Balcani Cooperazione Osservatorio Caucaso
giovedì 08 settembre 2022 14:19

 

Cantillazione coranica e canti islamici di Bosnia

19.12.2005   

Concerto con Hâfiz Aziz Alili e Ensemble Arabeska nell'ambito della rassegna "Finestre del Mediterraneo"

Gli studiosi hanno coniato il termine “cantillazione” a designare una pratica vocale che sta tra canto e recitazione e che è comune a molte tradizioni spirituali: si pensi, per fare solo degli esempi incompleti, alla cantillazione indiana braminica dei Veda, a quella buddhista tibetana dei sutra e dei mantra, alla cantillazione ebraica, armena, bizantina, greco ortodossa o al cantus planus gregoriano.

È da notare come in ogni singola tradizione si siano sviluppate regole e leggi che rendono la cantillazione del testo sacro una sorta di scienza rigorosa di estrema difficoltà esecutiva, che combina dizione, recitazione, canto, meditazione, preghiera, uso cosciente del suono e del corpo ad altissima emozione.

La particolare cantillazione sviluppatasi nell’Islâm viene considerata una scienza esatta detta tajwîd, con precise indicazioni sulla pronuncia dell’arabo classico, lingua divina, sulla durata delle vocali, delle sillabe, delle pause, sul timbro vocale e sulle particolari tecniche di nasalizzazione e di emissione. Le reazioni degli auditori a questo tipo di cantillazione sono molto intense e conducono davvero molto spesso a stati di forte emozione, pianto e, talora, a stati di estasi.

L’elaborata, raffinata cantillazione coranica ha costituito e costituisce un modello estetico di riferimento per ogni tipo di “canto” secolare sviluppatosi nelle aree islamiche o islamizzate e, di fatto, molti “cantanti” professionisti, ebbero una formazione iniziale come qâri', o proseguirono parallelamente questa loro attività.

Aziz Alili è un importante cantillatore (qâri') che come talora accade è anche uno hâfiz, ossia un “preservatore”, termine dato a chi conosce a memoria l’intero Quran. Egli ha vinto il prestigioso primo premio di cantillazione (qirâ‘at) a Teheran nel 1996. Hâfiz Aziz Alili dirige anche un proprio ensemble con il quale propone repertori sacri, soprattutto inni sacri ilâhija, arrangiati per un ensemble che combina strumenti tradizionali (flauto ney, cetra su tavola qanun) e strumenti contemporanei (sintetizzatore).