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mercoledì 07 settembre 2022 17:32

 

Olanda: cambia il governo ma resta il peso di Srebrenica

16.05.2002   

Sconfitta la coalizione liberal-laburista in Olanda. Ma dalla Bosnia Erzegovina le madri e vedove di Srebrenica continuano a chiedere giustizia anche se non è più al governo Wim Kok primo ministro ai tempi del massacro avvenuto nella cittadina bosniaca.
“Sono tempi difficili per la socialdemocrazia in Olanda ed in Europa” ha dichiarato amaramente Wim Kok, premier uscente, dopo la cocente sconfitta elettorale della coalizione liberal-laburista. L’ex premier però non era candidato a queste elezioni ed era stato obbligato a dimissioni premature, a metà del mese d’aprile, a causa di un rapporto commissionato, dallo stesso governo olandese, ad un ente di ricerca indipendente, con lo scopo di far luce sulla strage di Srebrenica.
Gli estensori del rapporto hanno messo in luce le responsabilità olandesi ritenendo i soldati olandesi “collaboratori involontari” nelle operazioni di pulizia etnica ad opera delle milizie serbo-bosniache e nella presa dell’enclave sotto “protezione” delle Nazioni Unite. Particolarmente dura la posizione contro il ruolo giocato in quell’occasione dalle Nazioni Unite e dai politici olandesi: “Le considerazioni umanitarie e le ambizioni politiche hanno spinto i Paesi Bassi ad impegnarsi in una missione di pace alla base della quale vi era stata poca riflessione e che era, per le condizioni sul campo, praticamente irrealizzabile”. Al governo olandese viene contestato il fatto di aver deciso di impiegare proprie truppe, insufficienti in numero ed in armamento, per difendere effettivamente l’enclave di Srebrenica. E, nel momento dell’attacco dei serbi, il governo olandese per non sacrificare i propri uomini, non impartì mai al proprio generale, Ton Karremans, l’ordine di passare all’azione per difendere i cittadini dell’enclave. I 200 olandesi rimasero quindi inerti spettatori della strage.
Le dimissioni di Kok dai reduci di Srebrenica e dalle madri e vedove che in questi anni hanno cercato di avere giustizia non sono state ritenute sufficienti. “Non ci basta vengano affermate delle generiche ‘responsabilità morali’” ha dichiarato recentemente, in un’intervista concessa all’Osservatorio sui Balcani, Kada Hotic, vice-presidente dell’associazione ‘Movimento delle madri di Srebrenica e Zepa’ che riunisce alcune famiglie e parenti delle vittime del genocidio di Srebrenica, aggiungendo che “se vi sono effettivamente responsabilità queste devono essere presentate di fronte ai giudici del Tribunale Penale Internazionale de L’Aja”.
Cambia il governo in Olanda quindi, ma resta ancora da fare piena luce sulle vicende di Srebrenica.

Per ulteriori approfondimenti:

Parenti delle vittime di Srebrenica: non ci bastano le dimissioni del governo olandese

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