Bandiera dalla regione autonoma di Gagauzia
La Gagauzia, regione autonoma situata nel sud della Moldavia, è popolata da gaugazi, popolo di origine turca. Dopo essere stata un bastione del partito comunista moldavo, oggi la Gagauzia è teatro di un'aspra lotta politica, all'ombra di un delicato equilibrio con la capitale Chisunau
I comunisti moldavi, negli ultimi due anni, hanno portato avanti una difficile battaglia per controllare il governo locale in Gagauzia. Da principio essi hanno perso la carica di governatore, poi le elezioni locali, e infine la maggioranza nel parlamento locale. Gli sforzi per mantenere il potere sono culminati nella lotta per il seggio di presidente del parlamento popolare di Gagauzia, uno scandalo che è stato al centro della politica moldava per più di due mesi. Ma anche l'ultimo bastione è caduto.
La Gagauzia è una regione nel sud della Repubblica di Moldavia, popolata principalmente da gaugazi, un popolo di origine turca. Dopo aver vissuto sotto gli ottomani, essi si sono trasferiti nel Sud della Bessarabia alla fine del 18° - inizi del 19° secolo, in una regione chiamata Bugeac. La Russia incoraggiò la colonizzazione del Bugeac da parte dei gagauzi. Essi impararono a scrivere e parlare il russo e gradualmente trasformarono le steppe del Bugeac in una fertile regione agricola.
I gagauzi non ebbero uno Stato fino alla dissoluzione dell'Unione sovietica. Iniziato come movimento intellettuale, il nazionalismo gagauzo si concretizzò in una forza con ambizioni politiche negli anni '80 del secolo scorso. Il 19 agosto 1991, precedendo la dichiarazione di indipendenza della Transnistria, fu proclamata l'indipendenza della Gagauzia dalla Repubblica di Moldavia. Ma fu solo nel 1994 che l'allora presidente della Moldavia, Mircea Snegur, concesse alla Gagauzia l'autonomia, con proprie istituzioni legislative ed esecutive. Da allora, il 23 dicembre è celebrato come giorno nazionale dell'Unità amministrativa territoriale di Gagauz Yeri.
Al primo gennaio 2008 in Gagauzia risultavano residenti 155.592 persone, 85.000 delle quali aventi diritto di voto. L'82,6% sono gagauzi, il 4,6% sono moldavi e rumeni, il 3,0% sono ucraini, il 3,7% russi, il 5,1% bulgari, l'1% di altre origini. Attualmente la maggioranza degli abitanti della Gagauzia parla il russo, un risultato delle politiche di russificazione del periodo sovietico.
Dopo essere stata considerata la “regione più rossa” nel 2001, vista la vittoria con l'80% dei voti del Partito comunista nelle elezioni per il parlamento di Chisinau, la Gagauzia ha perso la sua fede nelle promesse dei comunisti alle successive elezioni parlamentari moldave del 2006, quando i comunisti hanno registrato nell'Unità amministrativa autonoma una caduta al 30%.
Similmente incominciò a cambiare anche il colore politico del potere locale gagauzo. Se fino al 2006 il seggio di governatore della Gagauzia (chiamato “bashkan”) era appartenuto a Gheorghe Tabunscic, da questa data il governo autonomo è guidato da Mihail Formuzal, presidente del consiglio politico del Partito popolare repubblicano ed ex sindaco della città di Ceadâr-Lunga. Scrivendo in merito alle elezioni del bashkan nel 2006 l'Associazione della stampa indipendente ebbe a dichiarare che era stata la più sporca campagna elettorale nell'intera storia dell'Unità amministrativa territoriale di Gagauz Yeri. La popolazione locale sembrava molto preoccupata di quanto esplicitamente Tabunscic veniva supportato dai comunisti di Chisinau. Inoltre la regione autonoma era apertamente minacciata dai comunisti del ritiro di ogni sostegno finanziario, incluse le pensioni di anzianità.
Il risultato delle elezioni locali del 2007 fu pesantemente influenzato dalle tensioni tra la Russia e la Moldavia, che raggiunse il culmine nella “
guerra del vino”. Il voto contro i comunisti fu determinato dal danno economico subìto dalla Gagauzia nel 2006 e nel 2007 in conseguenza della “guerra del vino”, dato che la sua economia dipende fortemente dalla produzione vinicola.
Anche le ultime elezioni dell'Assemblea popolare di Gagauzia, il locale parlamento, si sono svolte tra molte difficoltà: a partire dai tre mesi di ritardo con cui si sono svolte le votazioni, dovuti alla mancanza di mezzi finanziari, per finire con gli scandali riguardanti l'elezione del presidente del locale organo legislativo.
Nel marzo 2008, sono stati eletti nell'Assemblea popolare di Gagauzia 35 deputati: 21 deputati indipendenti, 10 comunisti, 2 democratici e 2 deputati appartenenti al movimento social-politico “Ravnopravie”. Ma data questa composizione eterogenea, le discussioni su chi avrebbe dovuto guidare il parlamento si sono protratte per più di due mesi. Il grande interrogativo era se il presidente dell'Assemblea popolare sarebbe stato un comunista oppure no. Dopo cinque tentativi di voto e l'elezione invalidata del candidato comunista Demian Karasei, il 16 giugno Serghei Cernev, rappresentante di “Ravnopravie”, è diventato presidente.
I recenti scandali all'Assemblea popolare dell'Unità amministrativa territoriale di Gagauz Yeri hanno innescato il dibattito sul separatismo gagauzo. Nella stampa gagauza e transnistriana ci sono state un gran numero di prese di posizione su questo argomento. La pubblicazione locale gagauza Edinaia Gagauzia (Gagauzia unita) ha riportato le dichiarazioni del presidente moldavo Vladimir Voronin, secondo cui la Gagauzia otterrà uno status politico analogo a quello della Repubblica di Transnistria, nel caso che si trovi una soluzione per il conflitto transnistriano. Secondo questo giornale l'Unità amministrativa territoriale di Gagauzia è considerata una potenziale fonte di conflitto e potrebbe seguire l'esempio della Transnistria nel servire gli interessi russi nella Repubblica moldava.
In contrasto con gli studi storici, Ivan Burgugi sostiene che il Bugeac non ha mai fatto parte della Repubblica moldava; che anzi esso è sempre stato uno Stato indipendente che aveva un confine in comune con la Moldavia. Questa tesi è l'argomento di fondo su cui poggia la sua idea di creare una Repubblica del Bugeac. Secondo Burgugi la fine degli anni '80 del secolo scorso ha portato ad essere coscienti di sé non solo le nazioni titolari, ma anche le minoranze etniche. Ci furono serie proposte di creare una Repubblica del Bugeac, ma la dissoluzione dell'Unione Sovietica impedì a questo progetto di esser posto in pratica.
Comunque, la posizione ufficiale della Gagauzia rispetto alla sua separazione dalla Moldavia resta diversa dai punti sopra enunciati. Il bashkan della Gagauzia, Mihail Formuzal, ha dichiarato che nonostante la crescente tensione tra Chisinau e Comrat, la capitale della Unità amministrativa territoriale di Gagauz Yeri, nell'autonomia non ci sono espressioni di volontà separatiste. “Noi cerchiamo di essere un modello nelle relazioni col centro, di offrire un esempio significativo di relazioni tra autorità autonome e autorità centrali dello Stato”, ha affermato Mihail Formuzal. In ogni caso, Formuzal supporta il progetto di una riforma federalista della Repubblica moldava.