socialismo a quello del nazionalismo grazie al meccanismo di manipolazione mentale ben lubrificato che è rimasto intatto. ----------------Lo si consatata con chiarezza da manuale anche su questo sito, sul quale vigila uno stormo di falchi bianchi (beli orlovi?) , (ex agenti UDBA?), addestrato dagli psichiatri tipo Raskovic e Karadzic a stomacare i frequentatori, assistito all'occorrenza da storici manipolatori tipo Batakovic e accademici simili, e probabilmente retribuito .... queste le cose che mi premeva di dire. Ora mi aspetto la reazione prevista. Te vai col tuo Budda pure , che l'irrazionalismo forse ti serve. A me no, anzi, m'infastidisce. Chiarire, non intorbidire!
 
Message Autore: Manlio Bastoni Data e ora: 20.03.2005 22:27
Per Casimiro
Sto cercando di porre delle questioni, prendendo come punto di riferimento il futuro e non il passato. Sul passato sono d'accordo, sul futuro credo che occorra un grande sforzo, anche di auto-negazione della propria identità, delle proprie convinzioni più profonde, al fine di giungere a una reale accettazione della sostanziale ugualianza di tutti gli uomini. Il Buddismo fede/filosofia che ho abbracciato nel '95, dice che Inferno, Collera, Umanità, mondo di studio e Buddità sono mondi che convivono nello stesso istante in ogni individuo e che si intersecano continuamente tra loro. Per costruire un mondo positivo è necessario innalzare lo stato vitale dell'uomo, questo non è possibile finchè non si vede la Buddità inerente ad ogni persona; anche quella che ci appare come assolutamente demoniaca. Non te la prendere ma in perfetta buonafede ho preso questa piega. Scusami se questo potrà complicare una discussione già non semplice di per sè.
 
Message Autore: Casimiro Data e ora: 20.03.2005 22:05
Manlio...ma non ti si capisce più!
allora ti ci metti anche te: annulli il significato di buon senso/common sense col tuo discorso "insensato". Sto impazzendo io o sono impazziti tutti? (o qualcuno vuol FARCI impazzire!)
 
Message Autore: Sognatore Data e ora: 20.03.2005 19:10
Federazione Balcanica
I Gotovina in Croazia, i Karadzic in Serbia.... Ma, sarebbe l'ora che gli attuali governi, serbo-croati, croato-serbi,(e perchè no? Anche il governo di Sarajevo),.....si mettessero d'accordo (almeno una volta!).Sai che bello sarebbe che entrambi dichiarassero : " Andatevene a quel paese (L'Aia), e lasciateci in pace!I morti li abbiamo messi noi. Nel bene e nel male siamo tutti Slavi ! " Sarò infantile,utopista e poco originale......
 
Message Autore: Manlio Bastoni Data e ora: 20.03.2005 15:16
Buon senso 2
Dicevo che il buon senso esiste e pesa sulle società. L'opinione pubblica, larga o ristretta che sia, giudica se un determinato operato sia SENSATO o meno; esistono le dittature, esiste oggi soprattutto la manipolazione ideologica che passa attraverso i mass-media ma esiste anche un'opinione pubblica che può sbagliare ripetutamente ma è legittimata pienamente a cambiare opinione. Nel caso della ex-jugoslavia l'opinione pubblica fu "deformata" dall'opera di giornalisti, che in virtù della libera espressione del pensiero oggi non sono tenuti a rispondere a nessun tribunale. Questo avviene quotidianamente in un mare di altri paesi ma quando è puro intento manipolatorio finisce sempre per incontrare l'opposizione di una minoranza; io ricordo interventi di intellettuali croati di sinistra molto illuminanti che purtroppo non trovarono alcun credito sul piano internazionale perchè riguardo alla questione vi era una convergenza di fatto tra destra e sinistra internazionale. La conseguenza più rilevante fu che Sarajevo restò sotto i bombardamenti 3 anni e muorirono 200.000 bosniaci. Lo "scacco matto" fu quindi portato all'opinione pubblica del mondo occidentale tramite giornalisti espressione del concetto di democrazia, più o meno consapevoli del loro ruolo oggettivo. In questo senso, degli storici farebbero forse meglio a ricostruire i passaggi della guerra mediatica iniziata negli anni '80 piuttosto che risalire ai primi anni venti. (la parità Dinaro/Corona; il Partito Contadino Croato, Radic contro Radic; ecc.). Non lasciamoci ingannare:la partita giocata nei Balcani non è la conseguenza di retaggi medioevali, è la più "moderna" delle guerre e l'algoritmo delle future. E' partendo da queste valutazioni che arrivo a dire: Le responsabilità della "Sig.ra Gotovina" non sono inferiori a quelle del marito e questo vale per tutti gli altri paesi coinvolti; le responsabilità dei paesi giudicanti sono analoghe a quelle dei paesi giudicati; mai come ora la Terra è stata tanto tonda. Un militare è il membro di una famiglia che si porta in prima linea per agire per conto di una Patria e delle Famiglie che lo compongono. Affonta direttamente la peggiore delle condizioni umane e sovente ne porta le conseguenze per tutta la vita con traumi fisici o psichici. Se va al fronte va a "lavorare", ma sempre per un datore di lavoro. I reduci che in questi giorni inondano la Dalmazia di manifesti pro Gotovina sbagliano ma in buona sostanza chiedono che tutti coloro per i quali credettero di combattere gli aiutino nel momento del bisogno. Una giustizia sommaria non è giustizia; non costringiamo paesi che hanno subito già tanto a riaprire ferite ancora troppo dolorose. Buon senso vorrebbe ora che si riesca, con consapevolezza, ad evitare ulteriori spargimenti di sangue.
 
Message Autore: Casimiro Data e ora: 20.03.2005 15:12
x Manlio
la tua analisi, Nord contro Sud non spiega la fissazione sul Kosovo. Ci sono delle miniere, ma per il resto è poverissimo . Ricco solo di monasteri medievali, sontuose pensioni per la nobiltà medievale serba che vi si ritirava con tutta la servitù in vecchiaia... Costruiti durante l'impero serbo sono durati sino ad oggi a dimostrazione della tolleranza benevola ottomana verso i fedelissimi sudditi serbi, che ha dato loro tanti visir e moltissimi giannizzeri... Ma nell'Ottocento a Belgrado si sono inventati l'oppressione turca per cercar di ricreare una Grande Serbia che secondo Garasanin avrebbe dovuto ricalcare l'Impero di Dusan! Ecco che la storia entra nel gioco politico. Cioè la sua manipolazione. Perchè negli anni Ottanta l'Accademia ha deciso per ritornare su quella strada? Dovrebbero essi dare una risposta. Se glielo chiedi ti ripetono papagallescamente la lezione del Nacertanje, dei canti epici di Vuk Stefanovic Karadzic ecc.ecc.... Inutile il tempo trascorso nell'osannare Tito "marxista leninista" in stile bizantino, cioè quello che tu credi esser stato "socialismo". Le persone che hanno ritirato fuori il Kosovo sono gli stessi della corte di Tito. Dovevano ingengnarsi a sostituire in fretta la scenografia "socialista" con quella "nazionalista". Che per la Serbia è sempre quella di Garasanin. Il grottesco è che fu un grigio impiegato bancario a vestire le vesti del "condottiero" trecentesco alla nuova battaglia per "difendere l'occidente cristiano" dalle orde dell'islam integralista. Poi se l'è presa con Slovenia e Croazia che rifiutavano dio seguirlo nell'impresa. Abbiamo a che fare non con una borghesia di tipo occidentale, basata sull'impresa privata, ma con una classe burocratica che ha gestito sin da dopo il '45 le aziende dello Stato jugoslavo all'ombra di una sia pur sbiadita bandiera socialista, questo è il problema. E quegli stessi che perseguitavano il dissenso in nome dello sclerotico residuo bolscevico del partito-stato incarnato dal capo indiscusso, si sono trasformati nel giro di pochi mesi in leaders di partiti personali. Bruno Rizzi definiva l'URSS del 1926 un nuovo medioevale Sacro Romano Impero, con un imperatore e tanti comites, suoi uomini di fiducia. Altro che socialismo, secondo Rizzi quello era più simiole ad un Khanato mongolo. Tito ripetè nel '45 quel modello. Non a caso il crollo è stato simultaneo in Urss ed in Jugoslavia, prendendo la stessa tangente nazionalista, gli uni grande russa e gli altri grande serba. Rizzi mi convince di più di tante spiegazioni fuorvianti di Nord e Sud. Historia magistra vitae ( se la si conosce però). La scuola di Belgrado però ha la stessa serietà in fatto di storia che l'iliade e l'odissea...
 
Message Autore: Casimiro Data e ora: 20.03.2005 13:35
no Skanderbeg! sbagli!
nessuno dev'essere violentato nei suoi diritti, no! Io non scrivo per questo, al contrario . Se i vostri diritti nazionali erano violentati da Milosevic ora sbagliate a rovesciare la stessa frittata di merda! Mi pare che la guerra di nervi che vi sta facendo la classe dirigente belgradese tende a farvi cadere nel trabochetto di diventare a vostra volta oppressori. Certo l'arroganza dei grandeserbisti è infinita: nel 1912 vi schiacciarono in nome della "stara Srbija" sparita nel 1389. Sarebbe come pretendere che l'America ritornasse all'impero Maya, che la Spagna tornasse agli Arabi, che ...o che il mezzogiorno della Francia e la Bretagna ritornassero alla corona inglese! Nel 1389 l'Europa ed il mondo erano totalmente diversi! Questa l'arma da usare: il BUON SENSO E LA VERITA' . Voi Albanesi avete resistito ai Turchi cent'anni di più dei Serbi, che nel frattempo erano alleati ai Turchi coi quali sconfissero la crociata di Sigismodo a Nicopoli nel 1396 e quella di Hunyadi del 1446 a Varna. Nel 1448 voi combatteste ancora con Skanderbeg ed Hunyadi proprio a Kosovo polje, resistendo poi sui monti sino al 1466 ai Turchi ed alleati serbi e bulgari... La favola del Kosovo dev'essere disinnescata con la cultura e la ragione. Chiedete aiuto agli storici per battere la menzogna elaborata sin dall'Ottocento dalla corte serba. Troverete tutta la cultura dalla vostra parte. Se invece ve la prendete coi monumenti antichi, e vi mettete ad opprimere i serbi come essi vi hanno oppressi passerete dalla parte del torto, ed avrete tutto il mondo civile contro di voi. Usate anche voi il BUON SENSO e l'UMANITA'! Non ne siete dispensati solo perchè Belgrado ne è stata sinora senza. Tutti gli uomini devono essere rispettati. Seguite il vostro grande leader Rugova, e non diveniate emuli di Arkan! ciao.
 
Message Autore: Manlio Bastoni Data e ora: 20.03.2005 13:16
Sul buon senso
Caro Casimiro, finalmente un intervento meno storico e più politico, più attuale. Sul fatto che il buon senso venga calpestato dai polititi indistintamte in ogni parte del mondo ho parecchio da obiettare. Vi sono paesi, prendi quelli scandinavi dove se un politico prende una piega di un certo tipo la tiene e va dritto per gli affari suoi. (nel senso che va a far dell'altro). Nel caso di gravi crisi, in genere economiche, legate a trasformazioni radicali dei modi di produzione la compatezza del tessuto sociale nell'imporre l'utilizzo del buon senso determina in ultima istanza la qualità dell'esito del contrasto. In questo senso Italia e Bosnia sono senz'altro paesi più moderati di Serbia e Croazia. Sulle ragioni si può discutere all'infinito ma le conseguenze sono comunque indiscutibili. Tutti sanno che alla radice del conflitto nella ex-jugoslavia vi era il crollo di modi di produzione "socialisti" e un cedimento acritico al liberismo capitalista imposto attraverso i parametri del FMI, organismo che si presenta come l'oggettività. Nella ex-jugoslavia si sentiva un grande bisogno di liberare i desideri di materialismo consumistico e le forze che lo producono. Questo avvenne e pose immediatamente il problema delle ristrutturazioni delle fabbriche e delle privatizzazioni. Anche lì, soprattutto nelle repubbliche del Nord, come nel resto dell'Europa occidentale le donne erano presenti massicciamente nel mondo del lavoro. Quando si cominciò a parlare di licenziamenti in massa, furono tra le prime ad essere soggette a questo rischio. Ho sentito con le mie orecchie diverse donne, operaie di sinistra, affermare: prima di mettere a casa me, devono mandare a casa tutti gli stranieri (cioè i serbi, i bosniaci, gli albanesi). D'altra parte se una nazione, fattasi appena stato, vuole correre rapidamente verso l'agognata meta non ha molte alternative: a) licenza i meno, capaci indipendentemente da origine e sesso (concezione massonica?); b) retrocede di alcuni decenni, rimandando le donne nelle caverne a girare il pentolone ma garantendo un reddito per focolare; c) scaccia gli stranieri in nome della nazione su basi etniche e razziste, tentando di garantire a tutta la "purarazza" il mantenimento del tenore di vita precedente ( nazionalsocialismo). Il buon senso agli inizi degli anni '90 mancò a molti e per ragioni varie; mancò soprattutto alla sinistra internazionale che non seppe porre alcune questioni fondamentali in modo tempestivo ed adeguato. ... La chiudo qui ma solo perchè mi chiamano a mangiare.
 
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