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giovedì 08 settembre 2022 13:09

 

Albania nuovo governo, ma la crisi resta

28.02.2002   

Il governo guidato da Pandeli Majko ottiene la fiducia in parlamento. Sarà sufficiente questo cambio ai vertici per portare il paese fuori dalla lunga crisi politica?
Il nuovo governo albanese, guidato dal socialista Pandeli Majko, ha ottenuto venerdì scorso la maggioranza e qualche ora più tardi era di fronte al Presidente della Repubblica per la cerimonia del giuramento.
Pandeli Majko, l'ex-ministro della difesa nel governo Meta, due anni fa era stato costretto ad abbandonare il posto di premier dopo la sconfitta subita ai vertici del partito nello scontro con il presidente socialista Nano. Ha vinto con notevole vantaggio su Ermelinda Meksi, ministro della cooperazione conl'estero, che era sostenuta dal gruppo di Nano. 81 voti a favore, 41 contrari e 2 astenuti.
L’opposizione, per voce di Bamir Topi, alla guida del gruppo parlamentare del Partito Democratico, ha affermato di “ritenere che il programma del governo esposto in Parlamento da Majko non individua nessuna soluzione alla situazione attuale e mette l’Albania in un’altra crisi”.
Si mostra più ottimista senza però nascondere le difficoltà Arben Malaj, capogruppo dei socialisti in Parlamento, “il voto di fiducia al governo guidato da Majko è molto importante. Il nuovo governo inizierà a lavorare comunque in un clima politico molto appesantito”.
Come nota Remzi Lani in un articolo pubblicato per AIM tradotto da Notizie Est, i socialisti sembrano voler giocare la partita finale mettendo in campo giocatori di riserva. Nel nuovo esecutivo di Majko infatti hanno ottenuto posti chiave svariate persone ignote al grande pubblico. Inoltre tutti i portafogli collegati all'economia, alle finanze, all'agricoltura e all'industria saranno controllati dal gruppo di Nano. Kastriot Islami, una delle personalità più importanti di tale gruppo,guiderà le finanze albanesi, prendendo così il posto di Anastas Angjeli, accusato da Nano di essere coinvolto in casi di corruzione. A quanto pare, invece, Ermelinda Meksi conserverà il suo posto di capo del ministero per la cooperazione con l'estero. Nei fatti, anche se il premier Majko viene considerato più come un uomo di Meta che come un uomo di Nano, il nuovo esecutivo sembra pendere di più dalla parte di Nano. Secondo Lani comunque “il nuovo esecutivo sarà un esecutivo di transizione che difficilmente durerà a lungo”.
Certo molte sono le patate bollenti che aspettano una qualche risposta dopo interi mesi di stallo politico e molte di esse sono state inserite nel programma politico proposto da Majko: lotta contro i traffici illeciti e la corruzione, superamento della difficile situazione del settore energetico, aumento del livello di salari e pensioni, accordi con l’Unione Europea in vista dell’inizio del processo di Stabilizzazione ed Associazione.
Nel discorso di presentazione del nuovo governo Majko ha inoltre affermato che ritiene strategiche le relazioni con Grecia, Italia e Kossovo ed infine Stati uniti. “Riconosciamo il ruolo fondamentale degli Stati uniti per quanto riguarda le riforme interne del nostro paese, per i nostri sforzi volti a costruire un sistema democratico e per i nostri sforzi di integrarci nel sistema euro-atlantico” ha ricordato il neo premier.
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