Ditte bosniache collaboreranno con gli Americani nella ricostruzione dell’Iraq? Un aggiornamento da parte del nostro corrispondente da Mostar
Iraq: una fabbrica distrutta
Gli Americani si stanno preparando per la ricostruzione dell’Iraq. In ballo ci sono grandi cose e grandi soldi. A parte le ditte americane ci sarà anche un (piccolo) spazio per ditte di altri paesi. Anche la Bosnia ed Erzegovina si augura che con l’aiuto dell’ambasciata americana di Sarajevo e dell’ agenzia Usaid (l’agenzia statunitense per la cooperazione) riuscirà a trovare il suo posto sotto il sole iracheno.
Entrare in Iraq, per le ditte bosniache, sarebbe soprattutto un ritorno. Per decenni le ditte dell’ ex Jugoslavia, comprese quelle bosniache, hanno costruito in Iraq: centrali idroelettriche, scuole, pure i bunker per Saddam Hussein… (TVF1, 16.05.2003)
Per gran parte di quello che hanno costruito negli anni scorsi in quel paese, le ditte bosniache non sono state pagate. In questo momento il debito dell’Iraq verso la BiH (Bosnia ed Erzegovina) ammonterebbe a più di 820 milioni dollari. La ditta che reclama più soldi è la Hidrogradnja, che ha costruito in passato grandi complessi di dighe in quel paese.
”Non è verisimile che questi soldi ci siano restituiti, ma è verisimile che noi rientriamo nel mercato iracheno - ha affermato Mehemed Drino, il direttore di Hidrogradnja.” Le richieste della Hidrogradnja sono di 435 milioni di dollari. Vengono poi altre ditte bosniache: la Energoinvest, 100 milioni di dollari, la Unioninvest, 35, la Vranica, 20, la Sipad, 6,76…
Poco tempo fa, il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ha dichiarato che i fondi per gli indennizzi non ci sono. Quindi, ai Bosniaci non resta altro che aspettare di ristabilire i rapporti diplomatici con l’Iraq e poi chiedere il rientro dei soldi attraverso i nuovi lavori. Poiché i lavori effettuati in Iraq prima della guerra sono stati fatti attraverso la ex Jugoslavija, come prima cosa bisogna verificare se una parte di questo debito non sia già finito a Belgrado. In questo caso il problema verrebbe risolto attraverso il meccanismo della successione… (Oslobodjenje 27.03.2003)
Nel frattempo, cinque ditte bosniache – la Energoinvest, Hidrogradnja, Unioninvest, Vranica e Put – hanno deciso di fondare un consorzio all’interno del quale costituiscono un nucleo cui si possono aggiungere altre ditte della BiH che aspirano alla ricostruzione in Iraq. La fondazione del consorzio è avvenuta subito dopo che Usaid il 16 maggio a Sarajevo ha presentato la possibile partecipazione delle ditte bosniache nella ricostruzione in quel paese. Muhamed Drino, adesso nei panni di rappresentante del nuovo Consorzio, ha dichiarato per Dnevni Avaz del primo maggio che la ditta Hidrogradnja anni fa nella costruzione delle idrocentrali in Iraq fu assistita dalla ditta americana Behtel, e “per caso” proprio Behtel ha vinto la maggior parte dei bandi per le nuove opere irachene. Avendo sempre avuto una buona collaborazione con Behtel, Hidrogradnja e le altre ditte del consorzio si augurano di ricevere questa bella possibilità e di andare a lavorare a Baghdad.