La leadership del Partito socialista albanese cambia volto. Dopo quindici anni esce di scena l’ex leader Fatos Nano. La nuova guida sarà il sindaco di Tirana Edi Rama, mentre il segretario generale del partito sarà l’ex ministro della difesa Pandeli Majko
Edi Rama
Quindici anni dopo la sua nascita, il Partito Socialista albanese (Ps) ha un nuovo leader: Edi Rama, il giovane sindaco di Tirana, ha vinto la dura battaglia con l’ex presidente della Repubblica, Rexhep Meidani, aggiudicandosi 297 voti a favore (146 in più del suo rivale) al congresso straordinario del partito tenutosi nei primi giorni d’ottobre.
Al posto di segretario generale è stato scelto l’ex ministro della Difesa, Pandeli Majko, anch’egli d’età giovane, ma sostenitore dell’ala conservatrice all’interno dei socialisti albanesi. Una scelta che sembra essere un vero e proprio compromesso e che ha scansato il pericolo di una nuova scissione nel Ps, creatosi dopo la bocciatura di una piattaforma piena di riforme radicali presentata da Rama il primo giorno dei lavori. Un motivo, questo, che ha spinto molti critici a definire quella di Edi Rama “una vittoria immorale”. Ma si tratta anche di una svolta storica nella vita dei socialisti albanesi: sia Majko che Rama appartengono alla nuova generazione di politici, entrambi dichiaratamente anti-comunisti.
Strana vittoria
Ha perso la sua causa, quella di far approvare al congresso una piattaforma pensata per una riforma radicale del Ps, ma alla fine è riuscito a farsi eleggere a larga maggioranza a capo del partito. Decisamente una vittoria paradossale, quella di Edi Rama, prodotto del compromesso tra le due correnti all’interno dei socialisti. Una vittoria immorale, secondo Andi Bejtja, una delle firme più prestigiose del giornalismo albanese, poiché dopo la bocciatura del suo programma Rama non doveva far altro che dimettersi. Una responsabilità che si è preso invece l’ormai ex segretario generale del partito, Gramoz Ruci, scansando il rischio di una nuova scissione.
Pandeli Majko
Così, a 15 anni dalla sua creazione cambia anche il numero due del partito: il ruolo del segretario generale è stato affidato all’ex ministro della Difesa, nonché ex Primo ministro, Pandeli Majko, appartenente alla corrente conservatrice all’interno del partito che fa capo a Fatos Nano.
Una svolta storica
“Come sarà la convivenza tra Rama e Majko?”, si chiedono in molti in Albania. Già, perché fino al giorno prima del congresso i due non facevano altro che lanciarsi critiche a distanza: il sindaco di Tirana appartiene all’ala riformista del Ps, Majko a quella conservatrice. Ma i primi giorni di vita del nuovo “duo” sembrano aver tranquillizzato tutti: “Rexhep Meidani, Petro Koci, Pandeli Majko, non saranno miei avversari, ma i miei più stretti collaboratori nella strada del Ps verso la vittoria”, ha detto Rama. Frasi di riavvicinamento anche da parte di Majko che ha detto di “apprezzare i valori di Edi Rama” senza però negare quelli che ha definiti come i “vecchi valori del Ps” come Nano, Gramoz Ruci e Servet Pellumbi “con i quali continuerò a consultarmi”.
Ma nonostante queste incongruenze, secondo gli analisti, Rama e Majko hanno molto più punti in comune di quello che può sembrare. Entrambi hanno dimostrato di saper lavorare bene senza perdersi in chiacchiere: le opere di Rama come sindaco di Tirana sono tangibili per tutti, come del resto gli Albanesi ricordano ancora la buona gestione di Majko della crisi kosovara nella primavera del 1999, quando centinaia di profughi assaltarono il confine tra i due Paesi cercando di mettersi al riparo dalla guerra.
Entrambi, poi, sono di età giovane, appartenenti alla nuova generazione di politici che non ha nessun legame con il passato: Rama ha 41 anni, Majko 39. Creatosi nel 1991 dalle ceneri del disciolto Partito del Lavoro del dittatore comunista Enver Hoxha, per la prima volta nella sua storia il Partito socialista ha nel suo vertice due anti-comunisti dichiarati: un evento storico, com’è stato largamente definito.
Una conferma in questo senso è arrivata nei giorni successivi al congresso con il rinnovo degli organi dirigenti del partito dove i nomi di molti ex deputati ed ex ministri sono stati rimpiazzati da figure nuove. Ma il segno più tangibile è stato dato da Rama e Majko nella città di Scutari, capoluogo del nord Albania ritenuto da sempre roccaforte dei democratici. Davanti all’elettorato di sinistra, i due hanno pubblicamente chiesto scusa per la mal gestione del governo di Nano di molti problemi che toccano la città.
La metà mancante di Berisha
Che fine ha fatto Nano? “Continua a fare la politica albanese via telefono”, dicono, ma in realtà l’assenza dello storico leader dei socialisti e aspro rivale di Sali Berisha, ha lasciato un vuoto ancora da colmare. Per 15 anni l’opinione pubblica si era abituata agli scontri dei due al punto da pensare che “nessuno poteva fare a meno dell’altro”.
Ma sono loro stessi ad ammetterlo: Nano ha definito Berisha “un regalo di Dio”, aggiungendo che “per quanto lui rimarrà in politica, i socialisti rimarranno al governo”; dal canto suo Berisha ha svelato in una recente intervista di aver addirittura aiutato Nano in uno dei suoi scontri in Parlamento con gli scissionisti di Ilir Meta quando quest’ultimi facevano ancora parte del Ps.
Secondo alcuni analisti, per Berisha sarà molto più difficile governare senza Nano alla guida dell’opposizione. Il nuovo Premier dovrà ora confrontarsi con Edi Rama, una figura che coglie favori anche tra l’elettorato di destra. “Le accuse di Berisha nei confronti di Rama sono poche per farlo sentire sicuro a capo della maggioranza – scrive Altin Kreka, vice capo redattore di ‘Gazeta Shqiptare’, in un suo editoriale – Berisha stesso sa che anche tra l’elettorato di destra c’è chi guarda Rama con ammirazione. Per essi, l’unico male di Rama è il colore rosso della sua tessera, ma questo si dimentica facilmente quando pensi ai cambiamenti che egli porta ovunque con l’immagine che ha creato attorno a sé”.
Di sicuro per ora c’è la nostalgia che Berisha nutrirà nei confronti del suo storico rivale… almeno fino a quando non riuscirà a trovare un altro da accusare di corruzione, criminalità organizzata e povertà. Accuse che non reggono nei confronti di Rama, ma con questa filosofia Berisha e Nano hanno intrapreso molte campagne e vinte molte battaglie.