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Un tributo a Sharo

19.06.2009    Da Skopje, scrive Risto Karajkov
Il pastore di Ciarplanina, Wikipedia.org
Da sempre il suo compito è stato ed è tutt’ora quello di custodire il gregge e le famiglie di pastori che vivono sulle catene montuose dei Balcani. Quando la Macedonia diventa indipendente nel 1991, al pastore delle montagne Shara viene dato un posto d’onore sulla nuova moneta da 1 denaro macedone
Robusto, forte e, in base ai racconti dei più anziani, l’unico cane in grado di sfidare un lupo da solo e in grado di uscirne pure vincitore. Quando la Macedonia proclama l’indipendenza nel 1991, il Pastore della Ciarplanina viene onorato per i secoli di servizio svolto e gli viene concesso un posto sulla moneta nazionale. Prendete una moneta da 1 denaro macedone e lo vedrete: il Pastore di Ciarplanina, il cui nome deriva dal nome in lingua macedone delle Montagne Shara “Shara Planina” e dal termine “sharplaninec”; in albanese viene chiamato “ qen i sharrit”.

È un tipo piuttosto massiccio. Il maschio raggiunge circa i 50-60 cm di altezza e fino a 50kg di peso di media, ma può diventare anche più grande. Non ci si sbaglia: nessuno vuole vederlo arrabbiato. Ma se sei un bambino e ti viene voglia di tirare la sua coda pelosa e provi a cavalcarlo, lui di sicuro obbedisce con pazienza. Per lo meno questo è quello che dicono i padroni. Il vostro corrispondente non ha mai provato. Ne avevo uno quando avevo 7 anni e ho sempre avuto paura della potenza di questo animale. Il guinzaglio serviva a lui per portare me in giro, e non viceversa. Quando fu chiaro che il postino non sarebbe mai riuscito ad entrare tranquillamente nel cortile di casa per consegnare la posta, ed in seguito ad un occasione in cui perse un pezzo di pantalone (fortunatamente, niente di più), Murgo, così si chiamava il cane, venne mandato a vivere sulle montagne di Kozuv, dove poté finalmente girare liberamente e custodire il gregge. Un ruolo che svolge in modo molto naturale.

Gli esperti dicono che Sharo (termine generico utilizzato per parlare del Pastore di Ciarplanina) non necessita di alcun tipo di addestramento per svolgere il suo lavoro, e cioè quello di cane pastore. È qualcosa che ha nei proprio geni e che fa istintivamente. Non è solo con la forza e la ferocia che vince contro il nemico, addirittura contro gli orsi (una lotta spesso fatale per Sharo). Tutt’altro, Sharo è molto intelligente.

Una volta diventato popolare negli anni ‘50-‘60 del secolo scorso, gli emigranti macedoni iniziarono a portarlo con loro all’estero. Alcuni racconti narrano che Sharo venne portato negli Stati Uniti per sperimentare come si sarebbe destreggiato contro gli attacchi dei coyote. A quanto pare, il coyote è solito utilizzare una strategia per ingannare i cani pastore: un gruppo di coyote attira i cani pastore da una parte, mentre un altro gruppo di coyote attacca il bestiame. Sharo non si faceva certo ingannare così facilmente. Rimane sempre vicino al suo gregge. Forse questa è solo una storiella, ma di sicuro è ispirata da un sentimento di gratitudine verso Sharo. Se vi capita di addentrarvi nelle Montagne della Macedonia, Shara, Korab, Bistra, Stogovo e altri pastori vi racconteranno, statene certi, tantissime storie sul loro inseparabile e leale amico.

Gli Ottomani, per cinque secoli padroni di quella che è l’attuale Macedonia, tenevano i cosiddetti “defter”, registri utilizzati per l’esazione delle tasse dove annotavano notizie riguardanti il villaggio, il bestiame, le persone. Su uno di questi registri si legge che nell’anno 1901 nella sola area di Galičnik situata nel sud ovest della Macedonia si contavano 12.000 capre e 700 Sharo.

La classificazione organizzata e la cura per la razza canina inizia nel regno di Jugoslavia negli anni ’20-’30 del secolo scorso. Il pastore della Ciarplanina viene presentato per la prima volta ad una mostra canina nel 1926 a Lubiana, ottenendo successivamente nel 1939 la registrazione dalla Federazione Cinofila Internazionale al posto 41.

Dopo la Seconda guerra mondiale, la riproduzione canina diventa sempre più sistematica e il pastore della Ciarplanina diventa una razza molto popolare. Alcuni esemplari vengono portati via dal loro habitat di sempre e vengono trasferiti nelle città, dove molti sforzi sono stati fatti per purificare la razza.

Il merito per la popolarità e lo sviluppo del pastore di Ciarplanina viene assegnato all’esercito nazionale di Jugoslavia. Infatti, era proprio l’esercito a servirsi di questa razza di cane che veniva addestrato nei loro centri specializzati. Negli ultimi anni sono sorti molti centri privati per la riproduzione del Pastore della Ciarplanina. Attualmente, in Macedonia si trovano svariati centri rinomati che si occupano di questa razza di cane. Molti si possono trovare anche in Serbia e Kosovo.

Padroni e allevatori descrivono il pastore come essere estremamente leale verso la famiglia e molto diffidente verso gli altri. Inoltre, pare abbia la tendenza a rimanere fedele solo ad un padrone in tutto il corso della sua vita, e pare sia molto protettivo nei confronti dei bambini. La sua intelligenza viene spesso interpretata come un forte segno di testardaggine, in quanto a volte non obbedisce agli ordini se non ne è convinto pienamente.

La montagna è il suo habitat naturale e proprio come il suo padrone ama formaggio e polenta. Il suo talento da pastore è indiscusso. Un’altra storia narra che Sharo capisca addirittura i nomi delle mucche del padrone. Se il padrone gli dice di andare da Milica, lui si incammina e la porta al suo padrone diligentemente; e può fare lo stesso con Slavica, Brancica e tutte le altre decine di mucche. Se si è affezionato cerca di farti divertire e attira la tua attenzione, dicono gli amanti della razza; se ti odia invece, è consigliabile stargli lontano.

Probabilmente molti racconti che si sentono su Sharo sono miti o leggende, ma va bene così. Merita rispetto. Dopo tutto è stato il nobile guardiano dei Balcani per secoli. Nessuno dovrebbe dubitare che molto di quello che si è detto sia vero. Su YouTube si trovano diversi video su Sharo. Fra questi ne spunta uno in particolare. Un filmato in bianco e nero, la scena di un lupo in mezzo alle montagne dei Balcani che entra all’interno di un recinto e dà inizio al suo banchetto sanguinario, mentre alcuni agnellini terrorizzati rimangono in un angolo. Sopravvivono grazie all’arrivo tempestivo di Sharo. “Lui non è in vendita, oh no signori, neppure per un milione”, dice la voce del padrone commosso Ismailij mentre Karabasha (così si chiamava Sharo) vince contro il lupo nel documentario.
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