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I Balcani occidentali, dieci anni dopo Dayton: un avvenire incerto
Osservatorio Balcani Archivio appuntamenti Convegni/seminari
Data pubblicazione: 31.05.2006 10:02

Focus di riflessione
Dieci anni dopo gli accordi di pace di Dayton, i Balcani restano in una situazione che appare prevalentemente immersa nel passato, in una prolungata situazione di post-conflitto, che si trasforma in una pericolosa situazione di status-quo e resta un dilemma irrisolto per l’Europa.

Il 2006, in particolare, si presenta come un anno cruciale e particolarmente critico per l’intera regione: l’avvio dei colloqui di Vienna per definire lo status futuro del Kosovo, il referendum organizzato il prossimo 21 maggio nel Montenegro per determinare il futuro dell’Unione serbo-montenegrina, la morte di Milosevic, la ricerca dei criminali di guerra e la loro traduzione di fronte al Tribunale penale internazionale per l’ex-Jugoslavia, la bocciatura da parte del Parlamento bosniaco di una riforma costituzionale volta a rafforzare il potere centrale della Bosnia-Herzegovina, sono tutti elementi che alimentano il senso di incertezza e di preoccupazione rispetto al futuro dei Balcani.

Cinque anni dopo la fine della guerra in Kosovo nessuna delle questioni centrali della regione sembra aver trovato una via di soluzione, che si tratti di sviluppo economico, della stabilizzazione delle istituzioni o della definizione delle dispute sui confini, per non parlare della riconciliazione effettiva tra le diverse comunità etniche. Nel frattempo anche l’orizzonte dell’adesione all’Unione europea diventa più sfumato e incerto, con buona pace degli impegni di Salonicco, ancora ribaditi dalle istituzioni europee agli inizi di quest’anno.

Quale futuro per questa regione? Qual è la sfida che tocca oggi alle società civili dell’Europa per sollecitare un nuovo e necessario slancio della politica italiana ed europea, prima che le tensioni generino nuovi conflitti? Quali spazi per l’azione civile e politica, prima che l’odore della violenza che ristagna si trasformi in nuovo rumore di armi?



PROGRAMMA


Ore 14:30 - Saluti ed introduzione

Presiede
Maria Grazia Fasoli, responsabile Funzione Studi e Ricerche ACLI Nazionali

Saluto
Cristian Rosteghin, Presidente ACLI Venezia

Introduce
Luca Jahier, responsabile Dipartimento Internazionale ACLI nazionali


Ore 15:00 - Interventi

"I Balcani, dalla storia all'attualità"
Prof. Egidio Ivetic, docente di storia dell'Europa orientale, Università di Padova

"Il ruolo della società civile nel futuro dei Balcani"
Dott.ssa Susanna Florio, Consigliere Cese

"Balcani: una grande sfida per la politica italiana ed europea”
On. Giovanni Bianchi


Ore 16:30 - Interventi, testimonianze e dibattito


Ore 18:00 - Conclusioni

Andrea Olivero, Presidente Nazionale ACLI



INFO
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