Secondo le informazioni in possesso del media elettronico IWPR l'indiziato dell'Aja richiese personalmente i servizi dell'unità di paramilitari serbi "Scorpioni" recentemente mostrati in un video mentre, nel luglio del 1995, giustiziavano prigionieri originari di Srebrenica
Di Daniel Sunter, Belgrado e Ana Uzelac, L'Aja, IWPR, 9 giugno 2005 (titolo originale: "Mladic ‘Recruited' Infamous Scorpions")
Traduzione per Osservatorio sui Balcani: Carlo Dall'Asta
Il generale Ratko Mladic, l'ex comandante serbo bosniaco ora latitante, reclutò la famigerata forza paramilitare degli Scorpioni perché combattesse al fianco delle sue truppe in Bosnia, solo pochi mesi prima che membri della stessa giustiziassero – stando alle accuse – numerosi uomini musulmani dopo la caduta di Srebrenica. Questo è ciò di cui IWPR/BIRN è venuto a conoscenza.
La rivelazione arriva mentre si tenta di stabilire chi controllava direttamente gli Scorpioni nel periodo in cui si sostiene che essi abbiano ucciso gli uomini di Srebrenica – e questo potrebbe avere conseguenze enormi per il processo di Slobodan Milosevic all'Aja.
Due fonti vicine alle ex autorità serbe nell'area croata della Slavonia orientale hanno riferito a IWPR/BIRN che all'inizio del 1995 il generale Mladic e alcuni dei suoi più stretti collaboratori visitarono Djeletovici, la base degli Scorpioni.
Si dice che membri dell'unità appaiano in un video, mostrato una settimana fa al Tribunale dell'Aja e sulla televisione serba, mentre giustiziano sei tra uomini e ragazzi musulmani nella zona di Trnovo, nella Bosnia orientale, in seguito alla caduta dell'enclave di Srebrenica.
Le fonti di IWPR sostengono che Mladic, accusato dall'Aja di crimini di guerra, incontrò per diverse ore il comandante della forza paramilitare Slobodan Medic e gli chiese se i suoi uomini – volontari serbi provenienti dalla Croazia e dalla Serbia – sarebbero stati pronti ad affiancare le forze serbe bosniache nei sempre più intensi combattimenti con le truppe della Federazione.
L'incontro avvenne nel momento in cui rappresentanti dell'entità serba di Bosnia, la Republika Srpska, stavano considerando apertamente la possibilità di una unione formale con le parti della Croazia a guida serba, per contrastare la crescente potenza delle forze armate Bosniache. "Lo scopo della visita era di assicurarsi il coinvolgimento [degli Scorpioni] e il sostegno [alle forze serbe bosniache]. Mladic e i suoi collaboratori passarono diverse ore con Medic e dopo il pranzo e i colloqui se ne andarono," ha detto una delle fonti.
La fonte sostiene che la presenza degli Scorpioni nell'area di Trnovo – dove si dice che essi abbiano bloccato un'importante via per i rifornimenti militari all'esercito bosniaco – fu il diretto risultato di un accordo tra Mladic e il comandante dell'unità paramilitare, "Gli Scorpioni erano là per aiutare [le forze serbe bosniache] a combattere le forze della Federazione Bosniaca."
Il presunto coinvolgimento degli Scorpioni in crimini di guerra potrebbe avere importanti conseguenze per il processo Milosevic. Gli inquirenti accusano l'imputato di genocidio in Bosnia, supportando questa accusa con documentazioni e testimonianze che dimostrano che egli finanziò e procurò supporto logistico alle forze serbe bosniache. Ma essi non sono finora riusciti a presentare la cosiddetta "smoking gun", la prova che egli sia direttamente collegato ai massacri avvenuti laggiù.
La domanda che necessariamente si porrà in tribunale, nel caso che il nastro che mostra le esecuzioni venga ammesso come prova, è sotto il comando di chi gli Scorpioni operavano nell'estate del 1995, quando si ritiene che essi abbiano ucciso i sei uomini e ragazzi musulmani a Trnovo. Nel Tribunale l'accusa sostiene che le autorità serbe di sicurezza, guidate da Milosevic, fossero al comando dell'unità, mentre l'ex leader di Belgrado ha insistito che esse erano sotto il controllo delle autorità serbe croate.
Secondo le fonti di IWPR, gli Scorpioni al momento dell'atroce episodio facevano formalmente parte dell'undicesimo Corpo della VRSK, l'esercito della Repubblica della Krajina Serba, lo staterello serbo auto-proclamatosi indipendente in Croazia.
Medic, in una deposizione resa alcuni anni fa in un processo che vedeva coinvolto uno dei suoi ex camerati, aveva detto che l'unità degli Scorpioni era stata formata nel 1991, inizialmente per assicurare la sicurezza dei campi petroliferi della Slavonia orientale. Aveva aggiunto che nel 1996 essa era diventata una unità di riserva della SAJ, l'unità speciale antiterrorismo del Servizio di Pubblica Sicurezza serbo.
Questo ha avuto conferma la settimana scorsa al processo Milosevic, quando il testimone Generale Obrad Stevanovic, ex assistente del ministro dell'Interno serbo, ha detto alla corte che "il punto in cui per la prima volta [gli Scorpioni] avrebbero potuto esserlo stati [subordinati al ministero dell'Interno serbo] potrebbe essere stato dopo la fine della guerra in Krajina, dopo la metà del 1996 o forse un poco prima [quell'anno]".
Un rapporto recentemente pubblicato dal Dipartimento serbo sul crimine organizzato, sui legami tra l'unità degli Scorpioni e le autorità di Belgrado, sostiene che l'unità paramilitare non passò sotto il comando del SAJ fino al marzo 1999.
Benché gli Scorpioni potrebbero essere stati direttamente controllati dai capi militari del VRSK, ci sono prove che i paramilitari avessero legami con l'apparato di sicurezza di Belgrado, specialmente quando l'unità fu creata.
Nella sua deposizione presso la Corte, Medic ha ammesso che quando l'unità fu formata nel 1991 essa faceva parte delle forze armate jugoslave. E l'allora ministro della Difesa serbo, Marko Negovanovic, ha dichiarato al parlamento serbo nel dicembre di quest'anno che le unità volontarie serbe della Krajina finirono sotto il comando militare di Belgrado.
Mentre l'acquisizione da parte degli inquirenti del video di Trnovo ha consegnato loro un potenziale elemento probatorio di grande valore per il loro tentativo di riuscire a condannare Milosevic sulle accuse per genocidio, gli osservatori avvisano che essi potrebbero ancora vedere il loro lavoro vanificato dalla necessità di provare che l'imputato dell'Aja era effettivamente responsabile degli Scorpioni quando essi – secondo le accuse – commisero le uccisioni mostrate sul nastro.
Secondo Heikelina Verrijn Stuart, una giornalista legale olandese che segue da lungo tempo il processo Milosevic, questa connessione potrebbe ancora porre una sfida di fronte agli inquirenti.
"Se non ci sono prove che [gli Scorpioni] fossero al tempo [degli assassinii] parte della struttura della polizia serba, i magistrati dovranno ricostruire il legame tra Milosevic e il gruppo….al di là di quanto è disponibile in documenti, testimonianze oculari e prove circostanziali, molti dei quali già sono stati prodotti in tribunale," ha detto a IWPR. "E l'insieme di tutto ciò potrebbe far risultare il gruppo troppo lontano da Milosevic [perché l'accusa di genocidio sia povata]."
Oltre alla la prova che egli finanziò e fornì di supporto logistico i Serbi bosniaci, ci potrebbe essere altro materiale che colleghi l'ex leader serbo e Mladic negli archivi del corpo militare di più alto livello dell'ex Jugoslavia, il Supremo Consiglio di Difesa, che sono stati acquisiti come prova nel caso Milosevic, sotto misure protettive su insistenza di Belgrado.
Ma se i magistrati inquirenti riuscissero a provare che gli Scorpioni facevano nel 1995 parte delle forze di polizia serbe, ufficiali o clandestine, lo scenario potrebbe cambiare drasticamente. "Se un tale legame esiste, e viene provato, per Milosevic sarebbe davvero disastroso," ha detto Verrijn Stuart.
Daniel Sunter è un collaboratore regolare di IWPR/BIRN e Ana Uzelac è project manager di IWPR all'Aja.