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Velo sì, velo no

13.05.2009   

A seguito dall'espulsione da una scuola pubblica in Albania di due ragazze di fede musulmana che si rifiutavano di togliere il velo la reazione di una serie di associazioni albanesi. Un loro comunicato stampa. Riceviamo e volentieri pubblichiamo
25 aprile 2009

Grupi Shqiptar i te Drejtave te Njeriut (Il Gruppo albanese per i Diritti dell’uomo), un gruppo di associazioni musulmane e alcune organizzazioni pubbliche che operano per la salvaguardia della libertà e dei diritti umani in Albania, hanno seguito con particolare attenzione il fatto che due allieve musulmane, Florida Kola e Artenisa Neziri della città di Burrel, siano state espulse dalla loro scuola perché portavano il velo. La preoccupazione diventa ancora più grave per il fatto che l’esclusione dalle istituzioni scolastiche, pubbliche e amministrative del paese, dei credenti di fede musulmana a causa della volontà di professare la propria fede è diventato ormai una questione che si ripete. Ad esempio si è verificato anche il caso di due allieve di un liceo linguistico a Tirana che furono espulse 9 anni fa, e per lo stesso motivo solo alcuni mesi fa vennero espulse da scuola anche le sorelle Gentiana e Marsela Hasani.

Tali casi sono diventati oggetto di dibattito mediatico, l’opinione pubblica ha espresso un favorevole parere riguardo all’istruzione nel sistema pubblico delle ragazze credenti, nonostante questo, da parte delle amministrazioni delle scuole, si è continuato a mantenere una posizione rigida giustificata, secondo loro, dal regolamento scolastico che non permette i “simboli religiosi”.
È il caso di citare l’espulsione dall’università di una studentessa a causa del velo, e uno studente a causa della barba nell'Università di Durazzo. Il rettore è stato costretto a cambiare idea a causa della pressione pubblica e mediatica a favore del diritto dei giovani di ricevere un'istruzione nell’università pubblica, senza impedimenti.

Il groppo GSHDNJ, le associazioni e altre organizzazioni che hanno firmato questa dichiarazione reputano necessario ricordare che il testo della costituzione della Repubblica dell’Albania garantisce la libertà di coscienza e di religione nell'articolo 24 comma 2:
“Ciascuno è libero di scegliere o cambiare la propria religione o convinzione e anche manifestarle individualmente o collettivamente, in pubblico o nella vita privata, tramite il culto, l’istruzione, le pratiche religiose o i riti religiosi”.

Nella legge albanese, un’importanza particolare viene dedicata alla conoscenza e alla garanzia dei diritti e delle libertà fondamentali dell’uomo come uno dei pilastri della società civile e contemporanea.

L'Albania fa parte dell’Onu dal !4 dicembre 1955 e ha ratificato quasi tutte le convenzioni di questa organizzazione in merito alla protezione dei diritti dell’uomo, alcune sono: La dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, 1948 (ha aderito nel 1955); La Convenzione Internazionale per l’Eliminazione di Tutte le Forme e Modi della Discriminazione Razziale, 1969 (ha aderito nel 1994); Il Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici, 1966 (ha aderito nel 1991); La Convenzione sull'Eliminazione di Ogni Discriminazione sulle Donne, 1989 (ha aderito nel 1996).
L'Albania fa parte anche nell’OSCE e ha disciplinato tutti i sui documenti come per esempio, l’Atto Finale della Conferenza di Helsinki (1975); La dichiarazione di Copenhagen (1990) etc.
L'Albania è parte anche del Consiglio d'Europa dal 13 luglio 1995 e ha ratificato un numero considerevole di importanti documenti: La Convenzione per la Protezione dei Diritto dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali (1951); La Convenzione per la Protezione delle Minoranze etc.
In tutte queste convenzioni è sancito il diritto di professare la fede religiosa liberamente e il rispetto dei diritti delle donne.

È importante sottolineare che nell'articolo 122 della costituzione, comma 2 viene legiferato che:
“Un accordo internazionale ratificato dalla legge di un paese ha la precedenza su qualsiasi altra legge in contrasto con l’accordo”.

Basandoci sugli argomenti sopra trattati, sembra del tutto assurdo che il regolamento interno di una scuola, consiglio accademico o di qualsiasi università o direzione del Ministero del Istruzione, abbiano poteri maggiori della legge nazionale di uno stato.

La situazione creata è stata resa più preoccupante dopo la reazione ufficiale del Ministero dell'Istruzione e della Scienza, il quale, ha dichiarato ufficialmente che “ le ragazze che indossano il velo o altri simboli religiosi non devono frequentare la scuola” e che “ la scuola è laica e tutti gli alunni devono essere uguali nonostante le convenzioni o la fede religiosa”.
È del tutto chiaro che la presenza di qualsiasi religione non può influenzare il carattere laico della scuola, ormai consolidato da tempo nel nostro paese, e non presenta un pericolo reale. L’aspetto laico nelle scuole è garantito dalla presenza di tre religioni principali nel nostro paese ed è impossibile controllare una di queste nel sistema di istruzione.

Riteniamo che il desiderio dei fedeli musulmani di studiare nei sistemi pubblici debba essere considerato un fattore molto positivo riguardo all’emancipazione della società albanese.
Emarginare, escludere ed etichettare in base a pregiudizi i credenti musulmani, non comporta progressi per la società. I musulmani d’Albania, quelli che vivono nei paesi vicini e tutta la nazione ha risposto alla chiamata per integrarsi nel mondo euro-atlantico. Con la firma dell’accordo di associazione nell'UE e con l'accettazione della Repubblica d'Albania nella NATO, i credenti musulmani sperano che avranno diritto di istruirsi e l’opportunità di lavorare in tutte le istituzioni dello stato Albanese. Confidano che saranno trattati come i credenti musulmani degli USA, della Gran Bretagna e di tutti gli altri paesi democratici d'Europa e che non sarà loro tolto il diritto di istruzione come sfortunatamente è successo fino ad ora.

Le organizzazioni civili sottocitate, chiedono al presidente della Repubblica, di rispettare la costituzione, la fonte più importante nella gerarchia della legislazione che vincola il rispetto del diritto alla fede religiosa. Chiediamo al Presidente della camera dei deputati e al Primo ministro della Repubblica albanese, responsabile dell'amministrazione governativa, di valutare la nostra preoccupazione con serietà. Dando l’importanza dovuta a questo problema particolare della società albanese si impedirà che nel futuro vengano applicate normative che ostacolano il diritto della fede in Albania.

I firmatari:

1.      Grupi Shqiptar i të Drejtave të Njeriut (Il gruppo albanese per i Diritti dell'uomo).
2.      Forumi Musliman i Shqipërisë ( Il Forum Musulmano del Albania).
3.      Instituti Shqiptar i Mendimit dhe Qytetërimit Islam. (A.I.I.T.C.) ( L’instituto Albanese del Pensiero e della Civiltà Islamica).
4.      Këshillit Shqiptar i Marrëdhënieve Islamo – Europiane ( Il Consiglio Albanese delle Relazioni Islamo-Europiane) .
5.      Klubi Kulturor “DRITA” (Gruppo Culturale “ Drita”) .
6.      Qendra Islame Shqiptare e Nju Jorkut dhe e Nju Xhersit ( Il Centro Islamico Albanese di New York e New Jersey) .
7.      Qendra për Bashkëpunim Ndërkombëtar (I.C.C.) ( Il Centro per la Collaborazione Internazionale).
8.      Qendra Studimore Fetare “Erasmus” (Il Centro degli Studi Religiosi “Erasmus”).
9.      Shoqata "Gruaja në Media"( L’associazione “ La Donna nella Media”).
10.  Shoqata “Miqtë e dijes për mirëkuptim dhe paqe” ( l’associazione “Gli amici del sapere per la comprensione e la pace”).
11.  Shoqata “Qëllimi i Jetës” (L’associazione “ Lo Scopo della Vita”).
12.  Shoqata Bamirëse Islame, Shkodër (L’associazione Beneficiaria Islamica, Scutari).
13.  Shoqata Kultura Islame e Intelektualëve, Shkodër ( L’associazione Cultura Islamica degli Intellettuali, Scutari).
14.  Shoqata Kulturore "Rinia e së ardhmes" ( L’associazione Culturale “ La Gioventù del Futuro”).
15.  Shoqata Kulturore “Dora e mëshirës” (L’associazione Culturale “La Mano della Pietà”).
16.  Shoqata Kulturore “Gruaja” ( L’associazione Culturale “ La Donna”).
17.  Shoqata kulturore “Paqe, Progres dhe Harmoni” ( L’associazione Culturale “ La pace, Il Progresso e l’Armonia”).
18.  Shoqata Kulturore “Tradita” ( L’associazione Culturale “Tradizione”).
19.  Shoqata Kulturore “Visare” ( L’associazione Culturale “Visare”).
20.  Shoqata Kulturore Humanitare “Burimi” ( L’associazione Culturale Umanitaria “La Sorgente”).
21.  Shoqata Kulturore Islame “Nektari i Jetës” ( L’associazione Culturale “Nektari i Jetes”).
22.  Shoqata Zëri i gruas shqiptare ( L’associazione La Voce della Donna Albanese).
23.  Shoqata Kulturore “Puna e Mirë" ( L’associazione Culturale “Puna e Mire”).
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