Le donne di Pola
17.10.2006
Monologo teatrale scritto da Marco Cortesi e Lucia Zacchini. Diretto e interpretato da Marco Cortesi
Priština, 24 aprile 1987, Slobodan Miloševic infiamma le folle: “Nessuno potrà più picchiare un serbo. "Dopo seicento anni siamo di nuovo in guerra. Forse non sarà una guerra di armi, ma può darsi che lo sia”.
Kosovo Polje, 28 giugno 1989, Miloševic viene acclamato come nuovo Lazar, il condottiero che seicento anni prima aveva giudato la Madre Serbia contro gli infedeli musulmani.
L'escalation continua fino a sfociare in uno di conflitti che maggiormente segneranno l'Europa portando con sé il triste primato di un numero di vittime senza confronti.
Dicembre 1995, la firma degli accordi di Dayton mette fine ad un conflitto durato 4 anni.
I veri colpevoli sono tuttora in libertà.
Almeno 2 milioni di persone hanno abbandonato i loro villaggi.
Molti hanno trovato rifugio in campi profughi.
Senza più una casa, senza più una famiglia, segnati a vita da quello che hanno visto aspettano solo una cosa: la morte.
“Le donne di Pola” narra sotto forma di monologo la vita e i racconti degli abitanti del campo profughi di Kamp Kamenjak nella città istriana di Pola. I protagonisti del testo sono tutti realmente esistenti.
Raccoglie le testimonianze delle vittime della guerra, le loro lacrime, i loro ricordi devastati da una conflitto assurdo e pieno di menzogne. Nato dalla personale esperienza pluriennale come volontari in ex-Jugoslavia, lo spettacolo si prefigge lo scopo di lanciare un forte messaggio di pace e di accusa a tutte le guerre in qualsiasi parte del globo.