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Kossovo: a scuola insieme
Osservatorio Balcani Guide per Area Kosovo Kosovo Notizie
Data pubblicazione: 15.04.2003 00:00

Il nostro corrispondente dal Kossovo propone un articolo su di una scuola elementare di un villaggio kossovaro dove grazie anche alla Caritas Italiana bambini albanesi e serbi vanno a scuola insieme.
USAid - Scolari in Kossovo
Binca, un piccolo villaggio nella municipalità di Vitia, Kossovo. Non più di 500 abitanti e tra i pochi luoghi in Kossovo dove scolari albanesi e serbi studiano nelle stesse scuole. E non si limitano ad utilizzare lo stesso edificio ma sono inseriti nelle stesse classi. E’ stato reso possibile grazie al sostegno della “Caritas Italiana”.
130 dei 500 abitanti di Binca appartengono alla comunità serba. Durante la guerra pochi degli abitanti di questo villaggio hanno operato nella polizia serba o nell’esercito e questi ultimi sono fuggiti quando le autorità serbe si sono ritirate dal Kossovo. Il resto degli abitanti di Binca non ha lasciato le proprie case e sempre i rapporti tra le due comunità residenti nel villaggio sono stati buoni. Dato il costante diminuire della tensione l’integrazione della comunità serba diviene di giorno in giorno migliore. Sino al 17 aprile scorso i bambini serbi seguivano le proprie lezioni scolastiche in abitazioni private. Questo poiché i loro genitori erano preoccupati per la loro sicurezza. Ma durante gli ultimi dieci anni di regime serbo da Binca i ragazzini albanesi non sono mai stati espulsi dalle scuole (come è avvenuto in tutto il Kossovo). E' quindi stato più facile favorire il rientro, nelle stesse scuole, di quelli serbi. Il programma d'integrazione, a Binca come in altre località del Kossovo, prevede la firma di un memorandum d'intesa che avviene dopo una serie di sessioni di dialogo tra tutti i soggetti coinvolti che sono state implementate e promosse da Caritas Italiana, staff UNMIK e KFOR.
All’inizio gli scolari si recavano a scuola scortati dalla KFOR ma quest’ultima successivamente non è più servita. Non è accaduto nessun incidente, neppure un innocua scaramuccia tra ragazzini.
Il progetto promosso dalla Caritas Italiana, denominato SIPOSCA si propone non solo di fare in modo che i ragazzini delle due comunità utilizzino lo stesso edficio scolastico ma che seguano alcune lezioni in comune come ad esempio quelle di inglese, educazione artistica, teatro ecc. Ali Nikolla, albanese e Ivan Stojmenovic, serbo, raccontano come si divertano a giocare insieme. I banchi sono da tre e normalmente siedono due ragazzini albanesi sui lati ed un ragazzino serbo al centro. E’ inoltre l’occasione per imparare parole nell’altra lingua. Il progetto ha uno scopo non solo educativo ma, soprattutto, vuole favorire la socializzazione tra le due comunità.

La scuola elementare di Binca è stata anche visitata dal Rappresentante Speciale Micheal Steiner che si è dichiarato sorpreso del coraggio dimostrato dagli abitanti del villaggio nell’intraprendere un percorso di questo tipo. Nel pranzo trascorso con i ragazzini ha promesso che anche i vertici del Governo kossovaro, quali il Presidente ed il Primo ministro, visiteranno la scuola in modo da incentivare in tutto il Kossovo lo spirito che si è sviluppato a Binca.
Dalla fine delle ostilità, nel giungo 1999 la multietnicità rimane uno degli obiettivi primari che l’amministrazione internazionale si è posta. Ed anche una delle principali sulle quali viene misurato l’operato delle autorità kossovare. Sino ad ora però con scarso successo. La divisione tra le due comunità è molto ampia. Un decennio di repressione del regime di Milosevic conclusosi con una guerra durata quasi un anno è riuscito a mettere vicini contro vicini. In un mio libro, pubblicato dalla Rizzoli, ho raccontato la mia vicenda personale: essere letteralmente buttato fuori dal mio paese dal mio migliore amico d’infanzia. Ma occorre essere consapevoli che Darko, così si chiamava il mio amico, ed io, all’inizio eravamo solo dei ragazzini e poi crescendo siamo divenuti nemici perché leader impazziti avevano tracciato un percorso destinato alla violenza.

Ma i bambini sono il futuro. Ed in Kossovo questa frase assume un significato più intenso di quanto potrebbe apparire a qualsiasi europeo. Hanno infatti la possibilità di cambiare le cose mentre spetta alla mia generazione tracciare per loro un percorso sano. Devono crescere imparando a rispettare l’altro, conoscendone la lingua, condividendone i sogni. Per ora il prgetto è finanziato sino al giugno 2004, spero però che i sogni in comune dei bambini di Binca dureranno molto di più.

Albatros

Sulla tolleranza interetnica in Kossovo vedi anche:

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I “ragni” della Val Rugova