Pubblichiamo la seconda parte del commento "Cosa è stata per noi la SFOR", nel quale il settimanale sarajevese Dani ha ricordato gli otto anni della presenza della Forza di Stabilizzazione a guida Nato nel Paese, visti dalla parte dei Bosniaci
Militari tedeschi della SFOR
Di Faruk Borić, Dani, 10 dicembre 2004
Tradotto da: Martin Fontasch, per Osservatorio sui Balcani
Dossier: la missione della forza di stabilizzazione in Bosnia Erzegovina (16.12.1995 – 2.12.2004)
Cosa è stata la SFOR per noi
Il mercato di esseri umani
Liberi dalla responsabilità
Un rapporto di Human Rights Watch del 2002 ha riportato informazioni sul presunto coinvolgimento di alcuni impiegati civili delle basi americane della SFOR nel traffico di donne e ragazze. Si tratta di alcuni casi individuali benché, d’altro canto, persone in divisa abbiano frequentato regolarmente bordelli, non solamente in Bosnia Erzegovina ma anche altrove. Al novembre 2002, anche di fronte a questa inchiesta di Human Rights Watch, nessuno degli impiegati della SFOR ha risposto davanti alla giustizia per il dichiarato coinvolgimento nel traffico di donne, sebbene sia stata inoltrata una richiesta alla SFOR di indagare nel dettaglio tutte le affermazioni relative al coinvolgimento dei soldati della SFOR, delle persone che erano assunte a contratto e degli impiegati civili, così che potessero essere condannati. Tutti gli impiegati della SFOR godono della immunità di fronte ai tribunali locali e non possono essere perseguiti criminalmente, cosa resa loro possibile dalla Convenzione di Vienna, sebbene i soldati della SFOR siano obbligati a rispettare le leggi locali, alle quali però non sono soggetti.
Azioni celestiali
Contributo alla cinematografia bosniaca
A metà novembre del 2002 un elicottero dell’esercito della Federazione BiH si è alzato in volo sopra Sarajevo. Al suo interno si trovava un gruppo che doveva filmare una scena del film di Srđan Vuletić, “L’estate nella valle dorata”. La SFOR ha reagito istantaneamente, conformemente al divieto di volo e di movimento delle forze armate locali e dei loro mezzi senza precedente preavviso alla SFOR.
In seguito ha dato il permesso.
Prepotenti
Incidenti stradali
La immunità dei soldati della SFOR li ha sottratti alle indagini sui numerosi incidenti stradali nei quali sono stati coinvolti sulle strade bosniache. E’ impossibile conoscerne il numero esatto, ma il nostro giornale alcuni mesi fa ha dato la notizia di 210 incidenti stradali avvenuti nella prima metà di quest’anno nei quali sono stati coinvolti mezzi della SFOR e di altre organizzazioni internazionali, che non sono stati indagati. Possiamo azzardare e, con l’aiuto della semplice matematica asserire, che durante il pluriennale mandato della SFOR i loro veicoli sono stati coinvolti in oltre un migliaio di incidenti stradali.
Oltre all’arroganza nella circolazione, che gli autisti bosniaci hanno spesso attribuito alla SFOR, i soldati della SFOR hanno mostrato una condotta indecente per le strade delle città e dei dintorni, superando spesso il proprio mandato, facendo ricorso alla violenza in liti da bar e nelle risse da ubriachi.
Ci viene in mente solo un esempio, forse il peggiore, avvenuto a gennaio dell’anno scorso: soldati ubriachi del contingente americano della SFOR hanno sparato sull’automobile di Mirsad Ćavar, a Bjelašnica, senza alcun motivo concreto. Dopo l’intervento della polizia locale, i militari hanno rifiutato di mostrare i documenti di identificazione nonostante il fatto che, secondo tutte le regole, avessero l’obbligo di farlo.Il caso è stato messo a tacere, i soldati sono stati mandati indietro negli Stati Uniti d’America, senza alcuna informazione sulla punizione comminata per questo fatto.
Sémina e raccolto
Raccolta delle armi rimaste
I cittadini della Bosnia Erzegovina non hanno ancora fiducia l’uno nell’altro, visto che ancora oggi, secondo le stime della SFOR, molte armi illegali del periodo della guerra sono tenute nascoste nelle case. Indipendentemente dai dati, gli esempi delle armi da fuoco raccolte sono affascinanti: 16 milioni di proiettili, 180.000 bombe a mano, 43.000 fucili e pistole, 3.500 mine, 40.000 chilogrammi di esplosivo.
Queste operazioni sono state gradualmente prese in consegna dalla polizia locale.
(2 - fine)
Vai alla prima parte del servizio:
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La SFOR vista dai Bosniaci