Prima edizione della rassegna di documentari sui Balcani, sezione video di Transculture 2005, sotto la direzione artistica di Sergio Fant
Nelle tre giornate saranno proiettate 5 opere originali di Claudia Tosi, Boris Mitic, Adela Peeva, Goran Radovanovic, Manuela Pecorari e Nicola Nannavecchia, registi indipendenti e già affermatisi nei più prestigiosi festival’s di documentari europei ed internazionali.
“Vukovar, Mostar, Sarajevo e naturalmente Belgrado sono gli scenari; le donne soprattutto, le protagoniste, e gli ambienti quelli tipici di un ex-paese, dove il territorio e la società escono a brandelli, dilaniati da un decennio di odi, guerre e violenze. Quello che c’era ora non c’è più, come dopo ogni guerra; per le telecamere dei registi restano solo le macerie, dei frammenti con cui ricostruire le cause di quello che è avvenuto nel passato e ricomporre le basi per quello che potrà riservare il futuro” – dice il direttore artistico Sergio Fant.
“Un cinema d’ avanguardia, perché sperimenta linguaggi cinematografici nuovi, come il documentario d’autore; un cinema di scoperta perché aperto ad altre realtà, quelle appena al di là dei nostri confini, geografici e non; un cinema critico, capace di scardinare preconcetti e stereotipi ed invece aperto alla riflessione e all’approfondimento, voluto – spiegano gli organizzatori – per avvicinarsi all’area balcanica con simpatia e solidarietà”.
Apre così Sconfini, rassegna alla sua prima edizione, promossa da Samarcanda con l’intento di indagare attraverso la visione cinematografica, altre realtà oltre gli steccati, oltre le barriere oltre i confini.
PROGRAMMA
Venerdì 22 aprile 2005
Belluno, ore 20:30
• Whose is this song? (Bulgaria - 2003)
Pieve di Cadore, ore 20:30
• Private fragments of Bosnia (Italia - 2004)
• Casting (Serbia-Montenegro - 2003)
Sabato 23 aprile 2005
Belluno, ore 20:30
• Private fragments of Bosnia (Italia - 2004)
• Casting (Serbia-Montenegro - 2003)
Pieve di Cadore, ore 20:30
• Perché le donne non fanno la guerra? (Italia - 2004)
• Pretty Dyana (Serbia-Montenegro - 2003)
Domenica 24 aprile 2005
Belluno, ore 20:30
• Perché le donne non fanno la guerra? (Italia - 2004)
• Pretty Dyana (Serbia-Montenegro - 2003)
Pieve di Cadore, ore 20:30
• Whose is this song? (Bulgaria - 2003)
Feltre, ore 17:00
• Private fragments of Bosnia (Italia - 2004)
• Pretty Diana (Serbia-Montenegro - 2003)
• Casting (Serbia-Montenegro - 2003)
INGRESSO GRATUITO
PRIVATE FRAGMENTS OF BOSNIA, di Claudia Tosi - Italia, 2004, 54 minuti (versione originale con sottotitoli italiani). Alla presenza della regista.
Svetlana è una ragazza bosniaca che ha lasciato Mostar, la sua città natale, allo scoppio della guerra e non vi ha più fatto ritorno per dodici
anni. Oggi vive negli Stati Uniti. Sulla scorta di una lunga serie di registrazioni delle loro conversazioni telefoniche la regista ha deciso di intraprendere quel viaggio che forse l’amica non si deciderà mai a fare. Un ritorno a casa per interposta persona? Un viaggio nella memoria basato su ricordi che appartengono ad un’altra donna? La vita a Mostar è andata avanti o sarà difficile non imbattersi nelle ferite che la guerra ha inferto al tessuto sociale e alle vite private degli abitanti della città? E soprattutto: cosa pensa chi è restato di tutti coloro che hanno deciso di andare a vivere altrove?
PRETTY DYANA, di Boris Mitic - Serbia-Montenegro, 2003, 45 minuti (versione originale con sottotitoli italiani).
Nel bel mezzo di un quartiere dormitorio di Belgrado c’è un’enorme, dimenticata chiesa ortodossa in costruzione, che si affaccia su di un campo di zingari fuggiti dalla guerra in Kosovo. Strani veicoli entrano ed escono dall’accampamento… Considerate ormai poco più che ferri vecchi o nei casi migliori oggetti di collezionismo, le Citroën Dyane e 2CV vengono trasformate in futuristiche vetture alla Mad Max. Carrozzeria, sedili e portiere vengono smontati, mentre sullo chassis restano motore, trasmissione e ruote, cui viene aggiunto un improvvisato cassone sul retro, il tutto dipinto con colori sgargianti e arricchito di improbabili optional. Utilizzate per recuperare in giro per la città materiali di scarto da riciclare e rivendere, le “Dyana” diventano così l’unico mezzo di trasporto e insieme di sostentamento della comunità. A fine giornata perfino le batterie della macchina sono usate come generatori di energia per avere luce, guardare la TV e ricaricare i cellulari! L’unico problema è la polizia…
WHOSE IS THIS SONG?, di Adela Peeva - Bulgaria, 2003, 70 minuti (versione originale con sottotitoli inglesi).
“Eravamo a cena in un ristorantino di Istanbul, con amici da diversi paesi dei Balcani: un greco, un macedone, un turco, un serbo, e io, che sono bulgara. È lì che abbiamo sentito la canzone di cui parla il film. Appena il complessino e la cantante hanno attaccato con il brano abbiamo cominciato tutti a canticchiarlo, ognuno nella sua lingua, ognuno con un testo diverso. Ma tutti sostenevano che il brano era originario del loro paese, ed è così che è cominciata un’accanita discussione: di chi era quella canzone? Io ero convinta fin dalla mia infanzia che fosse bulgara, e così volevo scoprire perché anche tutti gli altri rivendicavano la stessa identica melodia come loro” (Adela Peeva)
CASTING, di Goran Radovanovic - Serbia-Montenegro, 2003, 52 minuti (versione originale con sottotitoli italiani).
Sesso, sopravvivenza, Serbia, calze di nylon… cos’hanno in comune? Donne e uomini alla ricerca disperata di un lavoro hanno risposto ad un annuncio per la ricerca di modelle e modelli per la pubblicità di una nuova marca di calze: "L’Euro-look finalmente anche in Serbia!” Improvvisamente, però, si ritrovano protagonisti di un documentario che affronta i cambiamenti radicali nella Serbia di oggi. Un piccolo studio, un fondale blu, una sedia… via maglioni, gonne, pantaloni e t-shirt… domande
secche e risposte con lo sguardo dritto nell’obiettivo: quale situazione migliore per mettersi davvero a nudo e dire tutta la verità? Quella società che ha scelto di seguire ciecamente le sole regole dell’economia di mercato per uscire dal suo oscuro recente passato, cercando una via serba alla democrazia, ha elevato in realtà il successo materiale e la ricchezza e unici nuovi riferimenti per le generazioni più giovani.
PERCHÈ LE DONNE NON FANNO LA GUERRA?, di Manuela Pecorari e Nicola Nannavecchia - Italia, 2004, 58’ (versione originale con sottotitoli italiani).
Ricordi di donne che hanno vissuto in prima persona la guerra che ha insanguinato l’ex Jugoslavia fra il 1991 e il 1999. Donne che raccontano se stesse e le decisioni, spesso difficili, che hanno dovuto prendere a causa di questa guerra. Marija Morana vive a Vukovar per scelta e da qui ha visto la guerra. Vukovar è un posto dove la gente che passa ritorna sempre, per una strana forma di affezione: qui vedi le conseguenze della distruzione, una distruzione fatta dall’Uomo. Da gente come te e come me. Jasmina Tesanoviç è una scrittrice che vive a Belgrado. Racconta cosa vuol dire sentirsi una vittima totale: vittima di Milosevic e della Nato, del proprio governo e di quelli che ti vedono sempre come il serbo cattivo. Neva Tolle, di Zagabria, è una donna che ha scelto di arruolarsi per difendere, armi in pugno, suo figlio e la sua piccola casa. Svetlana Broz è nipote del Maresciallo Tito. Lascia Belgrado e la sua casa tranquilla per andare in Bosnia, in una Sarajevo assediata, insieme alla figlia di 11 anni e senza paura perché anche lì vivono i bambini di qualcuno. Dunja Gelineo è di Dobrinja, un quartiere di Sarajevo in prima linea durante l’assedio della città. Dunja ha imparato a riconoscere le etnie dal nome delle persone: prima della guerra non avrebbe saputo farlo, nemmeno con il suo...
Info:
BOTTEGA DI BELLUNO
Via Caffi 113 - Belluno
Telefono: 0437 950797
Email:
samarcandabl@libero.it
BOTTEGA DI PIEVE DI CADORE
Piazza Municipio 23 - Pieve di Cadore
Telefono: 0435 501569
Email:
samarcandacadore@tele2.it
BOTTEGA DI FELTRE
Via Borgo Ruga 6 - Feltre
Telefono: 0439 89734
Email:
samarcandafeltre@libero.it