Le problematiche della guerra e della pace registrano un grande interesse in molti ambienti culturali e professionali. I dibattiti si susseguono e le argomentazioni segnalano un forte coinvolgimento dell'opinione pubblica.
Per iniziativa di tre realtà che operano in settori molto specifici - il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, Mine Action Italy di Brescia e S.E.I. Società Esplosivi Industriali S.P.A. di Ghedi - nell'ottobre 2003 è stato organizzato il convegno "Le armi della Repubblica. L'industria della difesa nel contesto nazionale tra prospettive di integrazione europea e istanze di pace", al quale sono intervenuti studiosi di economia, rappresentanti di aziende produttrici di sistemi d'arma, esponenti dei movimenti pacifisti, allo scopo di riconoscere un terreno comune di confronto attorno ai temi della pace e della difesa.
Alla luce di quell'iniziativa, convinti che la dilatazione degli orizzonti nei quali il nostro Paese si trova ad operare esiga che quel dibattito tra orientamenti diversi prosegua, anche per alimentare un costume civile, gli organizzatori ritengono di proporre agli stessi interlocutori un secondo appuntamento, questa volta dedicato ad un tema e ad una situazione di particolare attualità e gravità, che coinvolge soggetti fortemente eterogenei, spesso tuttavia compartecipi di imprese molto complesse e concrete: "Forze Armate, ONG ed industria nelle situazioni di post-conflitto".
I concetti stessi di guerra e di pace, che in questi anni hanno subito profondi mutamenti, suggeriscono di cercare un contributo di conoscenza proprio tra i soggetti che, muovendo da punti di vista spesso lontani, più di altri hanno riflettuto - spesso a partire da esperienze dirette - sulla drammatica realtà dei dopoguerra e sui tentativi di costruire nuove condizioni di pace.
A partire dalla definizione di guerra e di dopoguerra, dalla localizzazione geografica delle aree martoriate dai conflitti e dalla esperienza di uomini e di donne, si esamineranno le problematiche della gestione del post-conflitto e le risorse messe in campo per farvi fronte, i problemi della sicurezza, gli aspetti economici, finanziari e industriali della ricostruzione, i nodi della protezione civile, il problema della eliminazione dei sistemi d'arma, delle bonifiche umanitarie, del coinvolgimento della società civile nei processi di ricostruzione. Chiederemo la partecipazione di militari, di esponenti dell'industria, di rappresentanti di ONG, di movimenti di opinione, ai quali vogliamo proporre un confronto costruttivo e aperto, senza preconcetti.
E' ormai un luogo comune considerare il confine tra guerra e dopoguerra una soglia molto mobile; il convegno vuole essere un contributo per conoscere e comprendere quali soggetti, quali risorse, quali programmi stanno operando per aprire un'alba della pace nelle società che in questo nostro tempo stanno faticosamente uscendo da sanguinosi conflitti.
Vai al Programma
Promotori
Il Museo Storico Italiano della Guerra (o.n.l.u.s.) di Rovereto, sorto nel 1921 come Museo dedicato al Primo conflitto mondiale e, successivamente, alle guerre della “nuova Italia", raccoglie e conserva documenti della storia della partecipazione dell'Italia alle guerre del Novecento. Promuove mostre temporanee, cura ricerche, pubblica studi e documenti, organizza un'intensa attività didattica e considera tra i terreni della sua iniziativa i temi della guerra e della pace del nostro tempo.
L’Associazione Mine Action Italy (M.A.I.), con sede a Brescia, si dedica ad iniziative umanitarie e ad attività formative e sollecita studi per lo sviluppo di nuovi mezzi e di metodologie più efficaci nelle attività di sminamento e bonifica. L’Associazione interagisce con la Fondazione Don Carlo Gnocchi e i chirurghi volontari del GICAM ed ha ottenuto da parte del Ministero Affari Esteri - Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo - Roma l’approvazione del finanziamento relativo al progetto “Ospedale dei bambini in Sierra Leone”.
S.E.I. - Società Esplosivi Industriali S.p.A. di Ghedi (Brescia) - nell’ambito dei propri programmi di ricerca, ha avviato negli anni scorsi uno studio per la definizione di un sistema di sminamento umanitario.
In occasione di una mostra sulle mine antiuomo allestita a Rovereto nel 2000, il Museo della Guerra è entrato in un rapporto di collaborazione con M.A.I. e, tramite questa Associazione, con S.E.I. S.p.A. Da questo incontro è scaturita la decisione di M.A.I. e di S.E.I. S.p.A. di donare al Museo di Rovereto materiali operativamente e tecnologicamente obsoleti, nonché documentazione tecnica e d’archivio relativa al settore delle mine antiuomo, oggi messe al bando da Convenzioni internazionali recepite dalla legislazione italiana.
INFO:
Museo Storico Italiano della Guerra
Via Castelbarco 7 - Rovereto (TN)
Telefono: 0464 438100
Fax: 0464 423410
Email:
info@museodellaguerra.it