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I manifesti sulla Neretva

15.09.2006    Da Mostar, scrive Dario Terzić

Le elezioni in Bosnia Erzegovina viste da Mostar. L'Unione democratico croata per la prima volta divisa, le posizioni in campo bosgnacco, la scomparsa dei serbi. I comizi e la propaganda elettorale all'ombra del nuovo vecchio Ponte. Nostro servizio
Il fiume di Mostar, la Neretva
Arriva il primo ottobre. E' tempo di elezioni. Siamo sempre in Bosnia ed Erzegovina, quella composta da due entità, la Republika srpska e la Federazione bosniaco(musulmano)-croata.

Le città bosniache sono super tappezzate di manifesti. I politici sorridono, ancora ben disponibili a prometterci un futuro dolce e bello.

Le divisioni bosniache vanno riaffermate anche questa volta. In Republika srpska dai muri ci guardano soprattutto i politici serbi, a Sarajevo prevalgono le figure bosniaco musulmane, e poi arriviamo a Mostar.

Mostar è sempre quella, ancora divisa, ma per i croati è la capitale del popolo croato in Bosnia Erzegovina (BiH). Così, la parte croata della citta è sommersa dai manifesti che presentano i politici croati, mentre dall'altra parte del fiume ci guardano i politici bosniaci.

Per non dimenticare, va ricordato che i serbi tornati a Mostar sono pochissimi, quindi mancano i loro candidati e i loro manifesti...

Partiamo, questa volta, dalla parte croata di Mostar. Sì, perchè qui c'è una situazione senza precedenti. Per la prima volta da dopo la guerra, il popolo croato non è più unito di fronte alle elezioni. Negli anni passati era uno lo slogan prevalente: “Zna se” [Si sa, ndr]. Era lo slogan dell'HDZ (BiH), l'Unione Democratica Croata della Bosnia Erzegovina. Ormai, però, l'HDZ non è più uno solo. Ce ne sono due: l'HDZ BiH di Dragan Čović, con candidato presidenziale Ivo Miro Jović, e il nuovo HDZ 1990 di Božo Ljubić. Con la nuova formazione dell'HDZ sembra che si sia diviso pure il popolo croato.

Forse, ma è solo il risultato di un processo che durava da tempo. Conflitti permanenti, lotta per il potere, e anche cambiamenti in Croazia dove il partito madre, l'HDZ di Sanader, ha cambiato significativamente il modo di fare politica. Tutto questo doveva finire per influenzare anche i rapporti di forze nell'ambito politico dei croati di Bosnia ed Erzegovina.

Due ex amici, membri dello stesso partito, diventano cosi audaci avversari: Jović e Ljubić.

Ivo Miro Jović, dell'HDZ BiH, si presenta come “il” presidente di fronte al popolo, sottolineando di essere sempre stato dalla parte del popolo croato in Bosnia, e che questo stesso popolo è sempre stato e sarà sempre con l'HDZ. Quello vero...

Invece Božo Ljubić cerca di smentirlo, ritenendo che il nuovo partito HDZ 1990 sia quello che ritorna alle radici dell'HDZ degli anni novanta, e riesce ad essere appoggiato dall'HDZ di Sanader, cioé da Zagabria. Ljubić, poi, è pieno di promesse. L'altro giorno ha visitato la zona del cosiddetto Mostarsko blato [Il fango di Mostar, ndr] un'area di sei villaggi croati nell'Erzegovina occidentale da dove proviene lui stesso, affermando che: “Il Mostarsko blato sarà la Beverly Hills di Mostar”. Una dichiarazione che ha fatto ridere molti in Erzegovina, ma lui è comunque sempre più sicuro nella vittoria del nuovo HDZ.

E mentre i due lottano, sarà forse il terzo a godersi la vittoria? Chi lo sa, ma di fatto il candidato dell'HSP [Hrvatska Stranka Prava, Partito croato del diritto ndc], dr. Jurišić, è sempre più eloquente ed aggressivo. Negli ultimi mesi è stato spesso Jurišić a sollevare alcune problematiche e affrontare discorsi dimenticati dagli altri. Essendo pure uno dell'HSP, sembra più moderato a confronto con gli altri politici croati. Ed è uno che non si dimentica mai di ricordarci che: “Siamo in Bosnia ed Erzegovina”. Alcune sue dichiarazioni erano così “progressiste” che si parlava anche di una possibile coalizione con l'SDP [partito socialdemocratico, ndc]. Roba da non credere.

Alla fine, Jurišić è entrato in coalizione con l'NHI [Nova hrvatska inicijativa, Nuova iniziativa croata ndr].

Infine, per quanto riguarda la parte croata, c'è un altro candidato, ma poco amato in Erzegovina. Si tratta di Željko Komšić, , dell'SDP (socialdemocratici), un partito considerato dagli altri partiti croati come un partito musulmano.

Komšić vive a Sarajevo, e il suo modo di essere non piace agli Erzegovesi. “Quello non sa parlare neppure la lingua croata”, dice di lui Ljubić. Jović ricorda quanto sia importane non votare Komšić.

L'altro giorno, pochi minuti prima del comizio dell'SDP a Mostar (nella zona croata della città), lo stesso Komšić è stato verbalmente aggredito dai passanti croati, che gridavano: “Komunjaro, komunjaro” [termine spregiativo per dire “comunista”, ndr]. “Mi sono già abituato”, ha detto Komšić, senza sembrare molto preoccupato dalle reazione dei croati dell'Erzegovina.

Ci sarà quindi una lotta gomito a gomito tra i candidati croati. In gara ci sono Ljubić, Jović, Jurišić e Komšić. Non dimentichiamoci però neppure Lijanović e il suo partito Za boljitak [Per il miglioramento, ndc]. Lijanović, proprietario della famosa fabbrica di salami, era il grande favorito quattro anni fa. Poi, ci fu una grande sconfitta. Questa volta ha perso anche il titolo di favorito.

Mentre queste sono le prime elezioni in Bosnia Erzegovina in cui il popolo croato non è piu unito davanti alle urne, i musulmani si sono già divisi anni fa. Un po' per la formazione del partito Stranka za Bih [Partito per la Bosnia Erzegovina, ndc], creato quando Haris Silajdžić uscì dall'SDA [Partito dell'azione democratica, ndc], e poi per un risveglio (chiamiamolo così) della sinistra guidato dai socialdemocratici (SDP).

In questi giorni la parte musulmana di Mostar è tappezzata, naturalmente, dai manifesti dei rappresentanti dei partiti che hanno una maggior presenza di bosniaco muslumani: l'SDA, lo Stranka za Bih, e poi l'LDS (liberalsocialdemocratici), l'SDP e così via.

La lotta per il rappresentante musulmano nella presidenza tripartita sara quella tra Sulejman Tihić, dell'SDA, e Haris Silajdžić, della Stranka za BiH. Dopo gli anni di assenza, Silajdžić torna con una propaganda molto più aggressiva e sembra che questa volta farà di tutto per vincere. Molti lo vedono gia nella poltrona presidenziale, ma non si sa mai. Resta anche la domanda su Zlatko Lagumdžija: che fine farà il leader dell'SDP?

Nel frattempo, queste elezioni rappresenteranno un test anche per Mostar, per le elezioni comunali che si terranno tra due anni. Queste elezioni, di ottobre 2006, decideranno anche della composizione del parlamento cantonale. Non dimentichiamo che finora l'SDA e l'HDZ BiH formavano una strana coalizione, e con il nuovo HDZ 1990 la situazione potrebbe cambiare. Abbiamo detto potrebbe...
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