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Goletta Verde del Mediterraneo 2006: tappa in Albania

17.07.2006   

Campagna di informazione e sensibilizzazione sullo stato di salute del mare per informare sulle principali emergenze planetarie e proporre buone pratiche di rispetto ambientale, di solidarietà e coesione sociale, per un futuro nel segno della qualità ambientale e delle identità territoriali

Goletta Verde è la campagna di monitoraggio e informazione sullo stato di salute del mare realizzata da Legambiente, la più diffusa associazione ambientalista italiana. Dal 1986, ogni estate effettua analisi sulla qualità delle acque di balneazione e denuncia gli scempi ambientali.

Da tre anni Goletta Verde collabora con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio per promuovere i parchi marini e costieri del Mediterraneo e per stimolare il confronto fra i principali protagonisti di quei territori: dalle coste della Francia e della Catalogna a quelle della Croazia e dell'Albania, dai parchi della Corsica a quelli della Grecia, dell’Algeria, della Tunisia e di Malta, passando per il sistema delle aree protette italiane.

Dalle mitiche Colonne d’Ercole fino ai Balcani, passando per l’Anatolia fino al Nord-Africa e al Medio Oriente, i Parchi del Mediterraneo sono gli straordinari protagonisti della conservazione e della tutela di una natura unica al mondo.

I parchi del Mediterraneo nord occidentale rappresentano un modello sperimentato di conservazione attiva e di gestione del turismo: dal Santuario dei Cetacei, che ospita migliaia di delfini e balene; al consolidato sistema di parchi spagnolo (13 parchi nazionali); al Parco di Port Cros, uno dei 7 parchi nazionali francesi; fino alla Rocca di Gibilterra, odierna enclave inglese in terra Andalusa.

A oriente, navigando lungo il parco di Strugnano in Slovenia e per i 5.790 km di costa croata protetta, nei parchi delle isole Kornati, Brijuni e Mljet, si scivola lungo la costa montenegrina con il parco di Scutari, condiviso con L’Albania, fino ad arrivare in Grecia, dove il parco nazionale marino di Alonissos, con 208.713 ettari il più vasto del Mediterraneo, resta il principale rifugio delle ultime foche monache. Lungo l’estesissimo litorale turco sorgono, tra gli altri, i parchi nazionali della penisola di Dilek e, presso la baia di Edremit, quello del monte Ida (Kaz Dagi) sacro fin dall’antichità.

Il continente africano accoglie a sud l’ultimo lembo di Mediterraneo, con il Parco di Al Hoceima in Marocco; con il Parco del Tassili N’Ajjer in Algeria - 7,2 milioni di ettari, il più esteso territorio protetto del Mediterraneo - che ospita i più grandi tesori d’arte rupestre del Sahara; con il Parco El Kauf, in Libia dove si riproduce la più importante popolazione mediterranea di tartaruga marina (Caretta caretta), mentre lungo la costa mediterranea del Sinai, nidifica la più rara tartaruga verde. In Egitto, intorno alla vasta area deltizia del Nilo, affiancano le millenarie piramidi dei faraoni importanti riserve naturali tra cui quelle del lago Burullus, di Omayed, di Ashtum El Gamil.

Mentre il 12% delle terre emerse è oggi protetto, meno dell’1% degli oceani e dei litorali del mondo gode di protezione. L’importanza di una forte azione a favore delle aree protette del Mediterraneo viene ricordata da accordi e iniziative internazionali: l’Accordo di Durban e il 3° Congresso mondiale sulla conservazione hanno di recente sottolineato l’importanza del Mediterraneo nelle strategie mondiali di conservazione.

Un primo importante passo per valorizzare il ruolo delle aree protette nella conservazione della biodiversità e per lo sviluppo sostenibile, è stato fatto nel 2004 nel Parco delle Cinque Terre, dove si è costituito il comitato promotore per l’Associazione dei Parchi del Mediterraneo cui partecipano rappresentanti di Italia, Francia, Spagna, Slovenia e Bosnia Erzegovina, coordinato da Federparchi.

Sono già stati avviati importanti contatti con gli enti gestori e con le autorità responsabili delle aree protette e a Roma, nel dicembre 2004 è stato siglato il protoccolo di collaborazione tra la Diputació di Barcellona, Legambiente e la Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve Naturali.



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