Proiezione del documetario dell'Osservatorio sui Balcani, regia di Andrea Rossini, in concorso al BiancofilmFestival '06, sezione Documentari
Quattro le sezioni in concorso: documentari, cortometraggi, animazioni e, quest’anno per la prima volta, lungometraggi. Vista la grande partecipazione al festival mostrata in questi anni da tantissimi registi, infatti, Prhomosapiens ha deciso di allargare il concorso anche ai lungometraggi: “Fuori dagli sche(r)mi”, rassegna permanente ideata a Perugia da Cinegatti, diventa così una sezione in concorso del festival dedicata a quei lungometraggi, italiani e internazionali, che spesso risultano ignorati dal sistema della grande distribuzione cinematografica.
BiancoFilmFestival inoltre, come da tradizione, rinnova l’esperienza di un ampio spazio fuori concorso riservato al rapporto tra cinema e comunicazione sociale, ospitando per il terzo anno consecutivo Orsa minore, rassegna dedicata alle produzioni di Organizzazioni non governative che operano nel campo della cooperazione e del volontariato internazionale, ideata dalla società di produzione televisiva Ethnos.
Lo parte fuori concorso prosegue con lo spazio dedicato a INFO/RAC, il Centro d’informazione e comunicazione ambientale delle Nazioni Unite, che parteciperà con una breve rassegna di filmati
nati con lo scopo di diffondere i contenuti della Strategia Mediterranea per lo sviluppo sostenibile.
Chiudono, infine, il fuori concorso della quarta edizione del festival, Pellicole sensibili, spazio a cura di A.rts C.ulture & Promotion riservato al cinema d’autore indipendente con un omaggio a Silvano Agosti, e Observatorio De Cine di Barcellona, la prima scuola di cinema in Spagna specializzata in documentari, cinema digitale e nuovi media.
Dopo Srebrenica - La memoria, il presente
di Andrea Rossini, Osservcatorio sui Balcani, ITA 2005, 33'
1992: inizia la guerra in Bosnia Erzegovina. Nell’est del Paese, la campagna di pulizia etnica lanciata dalla forze paramilitari serbe e dall’esercito serbo bosniaco si scontra a Srebrenica con la reazione dei bosniaco musulmani (bosgnacchi) organizzata da un ex poliziotto, Naser Oric.
Nella città si rifugiano decine di migliaia di sfollati. Comincia l’assedio. Da Srebrenica partono sporadici attacchi verso i villaggi serbi vicini.
Nel 1993 le Nazioni Unite dichiarano Srebrenica “area protetta” e inviano caschi blu, gli “internazionali”, con funzioni di interposizione.
L’undici luglio 1995 l’esercito del generale Mladic conquista la città. Le forze internazionali non intervengono. Nei giorni successivi tutti i maschi bosniaco musulmani presi prigionieri vengono fucilati e sepolti in fosse comuni. Gli scomparsi sono migliaia.
Oggi Srebrenica è nella Repubblica Serba di Bosnia, una delle due entità create dagli accordi di Dayton. Vi abitano meno di 10.000 persone, circa un quarto dei residenti di prima della guerra. I bosniaco musulmani sopravvissuti alla strage del 1995 stanno lentamente rientrando nelle proprie case. Tra i serbo bosniaci, oltre a chi viveva a Srebrenica prima della guerra, ci sono centinaia di sfollati provenienti da altre zone della Bosnia, accampati in centri collettivi.
regia: Andrea Rossini
riprese: Moira Dellafiore
interviste: Luka Zanoni, Andrea Rossini
montaggio: Andrea Rossini, Moira Dellafiore, Maurizio Pasetti
durata: 30'
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