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Lo scorso 27 ottobre Bucarest ha approvato importanti modifiche alla legge sulla concessione della cittadinanza romena. E' soprattutto in Moldavia che si guarda con interesse alle nuove norme, anche se a Chişinău si aspetta per verificare come verranno applicate
Il primo turno delle elezioni presidenziali romene, tenuto domenica 22 novembre, ha segnato una novità importante anche nella vicina Moldavia. Per la prima volta sul territorio moldavo sono state aperte tredici sezioni elettorali per i cittadini romeni, situate in dieci diverse città moldave.
Considerato anche il forte eco delle elezioni in Romania anche a Chişinău e dintorni, il tema della possibilità per i cittadini moldavi di ottenere passaporto e cittadinanza romeni è tornato di grande attualità.
Il rinnovato interesse prende origine anche dal mutato quadro legislativo. Lo scorso 27 ottobre il parlamento di Bucarest ha adottato con i voti di tutti i gruppi politici presenti in aula una normativa che introduce parecchie novità nella legge sulla cittadinanza romena.
Le modifiche, proposte dal deputato Tudor Panţiru, egli stesso cittadino moldavo che ha ottenuto la cittadinanza romena, si concentrano in tre direzioni principali: riduzione del tempo di permanenza necessario all'ottenimento della cittadinanza, riorganizzazione dell'agenzia statale preposta alla concessione della cittadinanza, eliminazione di numerose barriere amministrative a questo processo.
La principale novità riguarda sicuramente il diritto garantito agli stranieri con regolare permesso di soggiorno in Romania di poter presentare domanda di ottenimento della cittadinanza romena subito dopo aver ricevuto lo stesso permesso di soggiorno. In questo modo, viene abrogata la norma che prevedeva un soggiorno minimo di quattro anni per poter esercitare questo diritto.
In pratica, l'importanza di questo cambiamento si traduce nella possibilità per lavoratori e studenti moldavi residenti di poter presentare direttamente le proprie domande alle autorità di Bucarest. Fino ad oggi questi erano obbligati a consegnare i documenti “da prendere in considerazione” agli uffici consolari romeni a Chişinău, che già oggi accumulano anni di ritardo per espletare le pratiche.
Dal 1 gennaio 2010, poi, il Dipartimento per la cittadinanza del ministero della Giustizia e delle Libertà civili romeno verrà riorganizzato in una Autorità nazionale per la cittadinanza, con uffici aperti anche nei distretti di confine e nei centri universitari. C'è anche in progetto di aumentare significativamente il numero di funzionari impiegati in questa nuovo ufficio, per garantire maggiore efficienza nel processo di gestione delle domande di cittadinanza.
Viene poi rimosso il limite massimo di 30mila domande l'anno che ogni ufficio consolare poteva raccogliere fino ad oggi.
Un'altra novità importante riguarda l'eliminazione dell'obbligo di pubblicare le decisioni ministeriali sulla concessione della cittadinanza sulla Gazzetta Ufficiale. Da oggi i richiedenti cittadinanza romena riceveranno comunicazioni sull'avvenuta concessione del passaporto soltanto tramite comunicazione riservata.
Questa novità assume particolare importanza vista l'ostilità delle autorità moldave verso la concessione della cittadinanza romena verso propri cittadini. La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dei nomi di chi ha avuto accesso al passaporto romeno poteva essere utilizzata fino ad oggi dalle autorità di Chişinău per rintracciare con facilità chi l'aveva ricevuto.
E' vero che il nuovo esecutivo moldavo, sorretto in parlamento dall'Alleanza per l'Integrazione Europea è in generale ben disposta verso il rafforzamento di una solida relazione nei confronti della vicina Romania, ma le esperienze del passato hanno spinto comunque verso l'introduzione di questa misura cautelativa.
E' importante far notare che le modifiche approvate dal parlamento di Bucarest alla legge sulla cittadinanza sono state accolte molto positivamente dall'opinione pubblica in Moldavia, anche perché rappresentano un primo approccio sistematico alla questione dell'ottenimento della cittadinanza romena.
Nonostante i commenti positivi, però, sussiste ancora un forte scetticismo sui reali e immediati effetti degli emendamenti approvati.
Non è la prima volta infatti che le autorità romene, nonostante il numero sostanzioso di richieste di cittadinanza provenienti dalla Moldavia, viste anche le forti pressioni esercitate da Chişinău, sono costrette ad un sostanziale nulla di fatto rispetto alla questione della concessione di passaporti.
Inoltre, mentre viene stabilito con una certa chiarezza l'iter delle nuove domande di cittadinanza, che verranno presentate dopo l'approvazione della nuova norma, non è affatto chiaro come le autorità romene affronteranno il problema delle centinaia di migliaia di domande già depositate, che aspettano una risposta da sei o otto anni.
Quindi, se in Moldavia si può parlare di un generale apprezzamento al nuovo approccio romeno sulla cittadinanza, è ancora presto per parlare di “euforia da passaporto”. Abituati dall'esperienza a non prendere tutto per oro colato, i moldavi aspettano di vedere come le nuove norme verranno tradotte nella pratica dagli uffici e dalla burocrazia.