Le Donne di Srebrenica chiedono in un appello inviato a Osservatorio la immediata liberazione degli operatori di «Un ponte per» a Baghdad
Continua in un angosciante silenzio il rapimento degli operatori di «Un ponte per» in Iraq. Osservatorio sta sollecitando l'invio di messaggi di solidarietà anche da parte di associazioni dell'area balcanica, teatro di dieci anni di sanguinosi conflitti. Pubblichiamo due messaggi di solidarietà da parte della Associazione delle Donne di Srebrenica (Tuzla) e da parte della associazione «Zena Zeni» delle Donne di Srebrenica a Vozuca. Ricordiamo che nell'agosto scorso, dopo l'attentato al quartier generale dell'Onu a Baghdad, il comunicato di rivendicazione ricordava proprio il massacro dei Musulmani di Srebrenica del 1995. La condanna della violenza e la solidarietà con le associazioni umanitarie espressa dalle donne sopravvissute alla strage di Srebrenica assumono in questo momento una grandissima importanza. Pubblichiamo la traduzione italiana dei messaggi che ci sono giunti.
Associazione Donne di Srebrenica – Tuzla
Dichiarazione di solidarietà: appello per il rilascio di Simona Torretta e Simona Pari della Associazione «Un ponte per»
Noi, le Donne di Srebrenica, che siamo sopravvissute al genocidio del luglio 1995 e che abbiamo perso i membri più cari delle nostre famiglie, le nostre case e i nostri beni, vogliamo esprimere la nostra solidarietà con Simona Torretta e Simona Pari. Chiediamo il loro immediato rilascio.
Come Bosniaco Musulmane e sopravvissute al genocidio, siamo contro ogni forma di violenza e condanniamo la persecuzione di persone innocenti. La signora Torretta e la signora Pari sono innocenti. Stavano lavorando in Iraq per motivi umanitari, per aiutare la gente dell'Iraq.
Noi, come madri, mogli, sorelle e figlie, chiediamo ai rapitori di queste due donne innocenti di rilasciarle immediatamente. Ci appelliamo alla loro umanità e alla loro coscienza. Noi crediamo fermamente che persone che hanno merhamet dentro di loro ascolteranno il nostro appello e lasceranno andare queste donne innocenti. Speriamo che venga restituita la libertà a Simona Torretta e Simona Pari il più presto possibile e che avremo la possibilità di incontrarle un giorno qui in Bosnia.
Allah imanet
Tuzla, 14.09.2004
Associazione Donne di Srebrenica “Zena-Zeni”
Appello delle donne di Srebrenica
Noi donne di Srebrenica ci rivolgiamo con questo appello ai responsabili delle persone in Iraq a seguito del rapimento delle due donne italiane in missione di pace nel vostro Paese per conto di una organizzazione umanitaria italiana.
Noi affermiamo la loro innocenza, sono venute per osservare la situazione nel vostro Paese e vedere in che modo potevano portare il loro aiuto così come hanno aiutato noi donne di Srebrenica.
La loro associazione è infatti per la pace, la giustizia e la dignità degli uomini così come anche noi donne di Srebrenica le conosciamo, senza considerare la fede, la nazionalità o la religione delle persone.
Ricordiamo che loro sono riconosciute amiche di noi donne di Srebrenica e le consideriamo innocenti nella loro missione di pace, sono solamente donne che volevano portare il proprio aiuto.
Vi chiediamo di eseguire tutto quanto è nelle vostre possibilità perché siano rimesse in libertà e possano ritornare nel proprio Paese.
Salam dalla Associazione “Da donna a donna” di Srebrenica
Vedi anche:
Simona e Simona