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Naturalmente europea
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Data pubblicazione: 05.03.2010 10:29

Istanbul 2010: il logo di Dance Platform Istanbul
Istanbul è capitale europea della cultura per il 2010. Il calendario degli eventi, il dibattito tra artisti e urbanisti sulle scelte operate dall'Agenzia Istanbul 2010. L'identità turca, l'identità europea
Dal 16 Gennaio Istanbul è ufficialmente Capitale Europea della Cultura 2010 insieme alla tedesca Essen e all’ungherese Pecs. Performance, concerti e spettacoli pirotecnici in sette diverse zone della città hanno caratterizzato la giornata inaugurale. Ospiti d’onore il primo Ministro Recep Tayyip Erdoğan e il Presidente della Repubblica Abdullah Gül.

Durante il discorso inaugurale Erdoğan ha sottolineato che “Istanbul è una città europea, è ed è sempre stata una città storicamente e culturalmente rivolta verso l’Europa. Istanbul ha costruito la propria identità nell’identificazione con essa. Anche solo il fatto che una città come Istanbul si trovi in Turchia significa che il nostro Paese fa parte dell’Europa ed è un membro naturale dell’UE”.

Il primo Ministro ha parlato inoltre dell'identità multiculturale di Istanbul affermando che “le grandi città sono lo specchio della civiltà. A Istanbul per secoli è stata garantita ai diversi gruppi culturali la libertà di parlare e studiare nella propria lingua, vivere liberamente le proprie appartenenze religiose, preservare la propria cultura e le proprie tradizioni”.
Il chiosco informativo di Istanbul 2010 a Taksim (Foto Giacomo Cuva)


GLI EVENTI DI ISTANBUL 2010


ARTE CONTEMPORANEA

PORTABLE ART 2010 | Ottobre 2008 – Dicembre 2010
LIVES AND WORKS IN ISTANBUL | Novembre 2008 – Dicembre 2010
PHOTOGRAPHY PARADE | Settembre 2009 – Dicembre 2010
ISTANBUL TIME TRAVEL EXPERIMENT, SPEAKING WITH THE UNCONSCIOUS SOCIAL MIND | Giugno 2010
BREAKING THE STEREOTYPES PART 3: THE MUTUAL UNDERSTANDING OF IMAGES: THE ORIENT AND EUROPE | Maggio – Giugno 2010
ANATOLIAN ENLIGHTENMENT OF ART | Gennaio – Dicembre 2010

FESTIVALS

DANCE PLATFORM ISTANBUL | Aprile – Dicembre 2010
ISTANPOLI | Ottobre 2009 – Dicembre 2010
THE TRADITION THAT OPENS CURTAIN TO THE FUTURE Maggio 2008 – Novembre 2010
WORLD PUPPETS IN ISTANBUL | Marzo – Maggio 2010
2nd ISTANBUL INTERNATIONAL BALLET COMPETITION | 5 – 10 Giugno 2010
FROM 7 DISTRICTS TO 7 HILLS | Febbraio – Novembre 2010
AHIRKAPI-ÇATLADIKAPI HIDRELLEZ FESTIVITIES | 5 Maggio 2010
ISTANBUL INTERNATIONAL POETRY FESTIVAL 11 – 15 Maggio 2010


Tra gli eventi inaugurali, il più partecipato è stato il concerto in Piazza Taksim della pop-star Tarkan, il cantante turco più conosciuto all’estero, in particolare nei Balcani, nel mondo arabo e nel Caucaso. Altri sei quartieri di Istanbul hanno fatto da location per i concerti di artisti del calibro di Nil Karaibrahimgil, Kıraç, Zara, la rock band Mör ve Ötesi e il musicista electro-sufi Mercan Dede. Secondo Yılmaz Kurt, segretario Generale della Agenzia Istanbul 2010 Capitale Europea della Cultura, intervistato da Osservatorio Balcani e Caucaso, agli eventi inaugurali avrebbero partecipato più di 100 mila persone.

Ma quali sono state le tappe che hanno portato Istanbul a divenire quest’anno Capitale Europea della Cultura?

Tutto inizia nel 2005, quando il primo Ministro Recep Tayyip Erdoğan candida Istanbul a divenire Capitale Europea della Cultura 2010. Dal 2000, infatti, è possibile che la scelta della capitale cada su una città che si trova in un Paese in via di adesione. Il 13 novembre 2006 il Parlamento europeo approva la candidatura di Istanbul e l’11 aprile viene annunciato ufficialmente che la città sul Bosforo sarà Capitale Europea della Cultura nel 2010 insieme all’ungherese Pecs e alla tedesca Essen. Nel 2007, grazie all’approvazione da parte del Parlamento turco di una legge ad hoc, viene creata l’Agenzia per la Capitale Europea della Cultura (Avrupa Kültür Başkenti Ajansı in turco).

Ad oggi questo organismo ha finanziato 537 progetti per un totale di circa 461 milioni di lire turche (223 milioni di euro). Con il 58 per cento dei fondi assegnati, i progetti di tipo architettonico e di restauro l’hanno fatta da padrone, mentre il 23 per cento del budget è stato destinato alla promozione turistica della città e solo il 19 per cento è andato a progetti teatrali, cinematografici e musicali, alle arti visive e alla letteratura. I principali progetti architettonici approvati riguardano Santa Sofia, dove la scorsa settimana si sono conclusi i lavori di restauro della cupola centrale, la scuola religiosa e il cimitero sufi di Galata, il Porto di Teodoro a Yenikapı, l’infermeria della moschea Süleymaniye e il Museo del Palazzo Topkapı.

Entrata della scuola e del cimitero sufi di Galata (Foto Giacomo Cuva)
La professoressa Zeynep Enlil, che insegna pianificazione urbana e culturale alla Facoltà di Architettura dell’Università Yıldız di Istanbul, intervistata da Osservatorio Balcani e Caucaso ha raccontato come il processo organizzativo e di selezione dei progetti da parte dell’Agenzia Istanbul 2010 sia stato piuttosto lento e problematico: “E' innegabile che a un certo punto ci sia stata una politicizzazione del processo organizzativo. Gli artisti e gli esperti indipendenti che facevano parte dell’Agenzia al momento della sua fondazione sono stati lentamente estromessi dai processi decisionali e quindi, uno dopo l’altro, si sono dimessi per essere sostituiti da persone nominate dal governo e vicine all’AKP [il partito del premier, ndr]. Persino il presidente del Comitato Esecutivo dell’Agenzia, Nuri Çolakoğlu, si è dimesso nel febbraio 2009. Tutti questi problemi hanno molto rallentato il processo organizzativo e anche la selezione dei progetti si è, diciamo, politicizzata.”

Il concept che l’Agenzia Istanbul 2010 ha scelto, come filo conduttore degli eventi, è legato alla teoria aristotelica secondo cui il principio esplicativo delle dinamiche fisiche è da ricercare nella tensione all’equilibrio tra i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, equilibrio che, fuori di metafora, ha caratterizzato il rapporto tra le diverse culture che hanno convissuto per secoli a Istanbul.

Per Zeynep Enlil, la scelta di Istanbul come Capitale Europea della Cultura è un fatto di estrema importanza dal punto di vista culturale, perché potrebbe essere per l’Europa “un nuovo input nel processo di creazione di un'identità multiculturale. Istanbul è una città caratterizzata da un'incredibile stratificazione culturale e dalla presenza di moltissimi gruppi religiosi, etnici e linguistici diversi. Sicuramente in passato ci sono stati dei conflitti ma queste differenti culture hanno imparato a vivere insieme e lo hanno fatto per secoli. Penso che questa possa essere una lezione per l’Europa”.

Dagli anni novanta a Istanbul esiste una florida scena artistica indipendente che ruota attorno a gallerie come Hafriyat o Karşı Sanat. Interessante in questo senso, ad esempio, il lavoro del collettivo Atılkunst. Secondo Yasemin Nur Toksoy, artista e ricercatrice dell’Accademia di Belle Arti “Mimar Sinan”, la scelta di Istanbul come Capitale della Cultura ha rappresentato un'opportunità: ”Negli ultimi anni sono nati molti nuovi spazi per gli artisti indipendenti, che loro stessi hanno aperto e gestito. Però tutto questo, fino ad ora, è stato reso possibile solo dal lavoro e da investimenti individuali, senza che arrivasse nessun finanziamento esterno. In questo senso, l’Ufficio per le Arti Visive della Agenzia Istanbul 2010 ha creato molte nuove possibilità per gli artisti.”

Anche secondo Zeynep Enlil la missione della Agenzia deve essere quella di creare nuove opportunità soprattutto per gli artisti, ma forse non è stato fatto abbastanza: “Molte città che sono state scelte come capitali europee della cultura hanno utilizzato questo evento per farsi conoscere, come nel caso di Essen o Pecs. Per la nostra città è diverso, piuttosto che investire sul turismo è necessario rivitalizzare la scena artistica, costruire nuove infrastrutture per l’arte, favorire la produzione culturale. Essere Capitale Europea della Cultura deve, o forse sarebbe meglio dire avrebbe dovuto, servire soprattutto a questo.”