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giovedì 08 settembre 2022 13:02

 

La Turchia nell'UE, cosa ne pensano gli Albanesi

20.01.2005    scrive Indrit Maraku

Lo storico avvio dei negoziati tra l'UE e la Turchia non ha suscitato grandi reazioni nella Tirana ufficiale, né tanto meno sulla stampa albanese. Sembra che Tirana non voglia sbilanciarsi. Invece gli umori della gente, riguardo l'avvicinamento della Turchia all'Unione europea, si possono leggere nei vari forum su Internet. Ci sono gli ottimisti e i più cauti, decisamente pochi i contrari
Istanbul - Il porto dei traghetti
Il 17 dicembre scorso l’Unione Europea ha deciso di aprire le porte alla Turchia. Un segnale di speranza non solo per i Turchi ma anche per i loro “fratelli minori” albanesi che condividono lo stesso sogno. Ciononostante, i media di Tirana hanno parlato poco di questo evento, mentre le autorità non si sono sbilanciate. Davanti a questa situazione, l’opinione pubblica ha cercato nuovi canali per esprime le sue idee. Ad ospitare i dibattiti su questo avvicinamento della Turchia a Bruxelles ci hanno pensato i vari forum, dove basta fare un giro virtuale per capire gli umori degli Albanesi sulla questione. La stragrande maggioranza si dice d’accordo, ma presto le opinioni si dividono su come Ankara può aiutare il suo alleato dei Balcani. Un'alleanza che trova le sue radici in cinquecento anni di storia.

Zitti per paura
Gli ottimi rapporti tra l’Albania e la Turchia non hanno portato a nessuna dichiarazione ufficiale delle autorità albanesi sullo storico passo avanti di Ankara verso l’Ue. Ovviamente la notizia ha fatto piacere, ma Tirana ha ancora troppa paura di sbilanciarsi sul piano diplomatico: per il momento sembra inopportuno farsi dei nemici e visto che uno degli oppositori più duri dell'avvicinamento rimane la Francia, è meglio stare zitti. Quella stessa Francia che circa un anno fa minacciò senza tanti giri di parole l’appoggio incondizionato di Tirana alla guerra in Iraq. Un appoggio che, secondo Parigi, si ripercuoterebbe sul cammino albanese verso Bruxelles.

Anche i media non ne hanno parlato. Ma del resto nessuna sorpresa: le vicende del mondo non hanno quasi mai interessato la stampa albanese e così, anche questa volta, e tanto gli opinionisti quanto gli “esperti” non si sono fatti vedere sulle pagine dei quotidiani.

“Speriamo che ci aiuti”!
In questa situazione, gli Albanesi hanno dovuto trovare altri modi per dire la loro e questa volta il dibattito è diventato tutto digitale. Il tema della Turchia nell’Ue ha riempito i vari forum dove si ritrovano milioni di Albanesi, fuori e dentro il Paese. Un giro tra quelli più prestigiosi, come “Albforumi” (www.albforumi.com), rivela che i consensi decisamente non mancano. Le divisioni, invece, riguardano il possibile ruolo di Ankara, come futuro membro dell’Ue, sull’integrazione dell’Albania. C’è chi crede che la Turchia possa far molto in questo senso, e c’è chi si dice più pessimista.

Nascosti dietro ad uno pseudonimo i pensieri corrono liberi. L’adesione della Turchia “vuol dire la realizzazione di un Europa laica dove possono convivere due civiltà diverse”, dice un utente di “Albforumi”, avendo presente la religione musulmana del popolo turco. La stessa religione del 70% degli Albanesi, cosa che per qualcuno è uno dei motivi di Bruxelles per tenere ancora per un po’ lontani Paesi come la Turchia, l’Albania, la Bosnia o persino lo stesso Kosovo, che potrebbero soffrire una certa discriminazione religiosa. “Noi siamo un popolo musulmano e nonostante non abbiamo forti convinzioni sull’Islam, per l’Europa rimaniamo soltanto ‘turchi’ in un altro Stato. Perciò speriamo che la Turchia entri a far parte dell’Unione perché non fa altro che aprirci la strada”.

Per qualcun altro, l’ingresso di Ankara nell’Ue sarebbe “la prima testimonianza che i popoli con culture e religioni diversi potrebbero vivere benissimo insieme. Un fallimento in questo senso comporterebbe alcuni cambiamenti nella politica balcanica dell’Ue, e questo sarebbe veramente tragico”.

C’è anche qualcuno che vede la Turchia come un contrappeso alla politica greca nei Balcani, specialmente nei confronti dell’Albania. “Come oppositrice della Grecia, la Turchia non sarebbe d’accordo con gli scenari ellenici e appoggerebbe l’Albania”, dice un altro utente di ‘Albforumi’, mettendo in guardia però dai rischi che questo comporta per “la cultura albanese, la quale anche adesso è contaminata dalla tradizione turco-islamica, allontanandosi in questo modo dalla sua storica cultura illirico-europea”.

Pochi, invece, quelli contrari all’adesione di Ankara. Secondo una delle opinioni più radicali, “la Turchia fa parte della civiltà islamica, mentre l’Ue rappresenta quella occidentale, dove la Turchia è di troppo. Essa può avere un’altra forma di collaborazione con l’Ue, ma non può essere un suo membro. Per quel che riguarda l’Albania, è meglio restarcene fuori. Dopo 15 anni credo che avremo un’economia consolidata e questa Unione non avrà più nessuna importanza per noi. Fino ad allora possiamo condurre il nostro gioco nei Balcani”.

Ma “fratellini” no!
I rapporti tra i due Paesi sono di vecchia data e cominciano nel Quattrocento con l’invasione ottomana dei Balcani. Un’invasione che durò per 5 secoli e che influenzò in modo irreparabile la cultura e l’identità degli Arberesh, come si chiamavano gli albanesi di quei tempi. L’esempio eclatante rimane il fatto che prima di quella invasione, gli Arberesh erano cattolici e ortodossi; dopo, il 70% della popolazione era, ed è tuttora, musulmana. Di quegli anni di invasione è protagonista Gjergj Kastriota, l’eroe nazionale albanese più suggestivo che, strappato dai turchi dalle braccia della madre sin da piccolo e portato in Turchia, dove diventò un ottimo guerriero e stratega prendendo il titolo di “Skanderbeg”, non si dimenticò mai della sua Patria e tornò ad organizzare la resistenza. Come racconta la storia, per 25 anni riuscì a cacciare i turchi dai territori albanesi, ma dopo la sua morte tutto ritornò come prima e la sua stirpe si costrinse ad emigrare in Italia, dove formò la comunità degli Arberesh che ancora oggi si trova soprattutto in Calabria.

Nonostante i tempi cambino, i Turchi hanno visto sempre gli Albanesi come i loro “fratelli minori”. Un sentimento che in realtà non è per niente ricambiato. Comunque i rapporti tra i due Paesi sono ottimi, stretti ancora di più dal fatto che oltre 5 milioni di Turchi sono di origine albanese, come ha dichiarato tempo fa l’ex presidente turco Sulejman Demirel. Intorno ai 22 mila, invece, si stima la cifra degli emigranti albanesi che vivono e lavorano attualmente in Turchia.

Ma nonostante questi rapporti e un pezzo di storia in comune, le chance dell’Albania e della Turchia per entrare nell’Ue sono diverse: l’Albania rimane un piccolo Paese dei Balcani mentre la Turchia un grande e potente Stato (già membro della Nato) sul confine tra l’Occidente e l’Oriente.
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