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Osservatorio Balcani
 

Commenti dei lettori all'articolo: La parola alla Corte

(1-6/6)

Messaggi mostrati: 
Message Autore: jasmina Data e ora: 03.09.2008 14:25
equilibrio del terrore, in mancanza d'altro
La forza morale non interessa ne ha mai interessato a nessuno, purtroppo. Lo stanno dimostrando in questi giorni le persone che usano gli stessi argomenti serbi per dire ai russi "che l'integrità territoriale va rispettata, che è stato violato il diritto internazionale!". Pensate, la Merkel, Kouchner (non c'è il limite all'indecenza ed al cinismo spietato), Condy Rice, loro si avvalgono di questi argomenti. E il mondo stà a guardare, oramai anestetizzato di tutto. Di quale morale stiamo parlando? Solo con la forza delle armi si riesce a difendere. Chi se non il popolo cubano avrebbero tutta la morale di questo mondo dalla loro parte, ma a chi importa? Stanno morendo di fame da decenni. la Serbia è stata smantellata militarmente con i vari accordi di partnership e altre stronzate (non del tutto, attenzione), e per questo rincorre ad iter pacifico e disperato. E perchè è stanca, affamata, distrutta. Ma sà benissimo che il territorio si difende solo con le armi, c'è poco da fare. Se non controlli il territorio non è tuo. Poi, il pacifismo di maniera lo lasciamo ai poveri illusi che hanno permesso che questo mondo diventi come è ora.
 
Message Autore: simone Data e ora: 27.08.2008 01:35
La parola alla corte
Come magior parte dei paesi,la Serbia il kosovo nn riconoscera mai!sarebbe inutile discutere...e una vergogna internazionale 'sto kosovo!ma grazie alla Rusia,piano,piano,le cose si stano cambiando!
 
Message Autore: Lumbard Data e ora: 26.08.2008 23:30
Mi piace questa Serbia
Mi piace questa Serbia che, a differenza della Nato e dei maggiori paesi europei, Italia inclusa, si affida alla forza degli argomenti (giuridici) più che all'argomento della forza (militare). La Corte Internazionale di Giustizia, dopo le questioni dell'Ossezia e dell'Abkhazia, non potra più cercare di accontentare tutti e sulla questione del kosovo dovrà dire pane al pane e vino al vino, cioè che l'indipendenza del kossovo è avvenuta in palese violazione del diritto internazionale. E che purtroppo rappresenta un precedente, pericolosissimo, di cui se n'è subito approfittato Putin. Non mi si venga a parlare di autodeterminazione. L'autodeterminazione è tutt'altra cosa. Sì all'integrità territoriale della Georgia, sì all'integrità territoriale della Serbia. Basta con i doppi standard.
 
Message Autore: SHefqet Data e ora: 26.08.2008 20:06
Giusto
E giusto e corretto,che il ministro Jeremic si da da fare per la Serbia e la sua gente che da piu sicureza per investitori stranieri cosi il paese va avanti,e per il Kosovo ce chi pensa come e cosa fare meglio avere un stato svolupato e forte vicino che uno debole,i veri uomeni fano cosi quello che e sucesso e sucesso non vale la pena piangere sempre,si deve acetare la realta nei modi migliori e la cosa piu giusta per tutti dai conflitti non ce mai futuro delle nuove generazione che pace sia nel mondo ed anche nei balcani.
 
Message Autore: Arsim MULLIQAJ Data e ora: 25.08.2008 19:07
KOSOVA - EUROPA
Il Kosova è nato il 17 febbraio 2008 e ogni giorno sta crescendo,con impegno e fatica.Sicuramente la Serbia non avrà ragione di qualcosa che esiste. Il Kosova è l'ultimo prodotto della Jugoslavia di Tito che la Serbia non può continuare ad includere con la forza.La Serbia quindi si rassegni a collaborare con uno stato indipendente e democratico e disposto a guardare avanti. Vorrei dire a Vuk Jeremic che sarebbe importante e doveroso riconoscere il Kosova,un gesto coraggioso per la P A C E !
 
Message Autore: fabrus@bluewin.ch Data e ora: 25.08.2008 15:45
Le parole o le armi?
Finalmente qualcuno che cerca di risolvere i problemi in modo politico e non con le armi. D'altra parte sarebbe come se in una famiglia marito e moglie litigassero per stabilire chi dei due ha ragione. Evidentemente il risultato sarebbe che il più forte avrebbe sempre il sopravvento, proprio come avviene da "sempre" nel mondo. Abbiamo adesso la possibilità di conoscere gli stati, i politici, che realmente difendono la libertà, la giustizia e l'ugualianza e quelli che invece usano belle parole ma, alla politica, preferiscono i carri armati. fabrus@bluewin.ch