Trovato a: http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/11503/1/47>
Scutari (foto di Luigi Bagatella)
Sono sempre più i cittadini montenegrini che vanno a fare la spesa al di là della frontiera. Chi è a nord preferisce andare in Bosnia Erzegovina, mentre chi sta a sud si reca spesso a Scutari, in Albania, dimezzando i costi degli acquisti
Nelle città di confine dell’Albania, Bosnia Erzegovina e Serbia i prezzi di tutti i prodotti alimentari sono almeno di un terzo più bassi che in Montenegro, tanto che sono sempre di più i cittadini di questo paese che vanno a fare la spesa oltre frontiera.
Ai mercati e nei supermercati di Scutari sono sempre più frequenti i cittadini del Montenegro. I cittadini di Ulcinj, e specialmente i cittadini dei villaggi vicini alla frontiera, nella città dell’Albania settentrionale comprano principalmente viveri, prodotti cosmetici e indumenti. I prezzi sono molto più bassi che a Ulcinj, Bar e Podgorica. Per esempio, un chilo di uva costa un euro, un chilo di pomodori 30 centesimi e un litro di olio meno di un euro.
“Quando il bagagliaio della macchina è pieno, la differenza è evidente. Venire una volta ogni dieci giorni per soddisfare i bisogni familiari è molto conveniente”, dice un cittadino di Ulcinj di mezz’età, il quale aggiunge che lo stipendio di 350 euro al mese non lascia spazio all’irrazionalità.
Anche l’imprenditore di Scutari Brahim Bilali conferma che nel suo negozio i montenegrini sono acquirenti sempre più frequenti. “Ogni giorno vengono almeno 50 acquirenti dal Montenegro. Acquistano di più dei miei compaesani. Comprano persino le uova”, dice Bilali e ricorda che lo stipendio medio a Scutari è di 230 euro.
Nel frattempo molti cittadini di Herceg Novi comprano i viveri nella vicina Trebinje, in Bosnia Erzegovina. Ed ora è anche più facile grazie al rifacimento del collegamento stradale fra queste due città. Su questa strada, negli ultimi anni, è aumentato anche il numero di turisti provenienti dalla BiH. “Quello che da loro costa un marco (1 euro equivale circa a 2 marchi convertibili - KM), da noi costa un euro”, dice il 53enne Marko Janković di Herceg Novi.
Nel 2002 è stato aperto il passo di frontiera “Sukobin” (Muriqan), grazie al quale è aumentato il passaggio fra Ulcinj e Scutari. “Ogni giorno di qua passano almeno tremila persone e mille macchine”, ci hanno detto i doganieri albanesi.
Nell’aprile dell’anno scorso i primi ministri del Montenegro e dell’Albania, Milo Ðukanović e Sali Berisha, con l’ambasciatore della Commissione europea a Tirana Helmut Lohan, avevano siglato l’avvio dei lavori per la realizzazione di un comune edificio di 14mila metri quadrati a Sukobin (il passo nella parte albanese è chiamato Muriqan). I lavori, per questo primo passo di frontiera nei Balcani occidentali realizzato insieme da due paesi, sono stati terminati la scorsa settimana. L’Unione europea ha stanziato per 1,1 milioni di euro per la realizzazione di questo progetto.
Il miglioramento del collegamento permetterà anche il termine dei lavori per la costruzione del moderno ponte che attraversa il fiume Bojana, annunciato per il 2011. Adesso, provenendo da Ulcinj e Bar, si entra a Scuri attraverso un ponte di legno che può essere attraversato soltanto a senso unico.
I partiti albanesi in Montenegro hanno proposto di consentire ai cittadini di Ulcinj e di Bar di entrare in Albania solo con la carta di identità, e la stessa cosa varrebbe per i cittadini di Scutari quando entrano in Montenegro. Questi partiti ricordano che i cittadini delle Bocche di Cattaro se vogliono possono andare a Dubrovnik, possono attraversare la frontiera a Debeli brijeg soltanto con la carta d’identità.
Dopo tutto, la zona di confine che va da Ada Bojana fino al lago di Scutari veniva già attraversata nel periodo del Regno di Jugoslavia. Allora in questa zona esistevano addirittura cinque piccoli valichi di frontiera. Oggi solo uno. Ecco perché i collegamenti familiari, economici e di altro tipo fra queste regioni di frontiera erano più marcati 70 anni fa che adesso.
Il deputato del partito albanese “Nuova forza democratica – Forza” presso il Parlamento montenegrino, Genci Numanbegu ha detto che il nuovo e moderno valico Sukobin- Muriqan renderà più semplice l’attraversamento della frontiera, esaudendo il desiderio dei cittadini montenegrini residenti nella regione di confine. “Ma ancora non sappiamo quando da questo passo potranno passare anche le merci, cosa che potrebbe migliorare la collaborazione economica fra Albania e Montenegro”, ha aggiunto Numanbegu.
Scutari sta velocemente ritornando ad essere quello che è stata in tutta la sua storia: un centro commerciale e culturale di un’ampia regione. Chi da un po’ di anni non visita questa città rimarrà sorpreso da tutto quello che nel frattempo è stato costruito. I meriti di tutto ciò vengono attribuiti principalmente alla energica presidentessa del Parlamento albanese Jozefina Topalli, nata a Scutari, ed anche vice presidentessa del Partito democratico del premier Sali Berisha.
Topalli sta indirizzando i fondi del governo e quelli internazionali verso il nord dell’Albania, il che certamente farà sì che Scutari rimanga un bastione dei democratici. A causa del forte anticomunismo, durante il regime di Enver Hoxha a Scutari non è stato investito quasi niente, e si è continuato così anche durante il regime di Fatos Nano. Ora la situazione è cambiata, anche se Scutari continua a rimanere dietro Tirana.
Dopo i cambiamenti democratici in Albania i cittadini di Scutari avevano iniziato a venire in massa per visitare Ulcinj. Ma già da anni sono orientati su altre destinazioni: Budva e Dubrovnik adesso sono i loro luoghi di villeggiatura preferiti. Causa la scarsa offerta, vengono di rado a Ulcinj. Quando vengono, in genere frequentano i ristoranti di Ada Bojana oppure di Stari Grad (Città vecchia). Comprano poco, perlopiù tessere telefoniche pre-pagate per i cellulari. Infatti, gli operatori montenegrini, grazie ad una buona copertura e buoni prezzi, sono molto amati a Scutari.