Analisi dei flussi migratori e delle problematiche ad essi connesse nel Paese rumeno. Tra vecchia emigrazione e fuga di cervelli.
La situazione
Il trend emigratorio dalla Romania è andato diminuendo considerevolmente nel corso degli anni novanta: nel 1999, secondo gli indicatori ufficiali delle autorità romene, basati su moduli da compilare da parte degli emigranti e sul rinnovo dei passaporti presso ambasciate e consolati romeni, circa 12.600 persone hanno lasciato il paese, meno della metà del numero degli emigranti nel 1995, che erano a loro volta circa un quarto di coloro che emigrarono nel 1990.
In realtà i dati dei paesi di destinazione, tra cui l’Italia, descrivono un sensibile aumento degli arrivi in corrispondenza della crisi economica vissuta dal paese tra il 1998 e il 1999. Il carattere prevalentemente irregolare di questi movimenti non ne ha permesso la rilevazione da parte degli indicatori ufficiali. Nel corso del decennio la Romania ha acquistato importanza come tappa di transito nei flussi migratori tra est e ovest, anche in virtù di un regime dei visti particolarmente elastico.
Analogamente ad altri paesi della regione, la Romania conosce consistenti fenomeni di
brain drain. Buona parte di coloro che lasciano il paese sono infatti giovani e istruiti: circa la metà dei 5000 laureati in informatica all’anno decide di emigrare, e un sondaggio del marzo 2001 ha rilevato che il 66% degli studenti romeni emigrerebbe se potesse. Secondo il governo almeno 80.000 professionisti hanno abbandonato il paese dal 1989. Gli osservatori del fenomeno indicano che la Romania trae benefici molto limitati dalla popolazione emigrata, poiché le rimesse vengono impiegate soprattutto a fini di consumo e per costruire o ampliare abitazioni private, e non agiscono da moltiplicatori dell’economia locale.
Documentazione
“Romania Country Notes”, in OECD,
Trends in International Migration, SOPEMI 2001
CEME, Best Practices and Options, Timisoara Site Visit Report
Rapporto della missione in Romania del gruppo di studio del network CEME (Cooperative Efforts to Manage Emigration)
A. Stocchiero, Migration Flows and Small and Medium Size Enterprise Internationalisation between Romania and the Veneto Region
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Il rapporto della Commissione Europea sui progressi della Romania nell'accesso all'UE
Progetti
Per quanto riguarda le interazioni tra cooperazione e governo dei flussi migratori, un’iniziativa potenzialmente interessante è il partenariato tra la regione Veneto e la Romania. La presenza di circa 5.000 piccole e medie imprese venete in Romania, e i flussi crescenti di emigrati romeni verso il Veneto hanno spinto le autorità regionali a scegliere la Romania come area verso cui indirizzare prioritariamente il proprio intervento di cooperazione decentrata. L’intervento, lanciato nel 1998-99, prevede la realizzazione di progetti nel settore della formazione professionale e gestionale per le piccole e medie imprese, e nell’assistenza sociosanitaria in particolare verso i minori.
Il legame tra internazionalizzazione delle imprese venete e immigrazione romena apre prospettive interessanti, finora inesplorate, di valorizzazione dei flussi migratori: è possibile infatti pensare a progetti di orientamento e formazione dei lavoratori romeni da impiegare nelle PMI venete, che possano in seguito rientrare nel proprio paese portando con sé conoscenze e capacità imprenditoriali, dando vita a percorsi di co-sviluppo tra sistemi locali di origine e destinazione delle migrazioni.
Notizie
Secondo le autorità romene, dopo la rimozione dell’obbligo di visto per i propri cittadini diretti verso l’area Schengen le migrazioni illegali dalla Romania verso l’UE sarebbero sensibilmente diminuite. In particolare il numero dei cittadini romeni rimandati indietro da altri paesi è diminuito del 50%, gli ingressi illegali in Romania sono diminuiti del 14%, le uscite illegali del 18% e il traffico di confine in generale del 17%.