Anche in Croazia, tra l’elettorato della diaspora emerge la stessa spaccatura che c’è stata in Italia, con la vittoria di misura del centro sinistra. Tenendo conto della votazione di entrambe le camere, la sinistra ottiene complessivamente il 50,35% e la destra il 49,6%
Tihana Tomičić, Novi List, 13 aprile 2006 (tit. orig. Hrvatski Talijani podijeljeni kao i birači u Italiji)
Traduzione a cura di Osservatorio sui Balcani
I voti della diaspora italiana in Croazia hanno contribuito alla vittoria del centro sinistra di Romano Prodi alle elezioni politiche di domenica scorsa, ma quando si contano i voti di tutti gli elettori con la cittadinanza italiana in Croazia, si evidenzia che l’elettorato è pressoché diviso tra la destra e la sinistra, tanto quanto è accaduto nella stessa Italia. Secondo i dati ufficiali del governo italiano, pubblicati anche dal quotidiano fiumano “La Voce del Popolo”, alle elezioni per la Camera, in Croazia l’Unione di Prodi è stata sostenuta dal 45,5 percento degli elettori, e altri due partiti di sinistra hanno ottenuto circa il due percento. Quindi la sinistra ha ottenuto complessivamente il 47,4 percento di voti.
Dall’altra parte, Forza Italia di Berlusconi ha ottenuto il 17,7 percento, mentre sempre a destra è cresciuto l’appoggio alla lista del neofascista Mirko Tremaglia con il 26,3 percento di voti. Quando si sommano complessivamente i voti del partito di Berlusconi con quello di Tremaglia e con gli altri dello schieramento di destra, si raggiunge il numero complessivo di 52,52 percento. Per quanto riguarda la votazione per il Senato, è netto il primato della sinistra che ha ottenuto complessivamente il 53,6 percento, mentre lo schieramento di destra il 46,3 percento.
Osservate individualmente, l’Unione di Prodi ha ottenuto il 51 percento, Forza Italia il 19,7 percento, mentre la lista di Tremaglia “Per l’Italia nel mondo” il 16,8 percento. Tutti gli altri hanno ottenuto meno del 3,4 percento. Tenendo presente che il diritto al voto per il Senato è riservato agli elettori maggior di 25 anni, da ciò si evince che l’elettorato più giovane in Croazia ha votato la destra, mentre quello più vecchio la sinistra.
Ma quando si contano i risultati della Camera e del Senato si giunge al dato che la sinistra di Prodi in Croazia ha ottenuto il 50,35 percento di voti, mentre la destra il 49,65 percento. Un dato interessante è che il numero assoluto complessivo di voti per la sinistra nei due rami del Parlamento è di 1.900 voti, ciò significa che gli stessi elettori hanno votato per gli stessi partiti in entrambi i rami, ma la differenza sta nel numero dei voti che viene fuori dalla differenza dell’età degli elettori – perché per la Camera vota chi ha compiuto i 18 anni, mentre per il Senato chi ne ha compiuti 25.
Il motivo per cui nel mostrare i voti di entrambi i rami del Parlamento non sono stati automaticamente contati i voti delle liste di Prodi e di Berlusconi è che alcune liste si sono presentate da sole, ma con già un accordo di coalizione post elettorale.
Ad ogni modo, nessuno dovrebbe essere eccessivamente sorpreso dal successo della lista di Tremaglia, benché si tratti di un uomo della destra di vecchio stampo. Perché Mirko Tremaglia è da lungo tempo il ministro per gli italiani all’estero, e praticamente già da parecchio tempo ogni suo incontro o uscita era in funzione della campagna elettorale. Inoltre è l’unico ministro di Berlusconi che abbia visitato la Croazia e Fiume, ed è naturale che ciò abbia avuto un’influenza sul suo risultato. Tremaglia per lungo tempo è stato il sostenitore del diritto di voto per la diaspora, cosa che adesso gli ritorna.
Ovviamente, nessuno dei nuovi deputati proviene dalla Croazia, perché i candidati erano per lo più rappresentanti della diaspora delle maggiori comunità italiane nel mondo.