Una scuola di pace
02.11.2002
Una scuola di pace a Prijedor, Bosnia Erzegovina. E’ organizzata da ADL, Osservatorio sui Balcani e supportata dal Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa.
Non è ne scontato ne facile parlare di conflitto in luoghi che sono stati direttamente toccati o molto vicini alla guerra. Ma l’Agenzia per la democrazia locale di Prijedor, in collaborazione con l’Osservatorio sui Balcani, anche in forza della sua oramai pluriennale presenza in questa città del nord della Bosnia e forte delle relazioni create in questo periodo, ha deciso di provarci.
“Pomirimo se”, facciamo pace. Questi il titolo dato alle giornate durante le quali si incontreranno giovani provenienti dall’intera area balcanica. Il programma è vario e si articolerà su quattro giorni di lavoro dal 2 al 5 novembre.
La prima giornata è centrata in particolare sulle categorie fondamentali per delineare e riconoscere una situazione conflittuale. Una sorta di ABC per mettere in grado i ragazzi partecipanti di “leggere” il conflitto. Si passerà poi ad affrontare la questione della trasformazione dei conflitti e verranno fornite alcune indicazioni per elaborare questi ultimi. Anche grazie alla esperienza specifica delle ADL si parlerà del ruolo delle comunità e della cosiddetta “diplomazia dal basso”. Le ultime giornate verranno poi dedicate al panorama mondiale ed alle nuove guerre cercando di proporre alcuni strumenti concettuali ed interpretativi per leggere gli avvenimenti sulla scena internazionale. Per poi lasciarsi con un incontro specifico dedicato al networking, in modo da favorire l’ideazione di percorsi operativi comuni.
Questa scuola di pace vuole essere l’inizio di un percorso che possa favorire a Prijedor, in Bosnia Erzegovina ed in generale nei Balcani, una presa di coscienza sulla necessità di arrivare ad una verità condivisa e ad una riconciliazione sulle ultime tragiche vicende che hanno caratterizzato la regione. Nella consapevolezza che non è rimuovendo il passato che si possono superare e ricomporre positivamente traumi tanto pregnanti.
Proprio su queste tematiche verterà anche il secondo convegno annuale dell’Osservatorio sui Balcani che si terrà a Rovereto il 6 e 7 dicembre prossimi. Alle due giornate "Abitare il conflitto: non c'è pace senza riconciliazione" parteciperanno tra gli altri Marcello Flores, autore di “Verità senza vendetta”, Jacob Finci, Presidente della comunità ebraica bosniaca e tra i promotori delle Commissioni per la verità e la riconciliazione e Drinka Gojkovic, filologa ed editorialista nella rivista Mostovi.