Traduciamo un interessante articolo di Richard Maxfield, freelance a Banja Luka, pubblicato per IWPR. La crisi fiscale degli Stati del sud est Europa, il caso dell'Entità della Republika Srpska.
Il logo del Governo della Republika Srpska
In Republika Srpska è accaduta una cosa del tutto particolare quando l'economista Milica Bisic è divenuta responsabile del settore tasse del Ministero del tesoro. Le persone che per anni non avevano pagato le tasse hanno iniziato improvvisamente a farlo.
Quando nel gennaio scorso la Bisic ha iniziato a lavorare al Ministero la situazione era disperata. Nel 2001 solo 589 persone avevano dichiarato un reddito. In pochi mesi la cifra è "esplosa" sino a superare recentemente le 150.000 persone. Gli uffici delle imposte, prima deserti, si sono riempiti di gente intenta a compilare dichiarazioni dei redditi.
Forse tutto questo è accaduto perché i contribuenti sono rimasti impressionati dai metodi della signora Bisic. Le imprese nei confronti delle quali lo Stato vantava troppi crediti sono state improvvisamente chiuse sino a quando non hanno provveduto a ripianare i debiti. Una di queste, la Dusani di Prnjavor, non è stata obbligata alla chiusura ma dal suo cortile sono usciti numerosi auto-articolati: gli uomini del Ministero del tesoro ritiravano merce per l'equivalente delle tasse non pagate.
Per sette anni quasi nessuno ha compilato in RS la dichiarazione dei redditi. E questo sembra essere incredibilmente sfuggito ai 1200 funzionari del Ministero del tesoro che senza dubbio hanno seguito una politica all'insegna della "massima tolleranza".
La perdita della RS in termini finanziari è stata enorme. E' stato stimato che nel solo 2001 le tasse dovute ma non pagate ammontavano a 500 milioni di marchi convertibili, più di metà del budget annuale dell'Entità.
E la situazione si sarebbe ancora protratta se, nello scorso ottobre, non fosse stata approvata dall'Assemblea della RS una nuova legge sui tributi. Normativa che ha rivoluzionato la struttura amministrativa volta alla raccolta delle tasse concentrando tutti i vari settori delle diverse amministrazioni che avevano in qualche modo a che fare con le tasse in un unico corpo amministrativo: l'Amministrazione delle tasse della RS.
La nuova struttura è divenuta responsabile e per la raccolta delle tasse e per l'adozione di misure nel caso di mancato pagamento. La nuova legge ha inoltre semplificato le procedure per l'effettuazione della dichiarazione dei redditi.
Con la nomina di Milica Bisic il Governo della Republika Srpska sembra aver infine trovato una persona in grado e desiderosa di implementare la nuova legge.
Professoressa di macroeconomia presso l'Università di Belgrado la Bisic è stata "prestata" alla politica. Amica del Premier Mladen Ivanic ha dato un contributo fondamentale per la scrittura della nuova legge approvata poi in ottobre.
Ma anche per lei l'incarico di prestigio presso il Ministero del tesoro è arrivato inaspettato. "E' stata una situazione del tutto nuova per me" ha dichiarato "sono un'insegnante e solitamente mi occupo di problematiche economiche nelle vesti di ricercatrice. Non ho mai pensato che primo o poi sarei stata a capo di tutta l'amministrazione tributaria". Ivanic, nella scelta, ha dimostrato una volta ancora la propria scaltrezza. Ha scelto una persona determinata e decisa ed inoltre con uno stato di "outsider" che le ha permesso di fare in pochi mesi quello che nessun altro proveniente dall'
establishment sarebbe stato in grado di fare.
L'amministrazione precedente era senza dubbio "vulnerabile" alla pressione delle imprese private, ciascuna delle quali aveva alleati nella compagine governativa. Ma Milica Bisic ha insistito sul poter scegliere il proprio staff basando la sua scelta sulle competenze e capacità personali piuttosto che sull'appartenenza politica. Una delle sue priorità è stata quella di aumentare il controllo degli ispettori tributari sul campo. "Innanzitutto abbiamo modificato il modo con il quale interloquiamo con i contribuenti" ha chiarito quest'ultima "poi abbiamo creato all'interno dei nostri uffici centrali un'unità specifica che si occupa di investigazioni ed abbiamo rafforzato il controllo sul nostro operato interno".
Tutti i dipendenti sono ad esempio ora obbligati a sottoscrivere un codice di comportamento. Ogni infrazione può portare alla sospensione o al licenziamento. Per questioni gravi, come ad esempio nel caso di concussione, si parte dal pagamento di una penale minima di 50.000 KM e si rischiano 5 anni di prigione. Le nuove regole hanno già portato al licenziamento di 16 funzionari ed il messaggio sembra che stia, anche non troppo lentamente, passando.
"Mi è capitato di incontrare in questi giorni molti contribuenti. Alcuni di loro si lamentano delle nuove procedure per quanto riguarda la raccolta delle tasse ma nessuno di loro si è ancora lamentato per corruzione" ha affermato la Bisic "mi guardano e mi chiedono cosa abbia fatto ai miei ispettori che a momenti non accettano più nemmeno un caffè".
Il suo primo obiettivo sono state le grandi imprese che commerciano carburante che, dalla fine della guerra, hanno accumulato enormi debiti nei confronti dell'amministrazione tributaria. La loro individuazione si è basata su tre criteri: l'ammontare del debito accumulato, regolarità nel pagamento e probabilità di raccolta.
Anche molte aziende pubbliche sono in rosso per quanto riguarda il pagamento delle tasse ma non sono state inserite tra le priorità visto la loro evidente incapacità attuale di pagare. L'amministrazione tributaria ha inviato a tutti i debitori ingiunzioni di pagamento ed ogni azienda che non rispondeva entro la data prefissata ha subito una visita da parte della stessa Bisic o di qualcun altro del suo team più ristretto. "La prima di queste visite è stata in aprile" afferma lei "abbiamo simultaneamente visitato sei aziende, a mezzogiorno".
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Sommando I debiti accumulati da queste sei aziende si arrivava alla soma non indifferente di 7 milioni di KM. Le visite sono state fatte senza polizia anche perché si temeva che quest'ultima potesse in qualche modo richiedere qualche tangente. I funzionari del Ministero del tesoro sono stati però assistiti in queste loro prime azioni dai dirigenti più esperti.
Tutte e sei le aziende sono state chiuse ma hanno riaperto dopo aver regolato i loro conti con il Ministero del tesoro. A quelle prime sei azioni ne sono seguite oramai più di 500. E sino ad ora nelle casse dello Stato sono entrati 34,5 milioni di KM (29,1 in pagamenti diretti e 5,4 in beni equivalenti).
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Nonostante i suoi evidenti successi la posizione di Milica Bisic è sempre precaria. I risultati non esaltanti del partito del Premier Ivanic durante le ultime elezioni impicheranno qualche rimpasto governativo e nel caso lo stesso Ivanic non venisse rinominato Primo Ministro anche all'ufficio delle tasse potrebbe cambiare nuovamente tutto.