Il rapporto, realizzato nel novembre del 2001 dal Grupa 484, affronta la questione degli ostacoli che impediscono un rientro degli sfollati in Kosovo.
La situazione degli sfollati in Federazione jugoslava
Il primo problema che si pone al momento di analizzare la situazione degli sfollati dal Kosovo nella
Jugoslavia riguarda il loro status giuridico: pur dovendo fronteggiare problemi per molti versi similia quelli dei rifugiati, essi costituiscono infatti una categoria giuridicamente a sé stante, e non hanno
quindi diritto alle protezioni (peraltro raramente messe in pratica) accordate ai rifugiati, né ad altreforme di protezione specifica.Il collasso economico della Jugoslavia, causato da anni di isolamento, dalle sanzioni e daibombardamenti della NATO, ha creato problemi estremamente gravi per ampi strati dellapopolazione, colpendo in particolar modo i gruppi in condizioni più precarie, cioè rifugiati e sfollati.
Le difficoltà incontrate dagli sfollati riguardano svariati aspetti:
Condizioni di vita: Tra i vari gruppi di sfollati presenti in Serbia e Montenegro, quello dei Rom vive indubbiamentenelle condizioni più drammatiche; marginalizzati all’interno della società, essi hanno però il “vantaggio” di essere generalmente in grado di integrarsi nelle altre comunità Rom già presenti sulterritorio. Per altri gruppi, come ad esempio i Serbi, l’integrazione risulta più complicata: da una parte la competizione per gli scarsi posti di lavoro o per beneficiare dei programmi di assistenzainduce le popolazioni locali ad essere ostili nei confronti dei nuovi arrivati, dall’altra gli stessi sfollati sono restii a tentare di integrarsi in una nuova comunità, sia perché non si sentono accettati,sia perché sperano ancora di far ritorno nelle loro case. La maggior parte degli sfollati alloggia in abitazioni private, presso amici e parenti, o in appartamenti in affitto; altri invece sono costretti ad abitare in centri collettivi (che molto spesso,soprattutto nel caso dei centri collettivi non ufficiali, sono privi di acqua corrente, elettricità e riscaldamento).
Reddito
La mancanza di guadagni regolari e di prospettive di assunzione costituisce il problema principaleper gran parte degli sfollati, condizionandone la vita in ogni suo aspetto. Costretti ad accettare qualsiasi tipo di lavoro, sono particolarmente soggetti allo sfruttamento. La maggior parte deirifugiati e degli sfollati non è iscritta negli uffici di collocamento; le loro possibilità di trovare un impiego sono pertanto di gran lunga inferiori a quelle, comunque scarse, dei locali. Gli sfollati chein Kosovo avevano lavorato come impiegati statali avrebbero teoricamente il diritto di ricevere il 60-70% del loro vecchio salario, ma tali pagamenti non vengono quasi mai effettuati. Per coloro cheinvece avevano lavorato nel settore agricolo non è prevista alcuna forma di indennizzo.
Assistenza sanitaria: Il sistema sanitario jugoslavo sta attraversando una fase molto critica, e dal 1990 ad oggi la spesa sociale per questo settore è stata drasticamente ridotta. Essendo cittadini jugoslavi, gli sfollati hannoteoricamente accesso ai servizi sanitari, ma non essendo in grado di acquistare i medicinali necessiterebbero di sostegni più mirati. Oltre ai problemi fisici, sono sempre più frequenti i casi didisturbi psicologici causati dalle condizioni di vita insostenibili.
Stato sociale, pensioni:
Oltre al settore sanitario, è l’intero sistema di previdenza sociale ad attraversare una profonda crisi.In Jugoslavia soltanto il 3% della popolazione ha diritto ad un’assistenza statale (nella maggior
parte dei paesi europei il 15% della popolazione riceve aiuti dallo Stato), essendo molto rigidi icriteri che permettono l’accesso a tali forme di sussidio. Per quanto riguarda le pensioni, i problemi
riguardano tanto la mancanza di regolarità nel loro versamento quanto il loro valore troppo scarso(malgrado si siano registrati alcuni aumenti nel loro importo, il generale aumento dei prezzi le rende
comunque inadeguate). Si deve inoltre aggiungere il fatto che, a differenza degli sfollati kosovari in Serbia, gli sfollati inMontenegro incontrano notevoli difficoltà anche nell’ottenere il pagamento delle loro pensioni, in particolare a causa del fatto che in molti casi non sono più in possesso del loro libretto di lavoro enon possono quindi dimostrare il numero di anni di lavoro. L’assenza di un’adeguata informazione circa i loro diritti civili, legali e sociali e le eventuali possibilità, come ad esempio i programmi di assistenza, contribuisce a peggiorare le condizioni divita di molti sfollati.
Educazione:
In quanto cittadini jugoslavi, gli sfollati kosovari hanno diritto ad accedere al sistema scolasticostatale. Se però l’educazione primaria è garantita, l’educazione secondaria è ostacolata dalla scarsa disponibilità di posti; non sono rare le classi formate da oltre 50 alunni, e se molti di questiproblemi riguardano anche i bambini locali, è indubbio che gli alunni provenienti dalle famiglie
degli sfollati si trovano nella posizione più svantaggiata. UNICEF, UNESCO e UNHCR sono le organizzazioni più coinvolte nel tentativo di promuoverel’integrazione dei figli degli sfollati nelle scuole, ma è fondamentale che vengano elaborati progetti per una ristrutturazione dell’intero sistema scolastico.
Assistenza
Molti sfollati dipendono totalmente dagli aiuti umanitari; tuttavia, ora che la situazione in
Jugoslavia non è più considerata “di emergenza”, molte agenzie umanitarie hanno notevolmenteridotto le loro attività, malgrado la situazione sia ancora estremamente precaria.
Studi condotti in Serbia dal World Food Program indicano che il 12% dell’intera popolazione vive
al di sotto della soglia di povertà.
La questione dell’integrazione e delle prospettive per il futuro degli sfollati
Nella maggior parte dei casi il tentativo di sopravvivere assorbe tutte le energie degli sfollati,
cosicché il loro futuro appare estremamente incerto. Il fatto che molti sfollati siano proiettati arientrare in Kosovo è una questione distinta dal loro diritto ad avere condizioni di vita sostenibili: a
questo proposito è molto importante il ruolo che potrebbero ricoprire le autorità locali nel favorirel’integrazione degli sfollati.
Le questioni legali
Gli sfollati devono fronteggiare inoltre numerose difficoltà di tipo legale che ostacolano l’esercizio
dei loro diritti.
Libertà di movimento
Pur rientrando tra i diritti umani fondamentali, la libertà di movimento degli sfollati è spessoimpedita da svariate restrizioni: agli sfollati, ad esempio, non è permesso registrare in modo permanente la loro residenza in Serbia o in Montenegro, dovendo rinnovare il loro permesso disoggiorno ogni tre mesi; qualora essi cambino indirizzo, oppure effettuino un viaggio in Kosovo, le pratiche per il rinnovo del permesso di soggiorno si complicano notevolmente; sono frequenti i casidi mancato rinnovo del permesso, o addirittura di confisca dei documenti che attestano la condizione di sfollato - necessari per ottenere servizi essenziali quali l’assistenza medica.
I centri collettivi ufficiali e quelli non ufficiali
Sono considerati centri ufficiali soltanto i centri riconosciuti da un’apposita Commissione per iRifugiati. Tale Commissione, che si occupa anche del finanziamento dei centri collettivi, è
impossibilitata, per motivi di bilancio, a riconoscere tutti i centri esistenti. I centri esclusi, detti nonufficiali, non offrono nessun tipo di sicurezza (i proprietari possono ad esempio espellere gli sfollati senza fornire soluzioni di alloggio alternative) ma soprattutto, non essendo riconosciuti dalla Commissione per i Rifugiati, non permettono di ottenere i documenti che, attestando la condizione
di sfollato, sono necessari per accedere ai pochi servizi di assistenza statale. Il numero esatto deicentri non ufficiali è difficilmente quantificabile.
Documenti e libretti di lavoro
In molti casi gli sfollati, oltre ad essere privi di documenti personali essenziali, quali passaporti e
certificati di nascita o matrimonio, sono anche impossibilitati a procurarseli. Chi è privo del librettodi lavoro, inoltre, non può ottenere un posto di lavoro regolare.
Il diritto di proprietà:
Benché molti sfollati abbiano delle proprietà in Kosovo, non possono esercitarne i relativi diritti; ledifficoltà ad accedere agli organismi preposti alle questioni relative alla proprietà, l’HPD (Housing
and Property Directorate) e l’HPCC (Housing and Property Claims Commission) impediscono adesempio agli sfollati di rivendicare il possesso di tali proprietà.
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