Balcani Cooperazione Osservatorio Caucaso
giovedì 08 settembre 2022 14:22

 

Srebrenica, dieci anni dopo

28.06.2005   

Appuntamento nell'ambito delle iniziative "1995 - 2005: ricordando Srebrenica"

SREBRENICA, VOCI DALL’OBLIO
(Italia/2005) di Luca Rosini, Roberta Biagiarelli e Alberto Bougleaux (15’)
Versione originale. Sottotitoli italiani

Introducono Gianni Sofri e un rappresentante della Regione Emilia-Romagna

Bosnia Erzegovina, 11 luglio 1995. Le truppe serbo-bosniache del generale Ratko Mladic espugnano l’enclave di Srebrenica. In pochi giorni più di 7000 persone (in maggioranza maschi musulmani) vengono trucidate e sepolte in fosse comuni. Il reportage racconta il genocidio bosniaco a partire dalle testimonianze delle donne sopravissute. Questo video, presentato in occasione dell’anniversario del massacro, fa parte del progetto Srebrenica, dieci anni dopo, un percorso nella memoria che intreccia documentario, teatro civile e inchiesta.


a seguire


ADOTTANDO A TUZLA
(Italia/2005) di Enza Negroni (5’) - estratto.
Sc.: Elisabetta Ferrando. P.: Regione Emila-Romagna, Comune di
Bologna, Associazione ‘Adottando’ e Video8.

Sequenze tratte dal documentario che Enza Negroni sta terminando sull’adozione “un po’ meno a distanza” che alcune associazioni, tra cui “Adottando” di Bologna, stanno portando avanti in Bosnia per aiutare i bambini traumatizzati dalla guerra, non solo con contributi economici, ma con la propria presenza e il proprio affetto, in uno scambio tra bimbi e genitori, fra famiglie bosniache e famiglie italiane.


a seguire


TRAIN DE VIE - UN TRENO PER VIVERE
(Francia-Romania/1999) di Radu Mihaileanu (103’)
F.: Yorgos Arvanitis, Laurent Dailland. Mus.: Goran Bregovic.
Dialoghi italiani: Moni Ovadia. Int.: Lionel Abelanski, Rufus,
Clement Harari
Versione originale. Sottotitoli italiani

Train de vie è un road movie assolutamente atipico che racconta la fiaba di un villaggio ebreo dell’Europa centrale che, incalzato dall’avanzata tedesca, decide di sfuggire al carnefice affidandosi al matto Shlomo (in pratica lo scemo del villaggio) e, dunque, mettendo in scena lo spettacolo
assolutamente credibile di un finto treno di deportati in cui tutti i ruoli (nazisti e prigionieri) sono interpretati dagli abitanti del villaggio.


Ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili