Nel novembre 1989 - promossa da una tempestiva iniziativa del Governo italiano - fu avviata la “Iniziativa Quadrangolare”, un’associazione di natura politica, economica e culturale tra quattro Paesi: Austria, Italia, Repubblica Federale di Jugoslavia e Ungheria. Poco più di un anno dopo, con l’adesione di Cecoslovacchia e Polonia, si veniva a costituire la cosi ribattezzata “Iniziativa Esagonale”. Da quel momento si verificava una progressiva crescita del numero dei Paesi aderenti: allo stato attuale i Paesi membri della “Iniziativa Centro – Europea” (In.CE) sono 18, dei quali sette già membri dell’Unione Europea (Austria, Italia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Ungheria) due in una avanzata fase del processo di adesione (Bulgaria e Romania), sei della regione balcanica occidentale (candidati potenziali) e tre ex repubbliche sovietiche (membri della Politica Europea di Prossimità).
La valutazione dei punti di forza e di debolezza dell’In.CE, insieme alle scelte da effettuare per il suo riposizionamento geo-politico e rilancio programmatico, debbono partire da questa realtà oggettiva. Già si può trarre una prima conclusione: fermo restando il ruolo originario di “ponte” tra Paesi con realtà politico-economiche diverse, la nuova In.CE deve individuare nella sub-regione balcanica le sue priorità politiche e programmatiche. Ciò non significa sottovalutare la presenza gli altri Paesi; al contrario permette di valorizzarne presenza, ruoli, compiti e aspettative.
Oggi, come in passato, i fondi necessari a condurre le attività progettuali e gestionali sono quasi esclusivamente italiani (95%). Tuttavia, nonostante l’ingente quantità di risorse stanziate dal Governo italiano per i diversi progetti di cooperazione, l’In.CE appare ancora carente di una visione strategica e di una politica coerente.
Si ritiene pertanto importante organizzare sul tema un Convegno immediatamente prima del Vertice di Tirana dei Primi Ministri dei Paesi membri di In.CE, previsto per il 24 novembre 2006. L’obiettivo principale è di individuare ed analizzare le più importanti caratteristiche di una nuova strategia italiana verso i Paesi della regione balcanica occidentale. L’Italia, infatti, è chiamata a giocare un ruolo importante nell’Europa sud-orientale non solo in virtù della vicinanza geografica e dei legami storico-culturali, ma anche degli interessi strategici, economici e di sicurezza.
L’Italia all’interno dell’In.CE – ha come obiettivo principale quello di contribuire al processo di institution building nei paesi dell’Europa sud-orientale. A tal fine potrebbe coordinare il network dei Paesi dell’Europa centrale da più di due anni membri dall’Unione Europea. Questi Paesi possono offrire i validi modelli di cooperazione (Cooperazione di Visegrád, CEFTA) e, più in generale le più recenti esperienze, acquisite nel corso del processo di integrazione. Si verrebbe in tal modo a dare concretezza operativa al dialogo tra chi offre e chi riceve il know how nei diversi campi della cooperazione e, più in generale, a favorire nella regione sia il consolidamento della credibilità politica, sia una maggiore cooperazione regionale economica e culturale.
L’Italia, inoltre, dovrà impegnarsi per rafforzare il legame tra l’In.CE e l’Unione Europea per far sì che UE eserciti con più efficacia il suo ruolo di “potenza normativa” o “soft power”, usando, ove è possibile, la promessa di membership (tutti i documenti comunitari parlano della necessità di uno spostamento “da Dayton a Bruxelles”) come elemento in grado di favorire un volontario cambio di regime. Un aspetto importante che sottolinea l’opportunità di un più stretto rapporto tra In.CE e Unione Europea è altresì identificabile in un possibile ruolo dell’Iniziativa come supporto operativo alle politiche comunitarie di cooperazione transfrontaliera e transnazionale.
Su queste basi il seminario IPALMO è chiamata ad individuare e proporre le decisioni politiche sulla cui base sia possibile attivare un percorso progettuale finalizzato al conseguimento di tre obiettivi principali:
- il riposizionamento della Iniziativa, sia sotto l’aspetto geo-politico, sia in termini di compiti affidati e obiettivi prioritari da conseguire, superando gli schemi attuali che la nuova realtà dell’Europa centro-orientale e balcanica rendono non più attuali e, comunque, ingestibili;
- l’identificazione di una strategia di rilancio della nuova In.CE, rispetto alla quale i Paesi Membri sono chiamati a proporsi svolgendo ruoli diversi, a loro volta funzione dei contributi politici, umani e finanziari messi a disposizione. Tutto ciò in una logica di coerenza con gli interessi nazionali e – più in generale – della Unione Europea;
- la valutazione della opportunità di valorizzare tutte le possibili sinergie che si presentano dal confronto con i Programmi di altre Iniziative regionali attive in questa parte di Europa.
Le conclusioni del seminario dovrebbero offrire le basi tecniche a sostegno dell’elaborazione, da parte del Governo italiano, di una precisa strategia sul futuro dell’In.CE, con particolare riferimento al ruolo che essa svolgerà rispetto ai Paesi della regione balcanica e alle tre ex repubbliche sovietiche dell’Europa orientale, nel loro processo di avvicinamento all’UE. È soprattutto dall’Italia, Paese fondatore della Iniziativa, che dovrà uscire un messaggio politico chiaro – anche se aperto alla valutazione e ai contributi dei partner – necessario per poter aprire il percorso progettuale finalizzato a preparare le decisioni che il vertice di Sofia del novembre 2007 sarà presumibilmente chiamato a ratificare.
PROGRAMMA
Ore 9:00 - Registrazione dei partecipanti
Ore 9:30 - Tavola rotonda
UNA NUOVA STRATEGIA ITALIANA PER L’InCE
Presiede:
Umberto Ranieri, Presidente Commissione Esteri, Camera dei Deputati
Introduce:
Gianni De Michelis, Presidente, IPALMO, parlamentare europeo
Interventi:
- Maurizio Gasparri, Presidente, Delegazione italiana presso l’Assemblea dell’InCE
- Laura Mirachian, Direttore Generale per l’Europa, Ministero degli Affari Esteri
- pierandrea Magistrati, Coordinatore italiano dell’InCE
- Luigi Angeletti, Segretario Generale UIL
Ore 11:15 - Coffee Break
Ore 11:30 - Tavola rotonda
LO SVILUPPO ECONOMICO NEI PAESI DELL’EUROPA SUD-ORIENTALE
Presiede:
Silverio Ianniello, Vice Presidente, Ipalmo
Introduce:
Gian Guido Folloni, Vice Presidente, Ipalmo
Interventi:
- Alessandro Costa, Professore di Diritto internazionale dell’Economia, Università Parthenope, Napoli
- Giuseppe Razza, Project Manager del Segretariato Permanente del Corridoio 5
- Gianfranco Cicognani, Esperto InCE per Scienza e tecnologia
- Rappresentante di Unioncamere
Conclusioni:
Lamberto Dini, Presidente Commissione Esteri, Senato della Repubblica
INFO
Istituto per le Relazioni tra l’Italia ed i Paesi dell’Africa, America Latina, Medio ed Estremo Oriente
Daniela Gatti
Telefono: 06 32699731
Email:
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