Prosegue l’analisi dell’Osservatorio sui Balcani sull’industria turistica della regione: il 2005 per la Slovenia si è chiuso con un +2% di arrivi. Gli italiani superano i tedeschi, i soggiorni si accorciano, il fenomeno delle località termali
Di Riccardo Masnata
Entroterra istriano
Se per i croati il 2005 è stato un anno record dal punto di vista turistico, anche la vicina Slovenia ha motivi di grande soddisfazione. Il bilancio finale è infatti positivo e ci sono concrete speranze di fare ancora meglio nell’immediato futuro.
Nessuna celebrazione, nessun clamore, la crescita del turismo procede con la sobria concretezza tipica del popolo sloveno, e i responsabili del settore dimostrano di avere già le idee chiare su come sviluppare ulteriormente una risorsa di cui da tempo hanno compreso il valore.
L’ottimismo, che comunque traspare da parte degli operatori professionali, si fonda infatti su cifre già solide e progetti ben precisi. Partiamo dai numeri.
Nel 2005 gli arrivi totali di turisti in Slovenia sono stati 2.389.220, +2% rispetto all’anno precedente, mentre i pernottamenti, stabili, si sono assestati a quota 7.560.390.
Interessante notare inoltre come i visitatori stranieri rappresentino il 58% del totale degli arrivi (è questo un dato in crescita), con gli italiani in testa (337.151, il 22% degli stranieri) davanti a tedeschi e austriaci. Aumentano anche inglesi, russi, ungheresi, francesi e scandinavi.
Passando invece a dati economici, il primo numero che balza agli occhi è quello degli introiti derivati dal turismo, che nel 2005 ha fatto incamerare alla repubblica circa 1.450 miliardi di euro (fonte: Banca di Slovenia).
Golfo di Pirano - da http://istrianet.org
In un quadro largamente positivo, come si nota, l’unica contrazione si registra sul numero dei giorni di permanenza del turista in terra slovena, che scendono dello 0,4% rispetto al 2004 complessivamente: scorporando questo dato si nota inoltre una differenza tra il +0,7% degli stranieri e il –1,8% relativo agli sloveni. La tendenza evidenziata l’anno scorso, quindi, è stata quella di vacanze un pochino più corte.
L’offerta turistica risulta quindi sempre più attraente, la Slovenia è una destinazione tutto sommato ancora “nuova” per molti, attratti sia dalle bellezze della capitale Lubiana che dalle sue montagne e dei suoi laghi.
Un settore in grande espansione è quello delle terme e dei centri benessere, caratterizzato da una rapporto qualità-prezzo favorevole. Parlare di nicchia in questo caso è probabilmente riduttivo, visto che i “bagni” in Slovenia valgono da soli 556 mila arrivi e 2.524 mila pernottamenti, vale a dire un terzo del totale. E’ invece sicuramente una nicchia, ma importante, quella dei casinò (Nova Gorica e Portorose), tradizionalmente amatissimi dagli italiani, che li riempiono dodici mesi all’anno.
Parco del Trglav
Ed è proprio in queste direzioni che vanno molti degli investimenti già programmati, con nuovi alberghi e centri congressuali collocati in prossimità delle località termali.
Un po’ a sorpresa, l’Ufficio del turismo sloveno annuncia per il 2006 di puntare molto anche sul golf: oltre agli otto campi già esistenti (il primo fu quello del lago di Bled, aperto nel 1937) si sta attualmente ampliando quello di Moravske Toplice, mentre a luglio aprirà il nono, a Otocec. Una scelta che conferma la volontà di accreditarsi come destinazione “verde”, per un turista esigente, qualificato e con buone disponibilità economiche.
Ma una delle richieste principali di tutti i turisti, ricchi e poveri, è quella di avere trasporti efficienti e una rete infrastrutturale adeguata. Una novità sicuramente gradita a questo proposito sarà l’apertura del collegamento aereo Roma-Lubiana, che il vettore Adria Airways annuncia operativo a partire dal 15 maggio, con quattro voli settimanali. Per l’anno prossimo è in previsione invece l’aggiunta del volo da Milano, che dovrebbe contribuire in modo significativo a un ulteriore avvicinamento tra i due Paesi.
Il turismo, per chiudere, avrà un’importanza sempre maggiore per la Slovenia, che si pone l’obiettivo di arrivare a ricavare il 10% del PIL da questo settore entro quattro-cinque anni.
Vedi anche:
Croazia, turismo a forza 10 - I
Croazia, turismo a forza 10 - II
Per scrivere all’autore:
lechners@libero.it