La nostra corrispondente a Sofia, Tanya Mangalakova, ci riporta alcune reazioni alla pubblicazione, da parte della Commissione europea, delle relazioni sull’andamento del processo di intergazione di Bulgaria e Romania.
Insieme verso l'Unione
Il 5 novembre scorso la Commissione europea ha reso pubblico un documento strategico nel quale si sottolinea che se i due Paesi riusciranno a chiudere la fase delle negoziazioni entro il 2004 potrebbero sottoscrivere un documento congiunto nel 2005 e finire membri effettivi dell’Unione per il 2007.
Lo stesso giorno la Commissione ha presentato anche un quadro sullo stato del processo di integrazione in Bulgaria. Promossa nel campo dei criteri politici per l’annessione, per il livello di stabilità economica raggiunto e per la bassa inflazione. La Commissione chiede però ulteriori sforzi alla Bulgaria per quanto riguarda la trasparenza e l’efficienza nell’utilizzo dei fondi pre-accessione, lo sforzo per ridurre l’alto tasso di disoccupazione e nella lotta contro il traffico di persone. Meno positivi i giudizi sulla Romania che Bruxelles ha criticato per quanto riguarda l’implementazione delle riforme economiche e, in generale, ha reputato indietro rispetto alla Bulgaria nel processo di integrazione.
La stampa bulgara ha messo in rilievo le preoccupazioni di Sofia che il percorso della Bulgaria verso l’UE possa venir ostacolato dagli insuccessi rumeni. “L’UE lega Sofia a Bucarest” ha titolato il 6 novembre scorso il quotidiano Troud. “La Bulgaria e la Romania hanno agito in tandem sino ad ora” si scrive sul quotidiano “Bruxelles ha ricordato che l’integrazione avverrà in base ai meriti di ciascun Paese ma si rischia che la Bulgaria chiuda tutti i capitoli negoziali e poi a causa della Romania resti ad attendere nell’anticamera europea”. “L’Unione Europea posticipata di un anno ancora” ha titolato a tutta pagina Standart mettendo in evidenza come si rischia che la data del 2007 non sia quella nella quale la Bulgaria entrerà a far parte della famiglia europea. Ed i giornalisti di Standart affermano che “il rapporto loda la Bulgaria per la sua economia di mercato e sostiene la volontà di Sofia e di Bucarest di chiudere con le negoziazioni entro il 2004”. “Se questo sarà il caso” si ricorda sempre su Standart “i due Paesi saranno in grado di firmare un accordo per la fine del 2005 ed entrare in Europa per il 2007. Nonostante però gli evidenti progressi della Bulgaria ci ritroviamo a dover procedere in coppia con la Romania. 26 dei 30 elementi negoziali sono stati già chiusi da Sofia. Solo 20 invece da Bucarest".
Simili preoccupazioni sono state espresse anche da alcuni politici di alto livello bulgari. “Insisteremo per non stare ad aspettare la Romania se quest’ultima ritarderà nell’adempiere le richieste di Bruxelles” ha affermato il portavoce del governo Dimitar Tsonev. Ed il Presidente bulgaro Georgi Paravanov, in un incontro durante il quale il Primo ministro greco Kostas Simitis faceva notare come i due Paesi dovranno procedere insieme, ha sottolineato che la Bulgaria sostiene fortemente il criterio dei meriti individuali per quanto riguarda l’integrazione. Paravanov ha comunque aggiunto che si augura che la Romania riesca a recuperare il tempo perduto e che i due Paesi possano entrare insieme nell’UE nel 2007.
Il capo delegazione della Commissione Europea a Sofia, Dimitris Kourkoulas ha però evidenziato come la necessità che Romania e Bulgaria firmino congiuntamente un accordo di annessione nel 2005 non dev’essere percepita da quest’ultima come un limite. “Anche i dieci Paesi che stanno per entrare nel 2004 hanno firmato un accordo congiunto di annessione”.
“L’operazione pacchetto”, così la chiama il quotidiano Dnevnik, è secondo quest'ultimo confermata dai piani finanziari di Bruxelles. Nel 2004 la Bulgaria e la Romania dovranno dividersi 1.360 milioni di Euro, nel 2005 1.502, nel 2006 1.600". E questo è per Dnevnik una prova lampante che i due Paesi entreranno in Europa insieme.