Convegno dedicato all'esperienza diretta di eventi traumatici in conflitti bellici e al controverso ruolo delle discipline psichiatriche in tale ambito
L'evento si propone di facilitare il dialogo attorno a tali complesse domande, offrendo strumenti di riflessione che attingono all'analisi critica del procedere della "scienza" in questo ambito, ad esperienze di ricerca collaborativa, a testimonianze di operatori impegnati sul campo, nel contesto medico-psichiatrico, ma anche in quello della collaborazione sociale e politica.
Lo scenario storico-politico di riferimento è quello delle guerre nei Paesi dell'ex-Jugoslavia, con il suo portato di ferite ancora aperte a un decennio dalle tragedie più eclatanti e con la sua messe di profughi anche nelle nostre città: agli esiti psichici a lungo termine di tali conflitti è dedicata una ricerca multicentrica, CONNECT, condotta nell'ambito dei progetti dell'Unione Europea, a cui l'Università di Modena e Reggio Emilia prende parte.
I lavori si articolano in tre sessioni.
La prima, dedicata alla figura diagnostica del Disturbo Post-traumatico da Stress, mette a confronto due visioni opposte che ne illustrano sia gli aspetti potenzialmente mistificanti del significato della sofferenza postraumatica, ma anche l'utilità interpretativa, operativa e di ricerca.
La seconda serie di interventi è dedicata specificamente al suddetto progetto di ricerca CONNECT (Componenti, organizzazione, costi ed esiti degli interventi sanitari e di comunità per persone con stress post-traumatico conseguente alla guerra ed al conflitto nei Balcani), in corso anche presso l'Università di Modena e Reggio Emilia, che è il centro partecipante per l'Italia.
Nella terza sessione pomeridiana operatori della salute mentale, delle istituzioni, delle organizzazioni umanitarie e del volontariato presentano in una tavola rotonda testimonianze ed esperienze di intervento nei Paesi dell'ex-Jugoslavia, ma anche in altri territori dilaniati da decenni di conflitti, come la Palestina.
Il Programma