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Albania, l’informazione tra censura e minacce

30.08.2004    scrive Indrit Maraku

La politica si fronteggia con i media, il Partito democratico di Sali Berisha ostacola e cerca di censurare due media indipendenti albanesi, si tratta di Gazeta Shqiptare e della emittente News24, di proprietà dell’italiana “Edisud”
Logo della TV News24
Spesso quello dei media viene chiamano il “quarto potere”, ma due recenti cassi di censura e di minacce indicano che forse in Albania fare informazione è ancora difficile. Si tratta dell’emittente “News 24” alla quale il Partito democratico (Pd), la maggior forza dell’opposizione guidata dall’ex presidente Sali Berisha, ha tolto ormai da 2 mesi l’accredito per partecipare alle proprie conferenze stampa, e del quotidiano “Gazeta Shqiptare” la cui redazione, dopo aver denunciato alcune coltivazioni di marijuana a Lazarat (un piccolo villaggio ribelle vicino ad Argirocastro, bastione del Pd), ha ricevuto delle minacce di morte. I due media sono proprietà dell’azienda italiana “Edisud S.p.A” e sono stati accusati di essere finanziati dalla mafia italiana.

Com’è cominciata…

Tutto inizia il 6 luglio quando in un comunicato stampa l’Ambasciata italiana a Tirana annuncia un incontro tra l’ambasciatore Attilio Massimo Iannucci e il leader democratico Berisha nella sede del Pd. La Tv “News 24” manda una troupe ma poco dopo la redattrice capo, Alba Malltezi, viene avvertita dai suoi giornalisti che per il Pd l’incontro era confidenziale e non potevano riprendere. Mentre tutti i giornalisti si allontanano, la troupe di “News 24” è l’unica che rimane e riprende l’ambasciatore mentre usciva dalla sede dei democratici, racconta per l’Osservatorio sui Balcani (OB), Alba Malltezi. Al leader del Pd la cosa non va giù e la redattrice capo riceve una telefonata dal portavoce del partito, mentre ricorda per l’OB le sue parole: “Per ordine diretto di Berisha alla vostra televisione è stato tolto l’accredito di seguire le attività del Pd”.

Il giorno dopo l’emittente all-news manda in onda una notizia secondo la quale per il capo dei democratici, il nuovo movimento politico del pretendente al trono, Leka Zogu, potrebbe danneggiare l’opposizione. Per Berisha la notizia è falsa e un suo portavoce “ordina” a Malltezi di toglierla completamente. “Ovviamente non abbiamo accettato. Secondo la nostra fonte, invece, era tutto vero e ho chiesto al portavoce se erano disposti a smentirla pubblicamente, ma ha rifiutato”. La prima telefonata viene seguita da un’altra. “Ho un messaggio da parte di Berisha, ma senza diritto di replica: la vostra è una Tv mafiosa finanziata dalla Sacra Corona Unita”.

Per Malltezi queste sono soltanto le scuse del leader del Pd. A motivare la censura in atto verso “News 24”, secondo lei, è il fatto “che mi sono presa il lusso di dire No a Berisha” mentre la campagna di denigrazione nei suoi confronti e dell’emittente che dirige, intrapresa dai media vicino al Pd, mostra “il capriccio, l’arroganza e la prepotenza” dell’ex presidente.

Mentre per “Gazeta Shqiptare”, quotidiano di diffusione nazionale, i guai con Berisha iniziano poco dopo, quando una segnalazione arrivata in redazione indicava che Lazarat (roccaforte del Pd) era pieno di marijuana e nemmeno la polizia poteva entrare. Le due redazioni mandano un loro giornalista, munito anche di telecamera, ma alcuni degli abitanti non lo fanno entrare, chiedendoli di lasciar stare il villaggio “ancora per due settimane”, il tempo necessario prima del raccolto della marijuana. Il giornalista ritenta, questa volta di nascosto, e scopre, rendendo pubblico in un reportage per il suo quotidiano, che le coltivazioni “per la prima volta si trovavano anche dentro il villaggio”, addirittura nei cortili di casa, racconta per l’Osservatorio Erion Tase, redattore capo di “Gazeta Shqiptare”.

In seguito, la polizia manda sul villaggio in operazione di ricognizione un elicottero italiano con personale italo-albanese, il quale viene preso a colpi di mitra dai trafficanti. È abbastanza a far scoppiare lo scandalo e il leader del Pd, in una conferenza stampa, dichiara che è stato l’elicottero a sparare per primo sugli abitanti, mentre la loro era soltanto una reazione di autodifesa. Le redazioni di “News 24” e di “Gazeta Shqiptare” vengono da lui definite come “quelle che hanno portato la polizia a Lazarat” e i loro rispettivi corrispondenti ad Argirocastro come “agenti di polizia”. È proprio da quest’ultimi che partono le minacce, mentre una domenica arrivano anche nella redazione del giornale. “Verso le 11:00 una persona chiama in segreteria e dice: è da 10 giorni che vi occupate di Lazarat. Basta o vi metteremo le bombe uno ad uno”, racconta il redattore capo.

Viste le minacce ai corrispondenti e la campagna d’offese, spesso anche personali, nei confronti dei dirigenti dei due media, “abbiamo deciso di rendere la cosa pubblica, facendo anche una denuncia” dice Tase, aggiungendo che gli ambienti dove si trovano le due redazioni “ora vengono sorvegliate da pattuglie di polizia e da agenti in borghese”.

Le reazioni

I primi a reagire sono stati i rappresentati del Comitato albanese di Helsinki (KSHH), definendo la censura nei confronti di “News 24” come “una violazione del diritto di informare, un diritto protetto da diverse convenzioni internazionali e dalla Costituzione della Repubblica d’Albania”. Per KSHH, “impedire ai media di ricevere informazione per trasmetterle in seguito al pubblico è un atto inaccettabile in una società democratica” ed “esprime tutto il suo dispiacere che nel caso di ‘News 24’ la nozione della libertà d’informazione sia stata violata dal maggior partito dell’opposizione”.

Mentre Aleksander Frangaj, direttore di Tv Klan, e a capo dell’Associazione dei media elettronici in Albania, ha protestato pubblicamente chiedendo al Pd di smentire ogni qual volta ritiene che l’emittente abbia dato un’informazione errata, ma non censurarla completamente.

Tuttavia, Malltezi e Tase non nascondono all’OB un certo malcontento per le mancate reazioni dei colleghi e delle associazioni locali dei giornalisti. Per Tase questo loro silenzio deriva dal fatto che “le associazioni non funzionano in difesa della stampa, ma come una ditta privata”. Mentre la redattrice capo di “News 24” pensa che queste associazioni guardino il conflitto come “una cosa personale tra l’emittente e il Pd, senza capire che domani si potrebbero trovare loro stessi nell’identica posizione”.

E proprio domani, il Pd potrebbe vincere le elezioni del 2005 e Berisha tornare al potere. Fa paura una ripresa della campagna di censura, violenza e intimidazioni nei confronti dei giornalisti, come quella del ’95-’96, quando i democratici erano al governo? Malltezi risponde: “In un editoriale pubblicato qualche giorno fa scrivevo: Se ora vi permettete di ordinarci di togliere una notizia dall’edizione quotidiana, quando ritornerete al potere verrete a togliercela di persona?”.


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