Vini alla francese
04.01.2010
Si sono trasferiti a Rogljevo, villaggio nel cuore della Negotinska Krajina, Serbia orientale. Cyrille e Estelle Bongiraud sono ora in grado di presentare i loro primi vini. E sono convinti di aver trovato un territorio eccezionale che deve solo essere valorizzato
Di Jean Arnauld-Dérens – Le Courrier des Balkans, (pubblicato il 27 novembre 2009, tit. orig. “Francuska Vinarija”: l’aventure de deux vignerons bourguignons en Serbie)
Le cantine di Rogljevo
Rogljevo è uno dei tre villaggi della minuscola regione vitivinicola della “Negotinska Krajina” e come gli altri due, Rajac e Smedovac, ha la particolarità di essere “diviso in due”: in basso, nella vallata, vi è il villaggio dove si abita, più in alto, sul fianco delle colline, il villaggio delle cantine, dove si fa il vino e lo si conserva.
Documenti storici indicano che a Rogljevo si coltivava la vigna già nel terzo secolo dopo Cristo, vale a dire ai tempi dell'Impero Romano. Nel XIX secolo i vini di Rogljevo sono presenti sui mercati europei. Durante tutto il secolo li si esporta in Russia, Ungheria, Austria, Svizzera, Romania e anche in Francia.
La Negotinska Krajina e la Francia
I vini di Rogljevo sono presenti all'Esposizione internazionale di Bordeaux nel 1882 e all'Esposizione universale d'Anversa nel 1985. Sono sulla ribalta anche all'Esposizione del 1890 a Parigi.
René Milieu, in quel periodo ambasciatore della Francia in Serbia, scriveva nel 1890: “In Serbia la regione migliore per la produzione di grandi vini è la Negotinska Krajina, dove si produce il miglior vino serbo, chiamato Negotinsko vino. Questo vino contiene molto tannino, zucchero e alcool e non perde le sue caratteristiche originarie durante il trasporto. Si può anche mescolare con altri buoni vini, ed è per questo che è ben apprezzato a Bordeaux”.
Occorre dire che a partire dal 1864 la Francia perde una gran parte della sua produzione dei suoi vigneti a causa dell'invasione della filossera, insetto che distruggerà tutte le vigne europee. La Serbia rimarrà immune fino al 1886. Questo lasso di tempo di vent'anni rappresenterà l'epoca d'oro della regione di Rogljevo. Molti dei suoi vini partiranno per Bordeaux per via fluviale, marittima o ferroviaria. Il vino verrà pagato in Napoleoni d'oro.
All'inizio del XX secolo i vini di Rogljevo vengono esposti all'Esposizione di Londra del 1907. Lì, due vinificatori della regione di Negotin ottengono una medaglia di bronzo ed una d'oro. Ciononostante, nel periodo comunista, i viticoltori perdono il diritto di produrre vino e sono obbligati a vendere l'uva ai kombinat locali. Le Pivnice, nome dato alle cantine locali, s'addormentano per 70 anni.
Un territorio d'eccezione
Dopo una prima esperienza a Kladovo, Cyrille e Estelle Bongiraud hanno scoperto questa piccola regione nel 2007. Convinti di aver scovato un territorio eccezionale hanno ristrutturato due cantine a Rogljevo, importando dalla Francia l'essenziale del materiale necessario alla vinificazione.
Per vinificare rispettano una serie di principi ben saldi: selezionare solo i grappoli migliori, rispettare i tempi della fermentazione, pigiare il meno possibile, filtrare solo se necessario prima di imbottigliare. Limitare le dosi di zolfo.
Gli acini arrivano intatti in piccole casse in legno di 20 kg. Sono poi messi in botte dopo una pigiatura soffice. Fermentano tra i 10 e i 20 giorni. Il rimontaggio del succo permette si separare la fermentazione alcolica senza l'aggiunta di lieviti esogeni, lieviti naturali sono infatti presenti sulla superficie degli acini.
Dopo la fermentazione gli acini vengono pressati dolcemente e messi in barriques francesi o in botti, a seconda dei vini. Saranno poi pronti per essere imbottigliati dopo 8-14 mesi, a seconda dei vini.