Il ministro Lulzim Basha a colloquio col presidente kosovaro Fatmir Seidju
Il nuovo ministro degli Esteri albanese Lulzim Basha ha ribadito il pieno supporto dell'Albania al pacchetto Ahtisaari e all'indipendenza del Kosovo, ma la diplomazia albanese non sembra sbilanciarsi nel caso di una proclamazione unilaterale da parte di Pristina. Nostra intervista
Uno dei primi atti del nuovo ministro degli Esteri albanese, Lulzim Basha, che ad inizio maggio ha preso il posto di Besnik Mustafaj, è stato una visita in Kosovo. Il nuovo capo della diplomazia di Tirana ha confermato il pieno supporto da parte albanese all’indipendenza della regione, attraverso la strada proposta dal pacchetto Ahtisaari. Alla domanda se l’Albania sarà il primo stato a riconoscere l’indipendenza kosovara, anche nel caso in cui il Consiglio di Sicurezza dell’Onu non dovesse approvare una nuova risoluzione, Basha non ha però voluto rispondere.
Sig. Basha, la vostra agenda in Kosovo era molto intensa. Quali sono le impressioni che lei ha tratto da questa visita?
Le mie impressioni sono molto positive e incoraggianti, vista soprattutto l’unità dei fattori politici kosovari a livello parlamentare, istituzionale e politico che, credo, permetteranno di affrontare con calma, intelligenza e maturità questo periodo, decisivo per la determinazione dello status. Spero che gli sforzi portati avanti in tutti questi anni per l’indipendenza del Kosovo verranno presto coronati dal successo.
Esiste la possibilità di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu in cui non compaia in modo chiaro la parola indipendenza. Dal suo punto di vista di capo della diplomazia albanese, come giudica questa eventualità?
L’Albania supporta in modo forte e chiaro gli sforzi della comunità internazionale, e specificatamente il progetto di risoluzione proposto da Stati Uniti e dall’Unione Europea che rende possibile l’approvazione del progetto proposto da Ahtisaari per l’indipendenza del Kosovo.
Indipendentemente dal fatto che la parola “indipendenza” venga inclusa o meno nella risoluzione?
Ancora una volta voglio ribadire che l’Albania supporta con decisione lo sforzo della comunità internazionale, proprio come sta facendo il mondo politico kosovaro . Mi riferisco in particolare alla risoluzione che l’Assemblea del Kosovo ha approvato sul pacchetto Ahtisaari, che apre la strada per l’indipendenza del Kosovo.
Lei è appena tornato da una visita ufficiale negli Stati Uniti, dove ha avuto modo di incontrare il segretario di stato Condoleeza Rice. Qual è la sua impressione sulla determinazione degli USA di seguire fino in fondo la strada intrapresa fino ad oggi? Ha intravisto qualche punto in cui sarebbero pronti a fare concessioni alla Russia a causa la pressione che quest’ultima sta esercitando?
La posizione dell’amministrazione del presidente Bush è chiarissima. Gli Stati Uniti hanno espresso il loro punto di vista anche nelle ultime dichiarazioni del segretario Rice a Mosca, ma anche del sottosegretario Burns a Zagabria. Gli Stati Uniti supportano l’indipendenza del Kosovo attraverso un processo che rispetti tutti i principi espressi nel progetto contenuto nel pacchetto Ahtisaari.
Pensa che esista la possibilità che gli USA possano farsi portare dalle iniziative della diplomazia russa su posizioni meno favorevoli all’indipendenza del Kosovo?
Siamo molti incoraggiati dalle dichiarazioni del segretario Rice, del sottosegretario Burns e dalle posizioni espresse dall’amministrazione americana in generale. Sono dichiarazioni che supportano in modo continuativo e deciso l’opzione dell’indipendenza.
Se la proposta fatta da Ahtisaari non dovesse passare al Consiglio di Sicurezza, l’Assemblea del Kosovo, potrebbe scegliere la strada della proclamazione unilaterale di indipendenza. In questo caso, quale sarà la reazione di Tirana?
Come ha dichiarato in modo estremamente chiaro il primo ministro Berisha, l'Albania crede che l’indipendenza del Kosovo sia l'unica soluzione in grado di garantire la pace nella regione.
In questo quadro, diamo pieno appoggio all’agenda della comunità internazionale, guidata da Stati Uniti e Unione Europea. Dicendo questo, voglio ripetere ancora una volta che questa collaborazione con la comunità internazionale è parte della dinamica diplomatica che assicura stabilità e pace nella regione, e che tutto questo passa attraverso l’indipendenza del Kosovo.
In molti si aspettano che il primo stato a riconoscere l’indipendenza del Kosovo sarà proprio l’Albania. Sarà davvero così?
La posizione del governo e del premier Berisha è chiara, ed io stesso l’ho espressa ripetutamente. Non ho niente altro da aggiungere.
C’è qualche legame tra la prossima visita del presidente americano George Bush in Albania e la proclamazione d’indipendenza del Kosovo?
La visita del Bush è un evento storico per gli albanesi e per l'Albania, e sottolinea in modo chiaro l’importanza attribuita dagli Stati Uniti al paese per la stabilità e la politica di buon vicinato nella regione. E’ un segnale forte anche nella prospettiva di integrazione dell’Albania nelle strutture euro-atlantiche e dell’ambizione di poter ricevere l’invito ad entrare nella Nato nel 2008.
Certo, nel contesto dei processi attualmente in atto in Kosovo non si può negare che questa visita rappresenti una grande spinta all’agenda della comunità internazionale a favore dell’indipendenza del Kosovo attraverso il pacchetto Ahtisaari.
La Tirana ufficiale si sta preparando per festeggiare l’indipendenza? E quanto?
La Tirana ufficiale è tutta mobilitata per appoggiare gli sforzi del Kosovo e della comunità internazionale affinché il momento dell’indipendenza possa divenire realtà il prima possibile e in accordo con i principi dichiarati.