Proseguendo nel progetto di approfondimento delle radici religiose e culturali dei vari Paesi dell’Europa, avviato nel 1979, la Fondazione Ambrosiana Paolo VI propone la sua XXVIII settimana europea
Il convegno, dopo aver proposto negli anni scorsi i Paesi a prevalenza cattolica (Croazia e Slovenia) e quelli a prevalenza ortodossa (Serbia e Bulgaria), analizza fasi, metodi e risultati della conquista e della diffusione dell’Islam nel corso della lunga dominazione ottomana su una grande parte del sud-est dell’Europa e segnatamente nelle terre albanesi, bulgare, serbe e croate (specialmente nelle aree bosniaco-erzegovesi), greche.
Con la fine del dominio ottomano, la sua espansione territoriale si è arrestata e ha subìto progressivamente delle contrazioni; ma la sua presenza è rimasta numericamente rilevante, culturalmente forte e oggi manifesta anche un volto più marcatamente politico, rivelandosi come fenomeno da non considerare solo sul piano religioso.
Una particolare attenzione è rivolta alla presenza dell’Islam nella storia sociale e nella cultura materiale di questi territori, con puntuali riferimenti agli influssi della vita religiosa islamica sul costume, sulla mentalità, sulla letteratura e sull’arte nel mondo balcanico.
Viene messo inoltre esplicitamente a tema anche il rapporto con le altre confessioni religiose – soprattutto quella cattolica e quella ortodossa, con le loro ricche e articolate espressioni istituzionali e popolari – durante il processo, prima, di “islamizzazione” e, poi, di “de-islamizzazione”, processo cui sono strettamente legate questioni politiche, nazionali, religiose irrisolte che oggi sono di grande attualità.
In tale contesto le Chiese cristiane sembrano interpellate da una precisa responsabilità storica: assumersi il compito indilazionabile di rendere possibile la pacificazione.
Programma
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