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Nessuno tocchi 'la famiglia'
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Data pubblicazione: 29.09.2008 10:47

Accusato di nepotismo per la scelta del nuovo ministro della Sanità, il premier albanese insulta pesantemente un deputato in parlamento. Dure critiche e condanne arrivano dall’opposizione, dagli analisti e dai mass media. Ai minimi storici la credibilità politica di Berisha
L'estate albanese è trascorsa all'insegna di dibattiti accesi e rapporti molto aspri tra governo e opposizione. Ciò che ha attirato l'attenzione di politici e analisti è stata la nuova formazione del governo Berisha, che ha inaugurato la sua “fase 4”. Ma le nuove nomine non hanno portato alcun cambiamento di rotta nell'esecutivo albanese, passando senza grandi difficoltà in parlamento. Ciò che invece ha sconvolto gli albanesi è stata la nomina a ministro della Sanità della figlia del più stretto alleato politico di Berisha, Sabri Godo, leader del Partito Repubblicano (PR).

Secondo la stampa locale, la nomina di Anila Godo, medico di professione e personalità del tutto sconosciuta al mondo politico, è il risultato di lunghi mesi di pressione da parte del leader del PR nei confronti del premier, dopo l'esclusione dei repubblicani dal governo. Il partito non aveva più nemmeno un uomo al governo in seguito alle dimissioni di Fatmir Mediu, ministro della Difesa, attualmente sotto inchiesta per la vicenda dell'esplosione di Gerdec dello scorso 15 marzo. Godo aveva lanciato diversi ultimatum al premier, mettendolo alle strette con la minaccia di abbandonare la coalizione di destra.

La soluzione è arrivata proprio con la nomina di Anila Godo, che il premier Berisha ha presentato come un ottimo medico - tra l'altro sua ex allieva - “che saprà finalmente dare una dritta al barcollante sistema sanitario albanese, saprà mettere freno alla corruzione e fare le dovute riforme”. Il leader del PR, dal canto suo, ha ringraziato il premier per la nomina, e anche per aver insegnato alla signora Godo ad essere un bravo medico.

La decisione del premier ha subito suscitato il disappunto dell'opposizione e dei media, che l'hanno definito un caso di “puro e vergognoso nepotismo”. Ma ciò che ha inasprito il conflitto è quanto avvenuto durante una seduta parlamentare di fine luglio, in cui si è discusso anche delle nuove nomine del “Berisha 4”. Il deputato del PS, Taulant Balla, durante il suo discorso, ha denunciato il fenomeno ironizzando: “Berisha ora sicuramente avrà problemi con sua figlia che vorrà diventare ministro pure lei e, perché no, anche premier...”.

Il discorso di Balla è stato interrotto dal premier stesso, che dal suo posto di fronte al parlamento, senza prendere la parola, ha iniziato a minacciare di morte il deputato Balla e ad insultare la madre e la sorella del deputato, il quale, pietrificato, non ha reagito alle sconcertanti parole di Berisha. Nella disputa è intervenuta anche la presidente del parlamento, che ha ordinato la sospensione del discorso di Balla, e con termini non del tutto lusinghieri l'ha invitato a lasciare l'aula insieme ad altri deputati che nel frattempo si erano alzati in suo sostegno. La seduta poi è stata sospesa.

Le immagini di quei pochi minuti sconvolgenti sono state trasmesse nei giorni seguenti da tutti i media, e le parole del premier sono state trascritte e pubblicate da buona parte dei giornali. L’opposizione ha invitato il premier a rimediare all'accaduto chiedendo pubblicamente scusa. Il bureau parlamentare, invece, ha deciso di condannare solo il deputato Balla con una sospensione di 15 giorni, senza prevedere nessuna misura disciplinare per gli altri membri del parlamento.

“Come deputata mi sento offesa e insultata dalle parole del premier – ha commentato Valentina Leskaj, capo gruppo del Partito Socialista – il premier ci ha dimostrato che non solo non ha alcun rispetto nei confronti degli albanesi, ma che non sa controllare i suoi istinti primitivi di odio e vendetta”. Il leader del PS, Edi Rama, ha usato gli stessi toni: “Il paese è guidato da gente psicologicamente instabile”, e ha definito il premier Berisha “un pericolo pubblico per il paese”. “In queste condizioni tutti i cittadini albanesi devono condannare il premier, perché non ci rimane che superare le nostre appartenenze politiche, e unirci in un'unica posizione di cittadinanza e solidarietà civile” ha continuato Rama. “È Berisha che dev’essere sospeso per un paio di settimane, è molto più colpevole di Balla, è evidente”, ha commentato Leonard Solis del PBDNj (Il partito dell'unione per i diritti umani).

Anche se con un certo ritardo, tutti gli analisti hanno condannato l'atteggiamento del premier in parlamento. “Il premier ci ha dimostrato tutta la sua arroganza, un atteggiamento inaccettabile per una democrazia” commenta Andrea Stefani nelle pagine del quotidiano "Shqip". Artan Lame, noto analista, nella sua rubrica "Shqipni Tavolinash" sulle pagine di "Shqip" ironizza: “Cerco di spiegarmi il ragionamento del premier rovistando il Kanun di Lek Dukagjini, ma trovo la norma: Le parole non meritano vendetta – quindi non si basava neanche su questo”. Mentre il giornalista Mustafa Nano si limita a chiedersi non senza ironia: “com’è possibile che un buon vecchio politico come Sabri Godo si abbassi a tali livelli di nepotismo?”.

“La nostra democrazia ha in comune con le dittature il feroce odio dell'avversario” commenta Stefani, condannando l'atteggiamento della presidentessa del parlamento Jozefina Topalli, che non ha fatto rispettare il regolamento in aula. In molti hanno espresso stupore sul fatto che siano state prese delle misure solo contro il deputato Balla, mentre nulla è stato detto nei confronti del premier Berisha, che oltre ad aver usato parole sconcertanti, è anche intervenuto interrompendo un deputato, senza aver previamente chiesto il diritto alla parola. Anche i principali partiti dell'opposizione si sono trovati d'accordo sull'inaccettabilità dell'atteggiamento di parte della Topalli. Per l 'ennesima volta si è ricominciato a parlare della mozione di sfiducia nei suoi confronti, fatto però che rimane solo teorico dato il forte controllo della maggioranza da parte del premier Berisha. Silenzio assoluto dalle fila del PD, la cui condanna riguardava solo Taulant Balla.

Altri editorialisti hanno commentato: “Nell'aula del parlamento abbiamo visto di tutto, gente che si picchia, che si tira vasi e bicchieri in testa, ma mai si erano sentite parole del genere”, “L'immagine del premier tocca il fondo”, oppure “Il premier esplode come Gerdec”.

Ma il fenomeno del nepotismo, nonostante sia noto a tutti nella società albanese, è stato messo in secondo piano dai commenti sull'atteggiamento del premier in parlamento. In passato, però, a più riprese i giornali e l'opposizione hanno posto l’accento sull’influenza esercitata dalla ricchissima figlia del premier, Argita Berisha Malltezi, nella scelta dei quadri dell’esecutivo. Il premier ribadisce continuamente di aver epurato la politica dai vecchi quadri, inserendo dei giovani di formazione occidentale. Della stessa influenza la stampa ne aveva parlato anche quando il premier aveva destituito con molta determinazione il procuratore generale Theodhori Sollaku, per farlo sostituire dalla giovanissima Ina Rama. Ma nessuno ha indagato la questione fino in fondo. Il nome di Argita Berisha Malltezi compare in molte leggende metropolitane, anche in quella di una sua possibile entrata in politica, specialmente ora che la credibilità politica del padre si trova ai minimi storici, fatto a cui alludeva esplicitamente Taulant Balla nella famigerata seduta parlamentare.