Brcko: l’insegnante senza peli sulla lingua
11.03.2002
Lei serbo-bosniaca insegna bosniaco in una scuola di Brcko. “Le mie paure si sono mostrate infondate. I miei studenti hanno mostrato una totale mancanza di cattiveria, che purtroppo invece non manca agli adulti”.
Il distretto di Brcko ha una storia tutta particolare. Brcko è infatti la città bosniaca che durante la guerra era arrivata ad essere abitata solo da serbo-bosniaci e che subito dopo ha visto il ritorno nelle proprie case di moltissimi musulmani. Anche per questo è nata una legislazione differente rispetto al resto del paese bosniaco, con la quale la comunità internazionale ha tentato di soddisfare entrambe le comunità che abitano il Distretto.
Nel settembre del 2001 aveva sollevato malcontento la decisione del supervisore del Distretto di imporre, con il nuovo anno scolastico, l’apertura di scuole multietniche. Erano infatti seguiti scontri tra studenti musulmani e studenti serbo-bosniaci e dure rimostranze da parte dei genitori. In seguito la situazione si è tranquillizzata e gli studenti hanno continuato a frequentare e studiare seguendo un programma che vede l’insegnamento sia della lingua bosniaca sia di quella serba.
Allo stesso modo, sono divisi anche gli insegnanti. Ma la storia di Simka Knezevic è decisamente particolare. Lei, serbo-bosniaca e sposata ad un serbo-bosniaco, in una scuola di Brcko insegna lingua bosniaca. La signora Knezevic possiede la laurea in lingua serbo-croata ottenuta prima della guerra e quindi nella Jugoslavia di Tito. Rimasta senza lavoro ha deciso di rispondere ad un annuncio sul giornale in cui si ricercava un’ insegnante di lingua bosniaca per una scuola del Distretto. Passate le selezioni ha cominciato ad insegnare. “All’inizio avevo un po’ di timori. Mi aspettavo le provocazioni dei ragazzi, anche perché si trattava di ragazzi già grandi, tra i 13 e i 15 anni, e quindi ragazzi che sono cresciuti in un’atmosfera di profonde divisioni. Ma le mie paure si sono mostrate infondate. I miei studenti hanno mostrato una totale mancanza di cattiveria, che purtroppo invece non manca agli adulti” ha dichiarato l’insegnante, aggiungendo che non la disturba affatto insegnare in una scuola con studenti di religione musulmana (Dnevni Avaz, 03.03.2002).