Nell’aprile del 2001 lo SFOR aveva fatto irruzione tra gli sportelli della banca di Mostar. L’accusa era di fungere da tramite tra Croazia ed Erzegovina minando in questo modo l’unità della BiH. Ora reso pubblico un rapporto sull’intera vicenda.
Hercegovacka Banka a Mostar
Da venti mesi si attende in BiH (ma soprattutto nella regione dell’Erzegovina) il rapporto sulla Hercegovacka Banka (HB), commissionato dall’OHR a Toby Robinson, direttrice temporanea imposta dall’Alto Rappresentante in seguito a sospetti che la banca in questione finanziasse illegalmente gruppi a favore di un’annessione dell’Erzegovina alla Croazia. Lo SFOR entrò nella sede della HB nell’aprile 2001 in seguito a sospetti in merito a transazioni illegali tra Croazia e BiH.
E, secondo quanto emerso in un successivo momento dalle indagini, gli uffici dell’OHR facevano bene a sospettare.
Almeno 216 milioni di marchi convertibili (circa 108 milioni di euro) sarebbero passati dal marzo 1998 al gennaio 2001 dalle casse dello Stato croato al conto dei bosniaco-croati che vivono in Erzegovina. “Ma non ne ha goduto l’intera comunità” - ha chiarito la Robinson - “ed i soldi sono finiti nelle tasche di alcuni privati”.
All’epoca delle malversazioni la HB reggeva il sistema dei pagamenti per tutto il cantone della Hercegovina -Neretva, cioè per entrambe le comunità, quella musulmana e quella croata, che nel cantone abitavano. Secondo i responsabili dell’OHR, le modalità d’azione della HB costituivano una minaccia per il sistema costituzionale della Bosnia ed Erzegovina.
Nel suo rapporto di 85 pagine la Robinson nomina alcune delle transazioni illegali più rilevanti, anche se non vengono fatti i nomi dei politici maggiormente coinvolti nella vicenda. Dalla Croazia, ha affermato la Robinson, sono stati versati 647 milioni KM, 216 di questi sono finiti nel nulla.
L’attuale direttrice della HB ha fatto un gran lavoro. Ora il rapporto è nelle mani dell’Alto Rappresentante Paddy Ashdown. Sarà lui a decidere sul destino della Hercegovacka Banka. All’orizzonte tre opzioni: chiusura definitiva, ricostituzione della vecchia proprietà, vendita.