Primo di tre appuntamenti nell'ambito di "Finestra sul mondo 2006" con la testimonianza di Annalisa Chiozzi e Nicola Borsella del CISP di Roma
L’edizione 2006 è interamente dedicata alla Bosnia.
Diversi i motivi che hanno portato a questa scelta: è appena trascorso il decennale dagli accordi di Dayton, che hanno portato alla pace dopo un conflitto di 4 anni, decennale che è stato anche quello dall’eccidio di Srebrenica, una vergogna europea troppo spesso dimenticata.
Guerra e pace: l’evento che ha visto il ripetersi del conflitto nel cuore dell’Europa per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale e che ha ripetuto al suo interno atrocità che si pensavano irripetibili dopo i campi di concentramento nazisti è indissolubilmente legato alla parola pace, a quanto questo ha significato in particolare per la società civile italiana, per il mobilitarsi di coscienze e di aiuti concreti, per l’impegno che ancora oggi muove numerosi volontari in questo paese.
Un filo che lega le parole ‘guerra’ e ‘pace’ e che corre in mezzo ad altre parole, ‘Europa’, ‘memoria’, ‘riconciliazione’, ‘volontariato’: questo vuole essere l’edizione 2006 di ‘Finestra sul mondo’, che ha come per eloquente sottotitolo ‘Bosnia, specchio d’Europa’.
Una rassegna ricca, dal punto di vista degli argomenti e dei linguaggi utilizzati. Una rassegna assolutamente da non perdere per chi, in un modo o nell’altro ha lasciato un pezzo di cuore nei Balcani, e per tutti coloro che credono che il futuro della storia passa necessariamente attraverso la memoria, la verità e la riconciliazione.
La Parrocchia di Castelleone ed IPSIA Cremona (che per la realizzazione della rassegna si avvale del contributo ottenuto per il progetto ‘Volontari del mondo nella propria città’, finanziato dalla LR 22/93 sul volontariato) ci credono e credono che il futuro di una nuova Europa dovrà passare necessariamente attraverso il fulcro del proprio cuore, la Bosnia nei Balcani.
Testimonianza di Annalisa Chiozzi e Nicola Borsella, CISP Roma
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