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giovedì 08 settembre 2022 12:45

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Commenti dei lettori all'articolo: Le identità albanesi

(1-9/9)

Messaggi mostrati: 
Message Autore: Shkodran Data e ora: 16.08.2009 11:58
OJS stronzo
Oliver Jens-Schimitt e uno che vuol farsi conoscere infangando la figura di Scanderbeg, altro che illustre albanologo...
 
Message Autore: autores@hotmail.it Data e ora: 31.10.2007 18:21
Stato ombra ma un contatto,come?
Albania Stato ombra,certo!Ma per esempio il Governo quale attuale indirizzo?E i vari partiti politici a quali indirizzi di sede?Per non parlare dei Consolati -Ambasciate in Italia,quale la piu' sicura?
 
Message Autore: francesco strazzari Data e ora: 27.08.2007 01:06
precisazione
C'è un errore, presumo di traduzione, dove l'articolo dice "l'invasione e l'insediamento dei romani", evidentemente si tratta degli "ottomani", non potendo i romani invadere dopo il periodo bizantino. Condivido la sostanza dell'articolo, mi pare ora che anche per le questioni che riguardano l'identità e le identità albanesi si vada un passo avanti rispetto al considerare la nazione il contenuto omogeneo di una scatola chiamata stato. Le cose sono un po' più complesse, la storia insegna. Banalmente, si ricordi la frase "fatta l'italia, bisogna fare gli italiani", il giorno dopo l'unificazione risorgimentale
 
Message Autore: Ervin ,Rome Data e ora: 27.07.2007 04:23
Klosi, un oratore snob.
per non farla lunga vorrei dire solo una cosa a Klosi e alla sua" Non esiste un'identità culturale albanese unica e rappresentativa". tutti sapiamo il fatto che l'Albania è sempre stato invaso cominciando nell'antichità,ed ha assimilato sempre l'influenza sia culturale ,linguistica , religiosa ma anche sociale degli altri popoli (eserciti).E sapiamo anche che l'Albania non è stato mai uno stato vero e proprio fino a qualche secolo fa,ma era una grande "famiglia" con tante piccole "famiglie" dentro se stessa che litigavano o non andavano d'accordo fra di loro.tuttavia loro parlavano la stessa lingua e avevano le stesse usanze nonostante le influenze straniere , cioè un'identità culturale albanese vero e proprio. p.s. e qua, il nazionalismo e il falso patriottismo non c'entrano proprio niente!...è evidente.
 
Message Autore: Ermal, Vlore Data e ora: 11.07.2007 23:13
Klosi, grazie infinite
Ahimé, sono valori che a 15 anni dalla caduta del comunismo (leggi uniformitá imposta) non riusciamo ad accettare. La diversitá (evitando la volgarizzazione del termine) tuttora non é ben vista in Albania, é considerata caratteristica dei matti. Sará di fondamentale importanza riconoscere e accettare la diversitá dell'altro per migliorare i rapporti con i nostri vicini e per affrontare un eventuale discorso di unificazione con Kosova. Saluti
 
Message Autore: Ermal, Vlore Data e ora: 11.07.2007 23:01
Klosi, grazie infinite
Mi permetto di dire che per chi considera la diversitá una ricchezza da coltivare quest'articolo é musica pura, tanto da voler spalancare le finestre e leggerlo a squarciagola. Cari compatrioti, impariamo a basare la nostra fierezza (evito di usare "patriotismo" o "nazionalismo" - confine diventato molto labile nei discorsi che si sentono) anche sulla nostra diversitá, compresa quella del singolo, per lo meno impariamo a rispettarla.
 
Message Autore: yllka Data e ora: 11.07.2007 15:14
costruzione della identita
Volevo esprimere la mia opinione su questo articolo. Prima di tutto io penso che c'è un processo di costruzione della identità e non si possono dare conclusioni che riguardano la realtà di oggi senza avere in mente questo processo che di solito è graduale, a volte violento. Se guardiamo la storia degli altri paesi europei, dobbiamo dire che per tutte le nazioni europee nel medioevo esistevano identità diverse che si riflettevano nelle stesse entità come in Albania: piccoli Regni, nord-sud, est-ovest occupazione o influenza da un altro stato etc. Non si può affermare che già nel medioevo il siciliano, il bavarese, il cattola ognese sentiva la propria identità come italiano o tedesco o spagnolo. Cioè c'è un processo di identità che si costruisce a partire da diversi fattori. A me sembra molto riduttivo dire che non esisteva una identità culturale albanese perche la stessa cosa valeva per tutte le nazioni europee che noi vediamo cosi bene omologate. Anche gli ebrei che secondo me sono i primi forse che hanno il seme della nazione (anche senza stato) avevano le loro diverse identità. Cosi il fatto che forse nel medioevo esistevano diverse identità albanesi non esclude poi nel rinascimento l'idea di un progetto culturale di unita di queste diverse sfaccettature albanesi... anzi da tutte queste “identità” provengono spinte per questo e la ragione forse e' che un po’ di identità comune tutti lo condividevano. La seconda cosa che a preme dire e' sulla seconda questione se l'Albania
 
Message Autore: Cima Data e ora: 11.07.2007 10:13
seguito commento Cima
prendere il colore del ambiente faccendo anche concessioni dalla propria identità. Questo è una tattica e, in quanto tale, un azione di breve termine. La gente in queste condizioni non può fare progetti a lungo termine tipo decidere sui propri radici, propria anima ecc. L'identità ritorna più forte di prima. A prescindere da ciò io sono ben conscio di avere scelto l'Italia come la patria di mio figlio. Lui è nato qui e sarà quello che si sentirà, cioè italiano. La cosa molto bella della sua situazione è che per lui, di diritto, il Mediterraneo sarà un lago anziché un mare. Siamo in pieno spirito europeo. 3- Potrei anche sbagliarmi ma penso che l'identità albanese, la religione dell'albanese è l'albanismo, è stato il collant che ci ha tenuti uniti e ha permesso la nostra sopravivenza in condizioni assai difficili. Noi siamo stati solamente nominalmente religiosi. Nella mia famiglia tutti i musulmani hanno cognomi cattolici, ci sono di tutte le religioni e razze...i miei cugini si sentono albanesi anche se le loro mamme sono serbe ( le voglio bene quasi come alla mia mamma). Io sono convinto, giusto o sbagliato, che tutti i miei pregi e diffetti, successi e sconfitte, hanno l'origine proprio nella mie origine e identità. Il sangue albanese si nota bene nella gesticolazione di Madre Teresa, esattamente come mia nonna ( un tipo di santa anche quest'ultima) ...decisa, intende assolutamente ciò che dice, magnanima, pocche parole... Penso ancora, ed ho il diritto di fare l
 
Message Autore: Cima Data e ora: 11.07.2007 09:43
Excursus di Klosi
Ho letto con interesse lo speech di Klosi e, seppur con rispetto, non sono d'accordo con lui. 1- Il patriotismo, inteso come amore per la propria patria e identità personale, è un sentimento naturale che si coltiva in modo naturale e senza grandi sforzi; Il fatto che il patriotismo diventa, a volte, il riparo di tanti farabutti è anche questo vero. 2- io sono albanese, residente in Italia dal 1991. Sono dirigente di una azienda industriale, padre, marito, cittadino della mia città, voto convinto per un partito politico ecc. In tutti questi aspetti mi muovo naturalmente ma la cosa più naturale e punto di partenza è l'essere albanese; l'essere, con pregi e difetti, figlio dei miei genitori. Sparo a volte anche qualche stupidaggine "e se noi albanesi, e bla, bla bla" ma poi mi ricordo dei fatti e mi metto a ridere assieme ai miei...In sostanza volevo solo dire che lo penso diversamente da Klosi. 2- E' vero che alcuni, e anche tanti se vogliamo, cambiano la propria religione, nazionalità, lingua ecc una volta arrivati in un paese nuovo. Ma non credo che questo succeda per via del patriotismo falso indotto a loro dal passato regime comunista. Questa gente conserva tuttora abitudini acquisiti forzatamente durante gli anni passati sotto dittatura, abitudini che gli impediscono ad andare avanti in tanti aspetti. Il motivo,secondo me, è un altro. Al primo impatto il nuovo arrivato si trova sotto shock e tende di mimmettizzarsi, di prendere il colore del ambiente faccendo anch