A Tirana sei giorni dedicati al libro. 93 case editrici partecipanti e più di 70.000 visitatori. “Gli albanesi stanno ritornando al libro, e questo non può che non farmi piacere” ha dichiarato lo scrittore Ismail Kadaré.
Un libro
Si è chiusa lo scorso 9 novembre la sesta edizione della Fiera del libro di Tirana. “Un successo”, secondo gli organizzatori che hanno collocato la fiera nel Centro internazionale di cultura, ex mausoleo di Enver Hoxha. Il quotidiano Shekulli riporta che i visitatori sono stati più di 70.000, concentratisi in particolare durante il fine settimana e più di 50.000 i libri acquistati. Sempre secondo il quotidiano albanese il successo di pubblico sarebbe anche legato al fatto che nella capitale albanese certo non abbondano le librerie.
Fatmir Toci, presidente della Lega degli editori albanesi, ha ricordato come questa Fiera rimanga tra le meno costose in Europa. Per garantirsi uno stand le case editrici, che hanno esposto per sei giorni i loro libri, non hanno dovuto sborsare più di 25 euro al metro quadro. A Francoforte, ricorda Toci, si toccano cifre anche quindici volte superiori.
Toci, intervenuto in una conferenza stampa conclusiva dell’evento, ha anche notato il numero limitato di case editrici provenienti dal Kossovo. “Vi è senza dubbio stato un calo delle attività editoriali che erano sbocciate nell’immediato dopoguerra”. Ridotto anche il numero di editori stranieri. Secondo gli organizzatori delle fiera questo sarebbe legato al fatto che il mercato albanese è ritenuto troppo piccolo ed i prezzi dell’editoria straniera rimangono troppo alti per le tasche degli albanesi.
Durante la fiera si è anche molto discusso del problema della ‘pirateria del libro’. “E’ un dato di fatto, è molto difficile controllare i libri pirata”, afferma sempre Toci. Secondo il quotidiano Shekulli una possibile soluzione potrebbe arrivare da un accordo in merito tra la Lega degli editori ed il Ministero della cultura, che preveda sanzioni rilevanti a chi effettua copie pirata di libri in commercio.
Altro tema caldo sottolineato sempre dal quotidiano Shekulli quello sull’editoria religiosa. Dalle colonne del quotidiano albanese erano arrivate dure critiche alla casa editrice Prizmi per aver esposto nel proprio stand libri islamici con contenuti ritenuti “estremisti”. Posizione diversa quella espressa da Fatimir Toci. “La partecipazione delle associazioni e delle case editrici religiose è del tutto legittima, anche loro hanno diritto ad esporre le proprie pubblicazioni”. Ha però poi aggiunto che “a volte la loro partecipazione è però preoccupante poiché non si è in grado di controllare tutto qello che viene esposto”. Si difende il presidente della casa editrice Prizmi, Gent Kruja. “Non siamo certamente degli estremisti, tutto quanto abbiamo esposto sono traduzioni di libri pubblicati anche negli USA e l’unico libro pubblicato direttamente da noi è dedicato agli studi ed aforismi di un autore turco”.
Tra i libri con maggiore successo una raccolta di poesie scritte tra il 1957 ed il 1997 a firma di Ismail Kadaré. “Gli albanesi stanno ritornando al libro, e questo non può che non farmi piacere” ha dichiarato quest’ultimo al quotidiano Korrieri. Alla fiera di Tirana erano presenti 93 case editrici provenienti da Albania, Kosovo, Macedonia, Germania, Italia e Grecia. Il numero dei visitatori e stato di 20.000 persone in più della scorsa edizione. Il giro di affari si è attestato attorno ai 200.000 euro.
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