Spettacolo teatrale di Furio Bordon con la regia di Massimo Luconi, realizzato nell’ambito delle attività di cooperazione promosse dal Ministero degli Affari Esteri e dalla Regione Emilia-Romagna
Lo spettacolo unisce la firma registica di Massimo Luconi alle attitudini attoriali e tecniche dello staff del Teatar Joakim Vujić, testimoniando una cooperazione culturale prolungata e non occasionale, disposta a investire in attività di formazione in cui non si esportino modelli ma si condividano esperienze comuni.
Una complicità che non si limita quindi allo scambio artistico tra attori e registi di due paesi diversi, ma che abbraccia laboratori, seminari, conferenze e aggiornamenti del personale dei teatri sia dal punto di vista tecnico che organizzativo e che, nella coproduzione di spettacoli vede dar forma al piacere della relazione, dell’espressione e della comunicazione che il teatro come forma d’arte vuole.
"Le ultime lune" è adatto, con l’universalità del tema e il successo internazionale riscosso, a parlare a tutti. Il testo, che la celebre interpretazione di Marcello Mastroianni portò al successo, fa permeare i lati comici, rabbiosi e teneri della vecchiaia rivelando e denunciando aspetti per nulla edulcorati di una condizione capace di commuovere e impaurire.
Il progetto che Emilia Romagna Teatro Fondazione pensa per Albania e Serbia non si limita ad esportare i modi e le relazioni di una normale tournèe, ma coinvolge gli artisti storicamente legati all’ente chiedendo loro di lavorare sulla base di un confronto.
Testimonianze della ricchezza reciproca del progetto sono Pippo Delbono che nel confrontarsi con la realtà teatrale albanese ha trovato quella contraddizione tra avere e possedere alla base del suo graffiante Gente di plastica; Paolo Rossi ha visto nascere L’impero del male proprio durante un lungo periodo di prova nel Teatro Migjeni di Scutari, inaugurato tempo prima da I sei personaggi in cerca di autore di Pirandello, inscenati dalla compagnia del Teatro sotto l’attenta direzione di Nanni Garella. Anche Ottavia Piccolo ha trovato ospitalità al Teatro Bitef di Belgrado con Terra di latte e miele, testo di impegno civile scritto da Manuela Dviri.
Un accompagnamento lungo sei anni quello che ERT – Fondazione ha intrapreso, restituendo con tempo e attenzione vigile il senso di ritenere il teatro una priorità sociale più che culturale, anche in una realtà ferita e sfrangiata come quella Albanese e Serba.
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